Tassa sulle auto ultraventennali. È stallo sulle modifiche - QdS

Tassa sulle auto ultraventennali. È stallo sulle modifiche

Adriano Agatino Zuccaro

Tassa sulle auto ultraventennali. È stallo sulle modifiche

giovedì 05 Novembre 2015

Da mesi i proprietari di auto e moto attendono l’epilogo. Stimoli dalla formazione del neo Governo regionale

PALERMO – I proprietari di autoveicoli e motoveicoli di particolare interesse storico e collezionistico in Sicilia aspettano da mesi l’epilogo del lungo dibattito sulla “facilitazione” nell’ambito della tassa automobilistica da destinare alle ultraventennali. L’approvazione della regionalizzazione della tassa da parte dell’Ars nella prima decade del mese d’agosto e l’approvazione di un ordine del giorno che impegnava il governo a destinare l’1,5%, all’interno delle entrate provenienti dalla tassa, per questa particolare categoria di auto e moto registrate all’Asi e all’Fmi, lasciava ben sperare per il futuro.
“La situazione di rimpasto della Giunta ha provocato, però, una serie d’incertezze” ci spiega la deputata Ars Maria Cirone (Pd) che ha firmato il disegno di legge per consentire ai collezionisti di pagare una quota ridotta della tassa automobilistica.
“Avevo preventivato un incontro con gli uffici competenti ma purtroppo mi sono dovuta fermare perché non ho interlocutori stabili al momento. Bisogna attendere” continua la deputata. “Non appena si riformerà il Governo andremo avanti ma prevedo che la vicenda verrà incardinata dal 2016. Solo allora avremo la registrazione della tassa automobilistica in capo alla regione e si potrà intervenire con una percentualizzazione indirizzata allo sgravio della tassa alle ultraventennali” conclude Maria Cirone.
Il 2015, dunque, con grande probabilità, si chiuderà senza che l’iter vada in porto e i collezionisti dovranno pagare la tassa annuale come prevede la norma nazionale vigente. In attesa di novità positive, restauratori, riparatori, commercianti di veicoli e pezzi di ricambio, operatori turistici e organizzatori di eventi rischiano di pagare “pesanti ripercussioni” come ha ricordato ad ottobre sul Qds il presidente dell’Asi, Roberto Loi.

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