Operazione "Fuorigioco", l'economia grigia del calcio - QdS

Operazione “Fuorigioco”, l’economia grigia del calcio

redazione

Operazione “Fuorigioco”, l’economia grigia del calcio

mercoledì 27 Gennaio 2016

Calciatori, procuratori e dirigenti tra i 64 indagati dalla procura di Napoli

NAPOLI – Nell’inchiesta “Fuorigioco” sul mondo del calcio professionistico, coordinata dalla procura di Napoli e condotta dalla Guardia di finanza, figurano 64 indagati ai quali è stato notificato un avviso di chiusura indagini preliminari. è stato, inoltre, eseguito un decreto di perquisizione che ha riguardato società sportive, ma anche le abitazioni di numerosi sportivi e un decreto di sequestro, del valore di oltre 12 milioni di euro, eseguito nei confronti di 57 persone tra procuratori, dirigenti di società calcistiche e giocatori.
Secondo la Procura di Napoli esisterebbe un “radicato sistema finalizzato ad evadere le imposte” posto in essere da 35 società calcistiche di serie A e B nonché da “oltre un centinaio di persone fisiche, tra calciatori e loro procuratori”. è dunque un nuovo terremoto quello che scuote il mondo del calcio a conferma, se mai ce ne fosse stato bisogno, che il confine tra affari e sport è troppo spesso fin troppo labile.
Tra gli indagati figurano nomi eccellenti: l’ad del Milan Adriano Galliani, il numero uno della società partenopea Aurelio De Laurentiis, il presidente della Lazio Claudio Lotito, l’ex presidente e ad della Juventus Jean-Claude Blanc. Coinvolti anche diversi procuratori sportivi tra cui Alessandro Moggi.
L’indagine, dalla quale è emersa una vera e propria economia grigia del calcio, è nata nel 2012 quando si stava indagando su una serie di rapine avvenute ai danni del calciatore Ivan Ezequiel Lavezzi detto “Pocho”. A quell’epoca Lavezzi giocava nella squadra del Napoli e fu intercettato mentre era al telefono con il suo procuratore Alejandro Mazzoni, stesso agente di un altro attaccante argentino Cristian Chavez. Dopo quella conversazione nella quale si faceva riferimento all’apertura di un conto corrente in Svizzera, i magistrati partenopei delegano la Guardia di finanza per approfondire la regolarità di una serie di contratti che riguardavano alcuni calciatori. Le Fiamme Gialle acquisirono presso la sede della Figc e anche presso la Società calcio Napoli una serie di documenti che riguardavano anche la cessione di Lavezzi al Paris Saint Germain.
Da allora gli uomini del nucleo di polizia tributaria hanno esaminato centinaia di contratti, di questi circa la metà è stato considerato irregolare, decine quelli trovati in violazione delle norme che sono sfociate in reati penali e che hanno poi dato vita all’operazione di oggi. L’inchiesta punta a far luce su una serie di consulenze e giri d’affari che coinvolgono non solo giocatori ma anche procuratori e dirigenti dei maggiori club nostrani che militano soprattutto in serie A e serie B. L’attenzione di Procura e Guardia di finanza si è focalizzata non solo sulla ricostruzione dei rapporti tra procuratori e calciatori ma anche dei contratti dei giocatori nonché della gestione dei diritti d’immagine e dei diritti televisivi degli atleti.
Il blitz ha visto impegnati, oltre ai militari del Nucleo di polizia tributaria partenopeo, numerosi reparti della Guardia di finanza su tutto il territorio nazionale.
L’operazione di ieri rientra in una più complessa attività investigativa che ha permesso di appurare “il meccanismo fraudolento architettato per sottrarre materia imponibile alle casse dello Stato italiano” adottato “nel contesto delle operazioni commerciali aventi ad oggetto la compravendita dei calciatori”.

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