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Messina – Chiusura per il punto nascite al Papardo-Piemonte

Lina Bruno

Messina – Chiusura per il punto nascite al Papardo-Piemonte

sabato 19 Dicembre 2015

Critico soprattutto chi vede in questa dismissione il segno di un ridimensionamento del nosocomio. La deputata Zafarana: “Una struttura costata milioni sta per essere svuotata”

MESSINA – Una chiusura annunciata quella del punto nascita dell’Ospedale Piemonte ma che non riesce ancora ad essere metabolizzata. Critici soprattutto quelli che vedono in questa dismissione il segno di un ridimensionamento dell’intero nosocomio di viale Europa, in contrasto con la legge regionale 24/15 votata dall’Ars, di cui si attende il decreto attuativo, che sancisce l’accorpamento con l’Irccs Neurolesi.
Lo smantellamento di un punto nascita così consolidato sul territorio ad alcuni è sembrato il classico prezzo da pagare per far sopravvivere il Piemonte con il suo Pronto soccorso, pur nella fusione con l’istituto di ricerca. “La storia dell’Ospedale Piemonte e del suo Pronto soccorso rischia di concludersi all’insegna della più impudente illegalità e nel completo disprezzo delle esigenze dell’utenza” Esordisce così in una nota Marcello Minasi, presidente del comitato Salvare l’Ospedale Piemonte, che ancora una volta si rivolge alla Procura della Repubblica, integrando il materiale già presentato nei mesi scorsi.
“Con un preavviso di poche, ore senza notifica a termini di legge al personale, senza alcuna pubblicità per gli utenti, si è trasferito il reparto di ostetricia e ginecologia, il punto nascita, la neonatologia, la pediatria, e l’utin – la rianimazione neonatale – dal Piemonte al Papardo. Il provvedimento del direttore generale Michele Vullo – dice ancora Minasi – è in violazione evidente e sprezzante dell’ordinanza del sindaco, confermata dal Tar di Palermo, che considera le incomprimibili esigenze di assistenza di Pronto soccorso al centro della città; della legge regionale che, accorpando Neurolesi e Piemonte, ha fatto salvo, nelle more, il Pronto soccorso del Piemonte in tutte le sue articolazioni, e pertanto anche dell’ostetricia e ginecologia e Pronto soccorso pediatrico; delle esigenze dei cittadini le cui necessità sono espresse dai 1025 parti registrati al Piemonte dall’inizio dell’anno ad oggi a differenza dei dati del Papardo”.
Tra i due centri dell’Azienda Ospedali riuniti Papardo-Piemonte in realtà all’inizio si era deciso che a chiudere dovesse essere il Punto nascita del nosocomio della zona Nord, perché molto decentrato e perché il numero di parti, circa 300 l’anno, era di gran lunga inferiore rispetto a quello dell’ospedale di viale Europa.
Ma una serie di manifestazioni e rimostranze frenarono i provvedimenti già avviati dai vertici aziendali.
Ad accendere ancora di più la polemica su questo trasferimento è l’intervento di Valentina Zafarana del M5S  dopo un sopralluogo effettuato al Papardino, l’area sistemata per accogliere tutti i servizi di assistenza legati al parto e alla pediatria. 
La deputata regionale denuncia la “folle manovra” di smantellamento dell’ospedale Piemonte di Messina, “portata avanti dall’assessore Gucciardi e dall’amministratore Vullo nella completa confusione, a dispetto del chiaro obbligo di garantire la migliore funzionalità del pronto soccorso generale – come stabilito con legge regionale di due mesi fa – e con grave danno al diritto alla salute di tutti i messinesi. Due nostre ispezioni – afferma Valentina Zafarana – hanno messo in luce l’approssimazione e la negligenza con cui sta avvenendo questa torbida operazione di trasferimento del pronto soccorso pediatrico da un nosocomio all’altro: il Papardino, senza una guardiania notturna, appare spoglio, fatiscente e per nulla pronto ad accogliere l’attivazione di un reparto d’urgenza nella piena funzionalità e sicurezza. Il Piemonte, una struttura pienamente funzionante e costata milioni, invece sta per essere svuotata”.
Di contro sulla sicurezza della struttura che si sta approntando al Papardo ha fatto dichiarazioni rassicuranti Sebastiano Caudullo. Il primario di ostetricia e ginecologia dell’azienda sanitaria sottolinea come al Papardino ci siano tutti i requisiti per offrire alti standard di assistenza al parto e per  affrontare le eventuali emergenze.

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