Dpef, tutto da rifare. Sì all'esercizio provvisorio - QdS

Dpef, tutto da rifare. Sì all’esercizio provvisorio

Raffaella Pessina

Dpef, tutto da rifare. Sì all’esercizio provvisorio

mercoledì 30 Dicembre 2015

Linea dura del presidente dell’Ars, Ardizzone: seguire il regolamento. Il documento dovrà tornare in commissione Bilancio

Aula ieri sera a Palazzo dei Normanni durante la quale si è parlato di necessità di ricapitalizzare la partecipata Riscossione Sicilia. A Sala D’Ercole la presenza dei deputati, nonostante la convocazione sia caduta in mezzo alle festività, è stata più consistente, anche perchè all’ordine del giorno vi era la approvazione di documenti finanziari come le variazioni di bilancio. In mattinata si era tenuta una movimentata conferenza dei capigruppo alla quale hanno partecipato anche il Presidente della Regione Crocetta e l’assessore all’Economia Baccei.
Nel corso della conferenza è stato deciso che la giunta regionale deve approvare un disegno di legge per l’esercizio provvisorio di due mesi.
Non è stato possibile,  inoltre, riprendere in esame, come aveva chiesto il capogruppo del Pd Alice Anselmo e come auspicato dallo stesso Crocetta, l’ordine del giorno con il quale si faceva passare ai voti dell’Ars lo stesso Dpef bocciato in commissione.
Il Dpef dopo l’approvazione in giunta sarà modificato in commissione bilancio. Le decisioni sono state prese al termine di una riunione convulsa, e ha prevalso l’orientamento del presidente dell’Ars Ardizzone che ha mantenuto una linea rigida contro l’eventualità di affrettare i tempi sui documenti economici andando contro il regolamento pur di evitare l’esercizio provvisorio, “una manovra che sarebbe stata frettolosa con la quale si sarebbe messo a rischio anche il pagamento degli stipendi e le spese obbligatorie”. Crocetta ha detto che non c’era alcun bisogno di ricorrere all’esercizio provvisorio ed ha aggiunto di aver ceduto alle insistenze: “ho voluto cedere, accogliendo le richieste del Parlamento, giungendo ad una mediazione tra la nostra posizione e la loro, anche se non c’era alcun bisogno di ricorrere all’esercizio provvisorio, ho ritenuto i due mesi in più per arrivare alla finanziaria, essenziali per evitare questioni di lana caprina”.
Prima della conferenza Crocetta era stato categorico: “Presenteremo in Aula un ordine del giorno indispensabile per accelerare i tempi, si può fare, si è già verificato nella scorsa legislatura – aveva detto Crocetta –  non si andrà all’esercizio provvisorio, non ce ne sarà bisogno, Se lo Stato fa una finanziaria in 15 giorni, anche noi possiamo fare lo stesso”. Ma cause di forza maggiore lo hanno fatto desistere. Deciso il commento di Ardizzone “L’esercizio provvisorio di due mesi era una strada obbligata, senza se e senza ma”. Nel corso della conferenza si era scontrato con l’assessore all’Economia Alessandro Baccei, che non avrebbe voluto ricorrere all’esercizio in dodicesimi. Ardizzone ha motivato la sua insistenza: “ho chiesto il rispetto dello Statuto e dunque della Costituzione, che prevede l’approvazione del bilancio entro il 31 dicembre, se ciò non è possibile, si deve ricorrere necessariamente all’esercizio provvisorio, senza il quale si bloccherebbe la spesa obbligatoria”.
Dall’inizio della legislatura infatti i rapporti tra Governo e Parlamento non sono mai stati idilliaci, anzi spesso il Presidente dell’Ars Ardizzone ha lamentato i ritardi con cui Palazzo d’Orleans fa pervenire i documenti, soprattutto finanziari, al Parlamento, per avere la possibilità di esaminarli con calma.
Oggi quindi in Aula si dovrebbe discutere di esercizio provvisorio, del  documento economico finanziario e della proroga dei precari degli enti locali. Ieri pomeriggio intanto sono state esaminate le variazioni di bilancio e subito la discussione si è arenata sul tema di Riscossione Sicilia e dei 40 milioni di euro da destinare alla partecipata regionale. Dopo alcuni interventi del Movimento Cinquestelle e dell’opposizione è intervenuto l’assessore Baccei che ha spiegato come le variazioni di bilancio siano state fatte in accordo con la Corte dei Conti. Baccei ha aggiunto che le variazioni sono state decise in via cautelare in previsione di minori entrate entro la fine dell’anno. Decisione che la Corte dei Conti ha apprezzato attraverso una lettera che il Governo ha girato anche all’Assemblea regionale. Mentre scriviamo l’Aula è ancora in corso.

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