Cassa integrazione: diminuite le ore richieste nel 2015 - QdS

Cassa integrazione: diminuite le ore richieste nel 2015

Dorotea Di Grazia

Cassa integrazione: diminuite le ore richieste nel 2015

martedì 02 Febbraio 2016

Attivo il decreto che ha come firmatari i ministri Poletti e Padoan, che distribuisce 433 milioni per il pagamento degli ammortizzatori in deroga. Raggiunto il livello più basso dal 2008, cioè dall’inizio della crisi, ma la Sicilia e Catania sono in controtendenza

PALERMO – Le risorse utili a soddisfare le competenze residue (relative al 2015) per l’erogazione dei trattamenti di cassa integrazione e mobilità in deroga, sono finalmente a disposizione delle Regioni. Dal 14 Gennaio infatti è attivo il decreto che distribuirà a quest’ultime oltre 433 milioni di euro per pagare gli ammortizzatori in deroga.
Il decreto ha come firmatari il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, e il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, e ripartisce le risorse economiche alle Regioni che le hanno richieste, tra queste vi è la Sicilia.
Nello stesso momento, all’Osservatorio sulla cassa integrazione sono stati integrati i dati del mese di dicembre 2015 e che trattano le ore autorizzate per trattamenti di integrazione salariale ordinari, straordinari e in deroga a favore di impiegati e operai.
Il ministro Poletti ha espresso la sua soddisfazione riguardo il calo delle ore di cassa integrazione richieste dalle imprese nel 2015: “I dati pubblicati oggi ci dicono che le ore autorizzate di cassa integrazione a dicembre 2015 sono calate del 52,3% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente e che, nell’intero anno, sono scese di oltre il 35% rispetto al 2014, attestandosi al livello più basso dal 2008, cioè dall’inizio della crisi. È un fatto positivo, e che testimonia un miglioramento delle condizioni del mercato del lavoro”.
Le nuove disposizioni operative sono state inviate dall’Inps alle Direzioni Regionali cosicché controllino le spese dei trattamenti di integrazione salariale e di mobilità, verificando che non superino i limiti dello stanziamento previsto. Le Regioni e le Province Autonome dovranno specificare, nella determinazione concessoria, come verranno utilizzate le risorse finanziare così da permettere all’Istituto un controllo periodico delle attività lavorative corrisposte.
Ma i dati del Rapporto annuale sulla cassa integrazione, diffuso dal servizio nazionale Uil politiche del lavoro e della formazione, si scontrano con il diffuso ottimismo istituzionale.
Catania lo scorso anno ha visto le ore di cassa integrazione ordinaria scendere a meno di un milione e la Cig straordinaria ha superato i quattro milioni. “è il segnale di un inquietante aumento delle aziende in fase terminale, di altri posti di lavoro che stanno per andare in fumo” ha dichiarato il segretario generale della Uil etnea, Fortunato Parisi.
Catania, secondo i dati della struttura di ricerca e analisi guidata dal segretario confederale Guglielmo Loy, è tra le nove province italiane che hanno visto la Cig (ordinaria, straordinaria e in deroga) aumentare: +0,9% nel confronto tra il 2014 e il 2015. È un dato che si discosta dal dato regionale (-32,8) e nazionale (+35,6). “Qui – prosegue Parisi – le cose non vanno per nulla bene e la ripresa non si vede. Noi intanto, continuiamo a chiedere inutilmente che le istituzioni politiche nazionali, regionali e comunali si confrontino con la Uil e le altre forze sindacali per garantire la spesa sociale, investire su opere pubbliche utili allo sviluppo e offrire strumenti di crescita spezzando la solita spirale di incompiute, riforme negate e strumenti urbanistici rinviati in eterno”.

Dorotea Di Grazia

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