Imprese a tasso zero, è boom di domande - QdS

Imprese a tasso zero, è boom di domande

Rosario Battiato

Imprese a tasso zero, è boom di domande

venerdì 22 Gennaio 2016

In soli due giorni registrate richieste (il 70% dal Sud) per 150 milioni, a fronte di una dotazione pari a quasi un terzo. Sono ben 421 i progetti già presentati: è possibile l’incremento del fondo messo a disposizione del soggetto attuatore Invitalia

PALERMO – C’è tanta Italia che vuole fare impresa. Dal 13 gennaio, data di inizio dell’incentivo “nuove imprese a tasso zero” per giovani tra 18 e 35 anni e donne, ad appena due giorni dopo, sono stati presentati 421 progetti per 150 milioni di agevolazioni richieste a fronte di 58 milioni di risorse finanziarie assegnate. Dal Sud sono giunte quasi il 70% delle richieste. Una strada alternativa per l’occupazione rispetto ai buoni lavori, i cosiddetti voucher, che nell’ultimo anno sono raddoppiati nell’Isola.
Gli incentivi sono validi in tutta Italia per finanziare progetti d’impresa con spese fino a 1,5 milioni di euro e consentono di accedere a un finanziamento a tasso zero della durata massima di 8 anni, che può coprire fino al 75% delle spese totali. Per le imprese un compito finanziario, che prevede la garanzia della restante copertura, e un altro di tipo programmatico che riguarda la realizzazione degli investimenti entro 24 mesi dalla firma del contratto di finanziamento.
Non tutti possono accedere. Gli incentivi, infatti, riguardano imprese composte in prevalenza da giovani tra i 18 e i 35 anni o da donne e che non siano costituite in forma di società da non più di 12 mesi rispetto alla data di presentazione della domanda. Non solo società, ma anche persone fisiche a patto che costituiscano la società entro 45 giorni dall’eventuale ammissione alle agevolazioni.
Delimitati anche gli ambiti di finanziamento che riguardano: produzione di beni nei settori industria, artigianato e trasformazione dei prodotti agricoli; fornitura di servizi alle imprese e alle persone; commercio di beni e servizi; turismo. L’elenco non si ferma qui, perché possono essere ammessi anche progetti reputati di “particolare rilevanza per lo sviluppo dell’imprenditoria giovanile” che riguardano la filiera turistico-culturale (valorizzazione e fruizione del patrimonio culturale, ambientale e paesaggistico, miglioramento dei servizi di ricettività e accoglienza) e l’innovazione sociale (produzione di beni e fornitura di servizi che creano nuove relazioni sociali o soddisfano nuovi bisogni sociali).
I consigli di Invitalia, soggetto gestore del progetto (tutte le informazioni su invitalia.it/site/new/home/cosa-facciamo/creiamo-nuove-aziende/nuove-imprese-a-tasso-zero.html),  per ottenere i finanziamenti sono racchiusi in una breve guida da dieci punti. Si tratta di un passaggio da leggere con particolare attenzione dato il flusso che già in questi giorni ha investito il portale. Si passa da “rispetta i limiti di spesa” e alla “verifica della copertura finanziaria” al controllo dei “requisiti” fino all’identificazione di ruoli e competenze. Un aspetto fondamentale è “distinguiti”, nel senso che è opportuno fare un’indagine di mercato e chiarire “quali sono le caratteristiche distintive del tuo prodotto o servizio e quali benefici puoi offrire – scrivono da Invitalia – rispetto ai tuoi concorrenti”.
 
Per convincere la commissione serve un progetto “a misura di socio e di idea” ed è opportuno spiegare bene “cosa si vuole fare” tramite un piano di impresa supportato da dati, senza dimentica di fare “attenzione a tutti i dettagli”. Gli ultimi due punti si concentrano sull’attenzione da prestare a tutte le richieste dell’incentivo pubblico, perché la “forma è sostanza”, e sulla preparazione in vista del colloquio con gli esperti di Invitalia.
Visto il grande successo di questi giorni, secondo quanto riportato da fasi.biz che ha ripreso un commento di Domenico Arcuri, ad di Invitalia, è possibile che la dotazione venga incrementata e portata ad almeno 100 milioni di euro andando a pescare dal Pon Imprese e Competitività 2014-2020 che ha un budget riservato alle regioni in convergenza e transizione, tra cui appunto la Sicilia.

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