Anche la Sicilia scende in piazza per difendere i diritti dei più piccoli - QdS

Anche la Sicilia scende in piazza per difendere i diritti dei più piccoli

Patrizia Penna

Anche la Sicilia scende in piazza per difendere i diritti dei più piccoli

sabato 21 Novembre 2015

Celebrata ieri la Giornata mondiale dei diritti dell’Infanzia e dell’Adolescenza dell’Onu. Grasso, pres. Senato: “La tutela dei bambini si fonda sulla garanzia della loro dignità”

ROMA – “La cultura della tutela dei bambini si fonda, certo, sulla garanzia della loro sicurezza e dignità, ma si sostanzia anche attraverso la costruzione di basi e di strumenti per la realizzazione di un avvenire migliore”.
è questo il pensiero rivolto dal presidente del Senato, Pietro Grasso, a tutti i bambini del mondo, nel giorno della loro festa.
è stata celebrata proprio ieri, infatti, la Giornata mondiale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza dell’Onu. Quest’anno, 26° edizione dell’iniziativa, il tema scelto è “I bambini hanno bisogno di pace”, tematica ancora più significativa a una settimana dagli attacchi terroristici di Parigi, in cui le vittime erano per la maggior parte giovani.
Tutti i bambini del mondo, dunque,  a difesa dei propri diritti. e proprio la parola “diritti” è stata il leit-motif, il filo conduttore di tutta una serie di iniziative che hanno visto anche la Sicilia protagonista.
A Palermo, ad esempio, nell’ambito di “Palermo Città Educativa/5-30 novembre, un mese di diritti”, è partito in città un fitto calendario di appuntamenti, organizzati dall’Area della Scuola e Realtà dell’Infanzia del Comune di Palermo, in collaborazione con il Garante dell’Infanzia, Lino D’Andrea, e interamente dedicati ai diritti dei bambini e delle bambine. L’appuntamento finale della celebrazione si svolgerà domenica 22 novembre in piazza dei Vespri e all’interno della Galleria di Arte Moderna.
La giornata di ieri è servita anche per avviare un’importante riflessione su un tema molto complesso, che è quello relativo all’accoglienza e all’assitenza dei bambini migranti.
Secondo la Caritas, più di 15mila minori stranieri non accompagnati sono presenti nel territorio italiano. Di essi, 5.588 hanno fatto perdere le loro tracce rendendosi irreperibili agli enti che li avevano in tutela. Tra di essi un caso particolare è quello dei minori egiziani, presenti in Italia in 2.047, 1.182 dei quali irreperibili. Si tratta certamente di un “tema complesso, tremendamente attuale e sul quale non possono essere consentite strumentalizzazioni” ha detto a tal proposito la seconda carica dello Stato, secondo cui “ogni dibattito su questo tema non può non tenere conto di un punto fermo: tutti i bambini migranti, profughi e rifugiati, sono prima di tutto bambini in pericolo. è fondamentale richiamare l’attenzione sul dramma dei minori esposti quotidianamente a ogni pericolo, minacciati da guerre e malattie, malnutriti, derubati dell’infanzia. Sono fuggiti da conflitti, dittature, fame, violenze, dall’assenza totale di una possibilità di futuro, in molti casi, non mi stancherò di ripeterlo, sono fuggiti dai territori dove sventola la bandiera nera dell’Isis, da quell’indottrinamento votato al terrorismo cui sono sottoposti e dalle atrocità che lì vengono commesse”.
 


Mattarella: “Bambini migranti, garantire l’accoglienza”
 
“Le tragiche vicende dei bambini e degli adolescenti migranti scuotono le nostre coscienze e ci impongono di agire, per garantirne accoglienza e assistenza e per consentire loro di approdare ad una crescita senza violenza e privazioni”. È quanto scrive il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato al convegno “Bambini e adolescenti migranti: quale protezione e accoglienza?” promosso dalla Commissione Parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza in occasione della Giornata nazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.
“Le difficoltà dei minori e degli adolescenti crescono quando essi si trovano ad essere protagonisti dei fenomeni migratori – ha sottolineato il Capo dello Stato -. Assistiamo a minori che perdono la vita nelle migrazioni, altre volte intraprendono viaggi al limite della sopravvivenza, o approdano soli nel Paese di destinazione, esponendosi a numerosi rischi (tratta di esseri umani, sfruttamento lavorativo, adozioni illegali, reclutamento da parte della criminalità organizzata, sfruttamento sessuale) perché i canali dell’integrazione non sono loro accessibili”.

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