Internet senza fili, frequenze all'asta - QdS

Internet senza fili, frequenze all’asta

Adriano Agatino Zuccaro

Internet senza fili, frequenze all’asta

martedì 15 Dicembre 2015

Iniziativa dell’AgCom per diminuire il divario digitale e portare avanti la strategia per le bande larga e ultralarga. La Sicilia fra le regioni italiane dove si registrano i livelli più bassi di utilizzo della rete

ROMA – Attenuare il divario digitale e portare avanti la strategia per la banda larga e ultralarga sono due impegni improrogabili che il Governo nazionale ha assunto e dovrà onorare per consentire al Paese di agganciare gli standard degli altri componenti Ue.
 
Secondo quanto anticipato su Repubblica, il Garante per le Comunicazioni (Agcom) sta compiendo un passo importante per garantire un cambio di passo sull’accesso alla banda larga e per dare agli operatori mobili altre vie per la copertura dei servizi wireless broadband nei contesti urbani, anche quelli meno avvantaggiati. Sul tavolo un pacchetto di frequenze (3.6-3.8 GHz) per usi Fixed Wireless e Lte; tecnologie senza fili che attraverso un’antenna porteranno dentro le nostre case e in ufficio il segnale Internet. Si tratta della possibilità di consentire connessioni rapide in zone che altrimenti non verrebbero mai raggiunte da una rete fisica di cavi e di rafforzare i collegamenti superveloci nelle grandi città. "Le frequenze saranno vendute all’asta ma anche in un concorso per titoli" secondo quanto anticipato da Repubblica; non resta che aspettare la delibera.
Intanto Tommaso Nannicini, consigliere economico di Renzi, all’evento di chiusura di "Italia digitale" (il progetto del Corriere della Sera) non perde l’occasione per ribadire che si porterà avanti la strategia per la banda ultralarga con l’obiettivo di avere entro il 2020 la copertura per l’85% della popolazione con almeno 100 mbps di connettività. Altro must è "impegnare il settore pubblico nell’essere volano di occasioni imprenditoriali", continua Nannicini. Le capacità ci sono: "Non sfruttarle sarebbe come vivere negli anni ‘70 seduti su un barile di petrolio senza utilizzarlo", conclude.
La situazione del Paese, però, non è affatto rosea: il numero di utenti di Internet in Italia confrontato con i Paesi dell’Ue-28 è decisamente inferiore alla media. La quota di persone di 16-74 anni che si connette almeno una volta a settimana, secondo l’Istat, si attesta al 56% (nel 2013), a fronte di un valore medio per i paesi dell’Ue28 pari al 72%. Nelle diverse aree del Paese si riscontra un atteggiamento sensibilmente differente nell’utilizzo del web. Nel 2014 nelle regioni del Centro-Nord il 60,9% delle persone di almeno 6 anni dichiara di aver utilizzato Internet negli ultimi 12 mesi. Livelli di utilizzo molto più bassi si registrano nelle regioni del Mezzogiorno dove la quota degli utenti di Internet scende al 50,5%. Le regioni più svantaggiate sono Basilicata (47,3%), Puglia (48,1%), Calabria (48,3%), Campania (49,3%) e Sicilia (50,3%). Le regioni del Mezzogiorno presentano valori più contenuti dovuti anche alla differente dotazione infrastrutturale, scrive l’Istat. La disponibilità nelle famiglie di una connessione a banda larga nelle regioni del Centro-Nord sfiora il 65,4%, mentre nelle regioni del Mezzogiorno scende al 57%. Tra le regioni più svantaggiate troviamo ancora la Sicilia (54,6%).
In tale contesto drammatico fa ben sperare lo sviluppo della banda larga attraverso l’estensione del cavo di fibra fino alle case (fiber to the home) che negli ultimi mesi ha preso piede nell’Isola. Il bando per la nostra regione, emesso dal ministero dello Sviluppo economico attraverso la società Infratel e approvato dalla Commissione europea, se lo è aggiudicato Telecom Italia che, entro gennaio 2017, dovrà realizzare nuove infrastrutture ottiche passive che abilitano le reti Ngan (Next generation access network), adeguando 231 aree di centrale, nei 142 comuni previsti dal progetto (investimento complessivo 106 milioni di euro). A metà ottobre i lavori erano iniziati su oltre il 30% dei Comuni coinvolti dal progetto.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017