Esercizio provvisorio votato dall'Ars in contrasto con le nuove norme di contabilità pubblica - QdS

Esercizio provvisorio votato dall’Ars in contrasto con le nuove norme di contabilità pubblica

Raffaella Pessina

Esercizio provvisorio votato dall’Ars in contrasto con le nuove norme di contabilità pubblica

sabato 09 Gennaio 2016

Gaetano Armao, leader del movimento indipendentista Sicilia Nazione: nel 2015 il Parlamento regionale ha recepito il Dlgs 118/2011. Dovrebbe basarsi sul bilancio pluriennale 2015-2017 che però è stato impugnato dal governo nazionale

“L’esercizio provvisorio votato dal Parlamento regionale, è in contrasto con le nuove norme di contabilità pubblica. Sono in discussione anche le spese obbligatorie”. Così in un comunicato Sicilia Nazione aveva levato qualche giorno fa la propria voce per rivelare quanto sta accadendo. Abbiamo intervistato Gaetano Armao, leader del movimento sicilianista “Sicilia Nazione” per capire tecnicamente e giuridicamente  quali passi e quali errori avrebbe commesso il governo regionale. Armao ci ha spiegato come con il vecchio regime si agiva in un modo, mentre con la nuova normativa si opera in altra maniera. E lo ha fatto con un esempio: “Se a dicembre del 2005 l’Assemblea regionale non riusciva per l’anno 2006 ad approvare il bilancio, si operava in base ai dettami della legge regionale n. 47 , art. n. 6 del 1977: l’Assemblea, sulla base del bilancio approvato in giunta entro il 31 dicembre del 2005 approvava l’esercizio provvisorio e quindi si andava in dodicesimi fino ad un massimo di quattro mesi e in quei mesi i dodicesimi utilizzabili erano quelli relativi non al bilancio 2005 ma quelli relativi al bilancio che era stato approvato dalla giunta per il 2006. Nel 2015  – prosegue Armao – l’Ars ha recepito il decreto legislativo n 118 del 2011 che reca la nuova contabilità pubblica per regioni, comuni e province in applicazione delle norme sul federalismo fiscale. Ma le norme sulla applicazione del federalismo fiscale sono di tipo pattizio,  e vanno adottate con norme di attuazione dello Statuto. Violando lo spirito dello Statuto stesso, la Sicilia si è unilateralmente assoggettata al decreto legislativo dello Stato (n.118), quindi eludendo in qualche modo la stessa norma dello Stato che dice che le norme attuative sono negoziate tra Stato e Regione. In questo modo il decreto n. 118 è divenuto immediatamente applicabile in Sicilia. Inoltre, l’art. 43 del dlgs n. 118 afferma che se “il bilancio di previsione non è approvato dal Consiglio entro il 31 dicembre la gestione finanziaria dell’ente si svolge nel rispetto dei principi applicati nella contabilità finanziaria riguardanti l‘esercizio provvisorio o la gestione provvisoria”: praticamente non dice nulla. C’è un’altra norma del decreto n. 118 che riguarda questo anno. Il passaggio dalla contabilità finanziaria, che ha connotato la contabilità pubblica, a quella economica, prevede una impostazione completamente diversa; adesso il sistema è completamente cambiato ed è molto più vicino alla contabilità aziendale o privata.
 
L’articolo 10, ultimo comma del decreto n. 118 recita: “in caso di esercizio provvisorio nell’esercizio 2016, gli enti del comma uno (quindi anche la Regione Sicilia, che si è autonomamente assoggettata) gestiscono gli stanziamenti di spesa previsti nel bilancio pluriennale autorizzatorio 2015- 2017 per l’annualità 2016. Ma invece di rispettare le regole che impongono di spendere ogni mese un dodicesimo del bilancio già approvato l’anno precedente, si è deciso di spendere ogni mese un dodicesimo del bilancio proposto quest’anno dal Governo. Il governo regionale con gravissima responsabilità ha portato il bilancio all’Ars soltanto a dicembre mentre la norma di contabilità pubblica prevede che debba essere approvato e portato in assemblea al massimo entro i primi di ottobre. Noi abbiamo chiesto che l’Assemblea  approvi la nostra sfiducia nei confronti di Baccei che è il responsabile di questo disastro gestionale. L’assessore regionale all’Economia Baccei ha portato in Assemblea una norma di approvazione dell’esercizio provvisorio in contrasto con il  decreto n. 118  e il  motivo è che si vogliono spendere soldi che non ci sono  e quindi si vuole portare la Regione ad un ulteriore dissesto”.

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