Clima economico siciliano continua a scendere in basso - QdS

Clima economico siciliano continua a scendere in basso

Lucia Russo

Clima economico siciliano continua a scendere in basso

mercoledì 11 Novembre 2009

Dal Focus Srm il peggioramento è maggiore di quello registrato nelle altre regioni meridionali. L’analisi dell’Associazione studi e ricerche per il Mezzogiorno riguarda otto regioni

PALERMO – L’Associazione Studi e ricerche per il Mezzogiorno (Srm) ha pubblicato il nuovo numero 2/2009 del semestrale Focus Economia. Si tratta dell’analisi aggiornata dei principali dati economici, finanziari e produttivi delle otto regioni del Mezzogiorno d’Italia e del Lazio. Dopo il forte balzo registrato nel secondo trimestre dell’anno, il Clima Economico siciliano risulta in calo nel periodo luglio/settembre 2009 a causa, principalmente, di un deterioramento del clima di fiducia delle imprese di servizi. La riduzione dell’indice è di 2,6 punti, in controtendenza rispetto al Mezzogiorno.
La fiducia delle imprese manifatturiere in Sicilia risulta pressoché stabile nel periodo luglio/settembre, con l’indice che si attesta su un valore di 81,3 da 81,4. Tale andamento segue la correzione positiva registrata nel secondo trimestre e avvenuta dopo quattro trimestri consecutivi caratterizzati da un trend negativo che avevano fatto segnare anche il punto di minimo storico dal 1996.
Incidono sulla fiducia delle imprese manifatturiere siciliane elementi di segno opposto.
Da un lato si rilevano segnali positivi sul fronte delle scorte e dei giudizi sugli ordini: le prime sono valutate in decumulo (giudizi in calo di 3 punti, da 17 a 14), mentre l’andamento degli ordini è ritenuto in ripresa (nel terzo trimestre 2009 passano da -35 a -32 in termini di saldo). In netta flessione, invece, sono le attese di produzione (da +15 a +9).
In Sicilia, la fiducia peggiora anche nel settore delle costruzioni. L’indice si contrae di 1,6 punti, passando da 104,6 a 103. Tale andamento è ascrivibile soprattutto alla dinamica negativa dell’attività di costruzione nel terzo trimestre dell’anno rispetto a quello precedente nonché, seppure in misura meno marcata, alle aspettative su ordini e piani di costruzione per il quarto trimestre, a causa principalmente di insufficienza della domanda.
 
Il peggioramento risulta maggiore rispetto a quello registrato complessivamente nelle regioni meridionali. Continua il miglioramento del clima di fiducia dei consumatori siciliani nel terzo trimestre 2009: l’indice si attesta a 106,2 (contro 101,5 rilavato tra aprile e giugno 2009); è il valore più alto registrato a partire dall’ultimo trimestre del 2002. L’incremento, pari a 4,7 punti, è circa lo stesso di quello che si registra nel Mezzogiorno (4,9), dove pure si assiste ad un trend positivo da ben quattro trimestri. In linea con tale andamento, migliorano le aspettative sulla disoccupazione – che nel primo trimestre dell’anno avevano raggiunto il punto di massimo storico dal 1996 – con il saldo che continua a flettere per il secondo trimestre consecutivo, attestandosi a 78 da 83. Seppure in un quadro che permane negativo, bene anche valutazioni e attese sulla situazione economica del Paese che passano rispettivamente da -107 a -101 e da -40 a -16.
Coerentemente con quanto sopra indicato, migliorano i giudizi dei consumatori sulla propria situazione finanziaria nel corso del terzo trimestre 2009 (il saldo passa da -12 a -10). Di segno opposto sono invece giudizi e aspettative sulla situazione economica della famiglia, che nel trimestre in corso registrano una lieve correzione dopo il trend rialzista dei trimestri precedenti, ma che comunque si attestano su livelli medi elevati, raggiunti in precedenza nel periodo compreso tra fine 2003 e fine 2006. Coerentemente con un quadro favorevole relativamente alla situazione finanziaria familiare, risultano positive le prospettive di risparmio dei consumatori (saldo in crescita di 7 punti), anche in considerazione della crescita della convenienza a risparmiare (saldo in aumento da 144 a 163), che si porta sui massimi storici. I relativi indici si incrementano rispettivamente di 18 e 6 punti. Nel contempo, tenendo conto dell’attuale scenario di prezzi bassi, risulta in incremento anche la convenienza ad acquistare beni durevoli, con l’indicatore che sale di 13 punti.
 


Il Prodotto interno lordo è affossato dal settore dei servizi
 
Dallo studio dell’Associazione studi e ricerche mezzogiorno risulta che il Pil regionale è caratterizzato da un elevato peso dei Consumi, della Spesa Pubblica e delle Importazioni nette extra-regionali che determina un Disavanzo commerciale della Regione. Si registra una minore incidenza degli investimenti rispetto al Mezzogiorno.
La composizione settoriale del Valore Aggiunto evidenzia il minore contributo di Settori Industriale e Costruzioni ed una maggiore componente di Servizi. Simile alle altre regioni il dato sull’Agricoltura.In termini di modello di specializzazione, la situazione regionale è in linea con quella del Mezzogiorno per quanto concerne i primi due settori; in particolare si tratta di Beni Strumentali e Mezzi di Trasporto pari al 22,1% del totale Valore Aggiunto manifatturiero e il comparto dei prodotti Alimentari, Bevande e Tabacco (19%).
Si rileva, inoltre, il forte peso che hanno i Prodotti Combustibili, Chimici e Farmaceutici con un peso pari al 20,6% del totale rispetto al 10,1% del Mezzogiorno.

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