Bullismo, nel Meridione fenomeno più contenuto - QdS

Bullismo, nel Meridione fenomeno più contenuto

Rossella Fallico

Bullismo, nel Meridione fenomeno più contenuto

venerdì 15 Gennaio 2016

Al Sud 1 minore su 3 è stato vittima di qualche violenza nel corso del 2014. Istat: al Nord vessati il 23% degli 11-17enni, il 12,3% nelle Isole

CATANIA – Nel 2014, poco più del 50% degli 11-17enni ha subìto qualche episodio offensivo, non rispettoso o violento da parte di altri ragazzi o ragazze nei 12 mesi precedenti. Il 19,8% è vittima assidua di una delle “tipiche” azioni di bullismo, cioè le subisce più volte al mese. Per il 9,1% gli atti di prepotenza si ripetono con cadenza settimanale. Si chiama bullismo e purtroppo è diventata, sempre di più, una triste realtà per molti giovani come delinea il recente rapporto Istat “Il bullismo in Italia, comportamenti offensivi e violenti tra i giovanissimi” sulla diffusione di tale fenomeno nel corso del 2014.
 Hanno subìto ripetutamente comportamenti offensivi, non rispettosi o violenti soprattutto i ragazzi 11-13enni (22,5%) piuttosto che gli adolescenti 14-17enni (17,9%); inoltre entrano nel mirino più frequentemente le ragazze (20,9%) rispetto ai coetanei maschi (18,8%). Tra gli studenti delle superiori, i liceali sono in testa (19,4%); seguono gli studenti degli istituti professionali (18,1%) e quelli degli istituti tecnici (16%).
Le differenze sono sostanziali a livello territoriale. Le azioni vessatorie sono più frequenti nel Nord del Paese, dove le vittime di atti di bullismo rappresentano il 23% degli 11-17enni (24,5% nel Nord-est, 21,9% nel Nord-ovest). Considerando anche le azioni avvenute sporadicamente (qualche volta nell’anno), oltre il 57% dei residenti al Nord ha subìto qualche prepotenza nel corso dell’anno precedente l’intervista, contro il 50% dei residenti nelle regioni centrali e in quelle meridionali.
Il dato relativo al Centro Italia è del 18,3% contro il 18,7% del Sud e il 12,4% delle Isole. In particolare al Sud il 30,5 % degli intervistati, tra gli 11 e i 17 anni, ha dichiarato di essere stato vittima di bullismo qualche volta nel corso dell’anno; il 50,8% di non essere stato mai protagonista di tali episodi. Nelle Isole invece il 36,8% ha dichiarato di essere vittima qualche volta all’anno; il 50,8% ha invece affermato di non esserne mai stato vittima. Nello Stivale si sono registrati complessivamente 4.095 casi: 1.031 nel Nord-Ovest, 755 nel Nord-Est; 792 nel Centro Italia; 1.046 casi registrati al Sud e 470 casi nelle Isole.
Il bullismo racchiude sotto lo stesso termine un insieme di comportamenti aggressivi eterogenei: tra le molteplici azioni attraverso cui il bullismo si manifesta, quella più comune è sicuramente, come evidenziato dal Rapporto Istat, l’uso di espressioni offensive: il 12,1% delle vittime dichiara di essere stato ripetutamente offeso con soprannomi offensivi, parolacce o insulti di varia natura; il 6,3% lamenta offese legate all’aspetto fisico o al modo di parlare. Più contenuta risulta la quota di quanti dichiarano di aver subìto azioni diffamatorie (il dato è del 5,1%) e di esclusione conseguente alle proprie opinioni (4,7%). Non mancano le violenze fisiche: il 3,8% degli 11-17enni è stato colpito con spintoni, botte, calci e pugni da parte di altri ragazzi/adolescenti.
 Tra i ragazzi utilizzatori di cellulare e/o Internet, il 5,9% denuncia di avere subìto ripetutamente azioni vessatorie tramite sms, e-mail, chat o sui social network. Le ragazze sono più di frequente vittime di cyberbullismo (7,1% contro il 4,6% dei ragazzi).
Il 16,9% degli 11-17enni è rimasto vittima di atti di bullismo diretto, caratterizzato da una relazione vis a vis tra la vittima e bullo e il 10,8% di azioni indirette, prive di contatti fisici. Tra le ragazze è minima la differenza tra prepotenze di tipo “diretto” e “indiretto” (rispettivamente 16,7% e 14%). Al contrario, tra i maschi le forme dirette (17%) sono più del doppio di quelle indirette (7,7%).
Il 23,6% degli 11-17enni che si vedono raramente con gli amici è rimasto vittima di prepotenze una o più volte al mese, contro il 18% riscontrato tra chi incontra gli amici quotidianamente.
Per difendersi dai bulli il 65% degli 11-17enni (60,4% dei maschi e 69,9% delle femmine) ritiene opportuno chiedere aiuto ai genitori e il 41% agli insegnanti (37,4% dei maschi e 44,8% delle femmine).

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