Palermo - Sì sperimentale per la Movida - QdS

Palermo – Sì sperimentale per la Movida

Gaspare Ingargiola

Palermo – Sì sperimentale per la Movida

martedì 10 Novembre 2015

L’esito della vicenda è strettamente legato all’approvazione del Piano di zonizzazione acustica. Fra i mugugni degli operatori del settore, è passata la linea dell’Amministrazione

PALERMO – Le sorprese sul Regolamento della movida non finiscono mai. Anche se lo scorso venerdì il Consiglio comunale ha approvato il provvedimento tanto atteso, la parola fine non sembra ancora scritta. Il regolamento, infatti, è provvisorio: un subemendamento lo definisce “sperimentale” e stabilisce che, se l’Amministrazione non porterà in aula entro l’estate un Piano di zonizzazione acustica, la delibera potrebbe anche decadere. Sulla base di questo Piano si deciderà se è il caso di apportare qualche modifica.
Insomma, dopo due anni di scontri feroci, ricorsi al Tar, denunce e molteplici riscritture da parte di questo e di quello, è stata raggiunta una soluzione di compromesso che soddisfa il sindaco Leoluca Orlando, letteralmente sommerso dalle lettere di protesta e dagli esposti in Procura dei cittadini, va incontro alla ferma volontà del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza ma non fa felici più di tanto i commercianti, che insieme alla commissione Attività produttive avevano lavorato a una versione alternativa che conteneva già una prima, seppur vaga, suddivisione in zone (costa, centro storico e aree industriali).
Per adesso è passata la linea dell’Amministrazione, che riteneva più urgente mettere un freno alla movida notturna e tutelare il riposo dei residenti. D’altra parte gli uffici hanno sottolineato come questo regolamento non metta bocca sui decibel – compito demandato, appunto, al Piano di zonizzazione – ma si limiti ad applicare norme di civile convivenza: obbligo per i proprietari dei locali di mantenere pulita l’area oggetto della concessione, divieto di vendere bevande da asporto in contenitori di vetro o in lattina da mezzanotte in poi, niente musica amplificata all’esterno o schiamazzi, urla e rifiuti corporali su muri e monumenti, stop alla musica a mezzanotte dalla domenica al giovedì e all’una il venerdì, il sabato e i prefestivi.
E le sanzioni? Anche qui sorge un dubbio Amministrativo. L’Aula, come si legge nella nota di piazza Pretoria, “ha scelto formula amplissima, che consentirà di adottare, anche a carico dei privati, tutte le sanzioni principali e quelle accessorie previste dalle disposizioni di legge tempo per tempo vigenti, anche quelle che dovessero essere rimesse alla facoltà o autonomie dei comuni”. In parole povere, in prima istanza si applicherà la legge nazionale (che prevede multe e sequestri), mentre le sanzioni accessorie (la chiusura per sette, 14, 21 giorni o un mese) per il momento non sono state definite: il regolamento è stato rimandato agli uffici che decideranno se e quali margini ci sono per inasprire le pene.
Per l’assessore alle Attività produttive Giovanna Marano “si tratta di un atto snello, essenziale, con un corpo asciutto di norme di comportamento, che valgono anche per i privati cittadini, ispirato ai principi dell’ordinamento giuridico”. Orlando, invece, lo ha definito “uno strumento di armonia e civiltà che permetterà di prevenire l’incursione che la criminalità spesso agisce in varie e vaste aree urbane”.
“Siamo consapevoli – ha commentato Pierpaolo La Commare del Movimento 139 – che è un primo passo verso una soluzione che non può non passare attraverso un controllo del territorio più efficace da parte delle Forze dell’ordine. L’occasione è stata utile per fissare i termini per l’adozione anche del Piano di zonizzazione, ennesima incompiuta del Comune di Palermo che questa Amministrazione e questo Consiglio comunale si sono impegnati a risolvere entro i prossimi sei mesi”.
“L’adozione del Piano di zonizzazione – ha concluso l’esponente della maggioranza – colmerà un vuoto normativo storico e doterà la nostra città di uno strumento di pianificazione efficace con refluenze anche nel nuovo Prg”.
Insoddisfatti gli esercenti (per il presidente di Confartigianato Nunzio Reina “questo regolamento non cambia nulla, ci dispiace che le associazioni di categoria non siano state prese in considerazione”) e i partiti di opposizione: il capogruppo del Pd Rosario Filoramo ha parlato di “flop annunciato” e di “rischio annullamento da parte del Tar”, quello di Forza Italia Giulio Tantillo ha evidenziato invece che “questo regolamento scontenta tutti e non produrrà alcun effetto”.

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