Palermo - Bilancio da 1,2 miliardi di euro - QdS

Palermo – Bilancio da 1,2 miliardi di euro

Gaspare Ingargiola

Palermo – Bilancio da 1,2 miliardi di euro

giovedì 10 Dicembre 2015

L'assessore Luciano Abbonato: "Siamo un'isola felice". Spesa corrente a quota 849 milioni di euro (di cui 250 per il personale) e investimenti per 343 mln. L’assessore al ramo: “Imposizione fiscale ridotta di circa il 4 per cento”

PALERMO – Il Consiglio comunale ha approvato il bilancio di previsione 2015. Una manovra da 2,3 miliardi di euro fra entrate e uscite, una spesa corrente di 849 milioni, una spesa per il personale di 250 milioni e investimenti per 343 milioni (228 dei quali sono opere pubbliche del Piano triennale). Certo, di “previsione” c’è ben poco, visto che siamo ormai a dicembre e il margine di manovra è minimo ma non hanno contribuito le nuove norme sulla contabilità locale – nonché la decisione improvvisa di Palazzo d’Orleans di anticiparne l’applicazione al 2015 – e gli ennesimi tagli ai trasferimenti di Stato e Regione.
Di buono c’è che il via libera dell’aula ha “salvato” il Natale, liberando i fondi per le luminarie e gli eventi, la cui organizzazione verrà svelata in questi giorni. Senza questi soldi c’era il rischio concreto che le festività trascorressero senza luci e senza il canonico concerto di Capodanno.
Restando in tema economico, questa o al massimo la prossima settimana toccherà al contratto di servizio dell’Amat con due temi caldissimi: la Ztl, che l’opposizione ha già bollato come una “nuova tassa”, e il tram, che aspetta solo l’ok di Sala delle Lapidi per entrare in funzione.
“Questo bilancio – ha spiegato l’assessore Luciano Abbonato – non soltanto adempie agli obblighi di legge sulla nuova contabilità, ma mette in campo risorse per compensare i tagli apportati da Stato e Regione in tanti settori e rilanciare gli investimenti. Tagli che per molti Enti locali stanno creando le condizioni per far saltare la stessa tenuta istituzionale, costringendo sempre più a tagliare servizi essenziali e aumentare l’imposizione fiscale, che viceversa nel nostro caso registra una flessione di circa il 4%”.
In effetti le nuove norme finanziarie hanno costretto Palazzo delle Aquile a una dieta ferrea (Teatro Biondo e Teatro Massimo, per esempio, riceveranno 500 mila euro in meno a testa) e soprattutto ad “armonizzare” i conti scovando le risorse per il fondo rischi spese legali (10,6 milioni), per il fondo crediti di dubbia esigibilità (che salirà da 27 a 41 milioni, e poi ancora a 52) e, compiuto il riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi, per il fondo per il ripiano trentennale (13,2 milioni l’anno per tre decenni). Una situazione che non riguarda soltanto Palermo ma ben 356 comuni sparsi in tutta l’Isola, ognuno dei quali ha ricevuto la visita di un commissario inviato dalla Regione per sollecitare Giunte e Consigli. Soltanto nel palermitano i Comuni che stanno trovando difficoltà a far quadrare i conti sono una sessantina.
In tempo di vacche magre, insomma, bisogna accontentarsi: “Il lavoro svolto da tutti gli uffici nel corso degli ultimi mesi – ha sottolineato Abbonato – in ossequio ai principi della cosiddetta armonizzazione contabile ha permesso un’attenta pulizia del bilancio e l’accertamento di ogni debito e credito e mostra con chiarezza come il Comune di Palermo sia, in un quadro nazionale e regionale ai limiti del dramma, una sostanziale isola felice”.
Non è così evidentemente per l’opposizione: “Per valutare l’inadeguatezza del bilancio – ha affermato Sandro Leonardi del Pd – non era necessario leggere le migliaia di pagine dalle quali è composto: basta andare in giro per la città, prendere un mezzo pubblico o portare un bimbo al parco, chiedere un servizio qualsiasi, in una parola vivere a Palermo, per capire cosa offre il Comune”.
Per Filippo Occhipinti del Gruppo Misto “non c’è nulla di responsabile nel votare un bilancio previsionale alla fine dell’anno con ben 11 mesi di spesa già impegnata, manovra che tra l’altro nasconde due potenziali buchi di bilancio nella previsione di 27 milioni di lotta all’evasione e 64 milioni di multe ai palermitani. Pochissimi consiglieri hanno compreso che questo bilancio presenta tagli nei servizi più sensibili, sociale e istruzione in testa, rispetto all’anno precedente, e che questo sarà drammaticamente evidente sulla pelle dei più deboli”. 
ALTRI NUMERI – Le partecipate costano 290 milioni, le utenze 19,5, i nuovi mutui 13,2, i debiti fuori bilancio quasi 34 (tanto che i revisori contabili hanno parlato di “fenomeno patologico”), mentre la spesa di funzionamento ammonta a 31,2 milioni. Il saldo di cassa è di 87,4 milioni, le entrate tributarie 469 milioni, le multe dei vigili urbani 64,7, mentre un emendamento tecnico dell’ultimo momento ha inserito in bilancio i 90 milioni del Pon Metro e i 78 dell’avanzo vincolato per le opere dell’elenco annuale da pagare con il residuo di cassa.

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