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Palermo – Central Park… della Favorita? Da promessa elettorale a ricordo

Gaspare Ingargiola

Palermo – Central Park… della Favorita? Da promessa elettorale a ricordo

sabato 13 Febbraio 2016

Il rilancio era previsto già nel 2012 ma fino a oggi è rimasto solo un obiettivo non realizzato. Amministrazione al lavoro su un piano straordinario per rimettere in sesto l’area

PALERMO – Doveva essere uno dei fiori all’occhiello dell’Orlando quater e diventare “come il Central Park di New York” ma finora il rilancio del parco della Favorita è rimasto sulla carta rispetto alle promesse della campagna elettorale del 2012.
E così il sindaco preme sull’acceleratore e prova ad applicare il “modello circonvallazione” al più grande polmone verde di Palermo. Orlando ha ordinato agli uffici e alle partecipate di predisporre un piano di intervento coordinato sulla falsa riga dell’esercito di 141 fra operai, tecnici e vigili urbani che questa settimana sta rimettendo a nuovo viale Regione Siciliana.
I toni categorici usati dal primo cittadino non lasciano spazio ai fraintendimenti e suonano come un avvertimento all’assessore al Verde Francesco Maria Raimondo, il cui incarico secondo alcune voci sarebbe a rischio:
“Entro pochi giorni – afferma il sindaco – dobbiamo avere un vero e proprio piano straordinario per la Favorita, che è ora venga presa di petto sotto tutti gli aspetti, dalla pulizia al decoro, alla fruibilità da parte dei cittadini.
Se per la circonvallazione sono state necessarie 150 persone (in realtà qualcuna in meno, nda), forse per la Favorita ne serviranno 200 o più, ma è certo che fra qualche settimana l’intero parco dovrà essere del tutto fruibile dai cittadini, che ne diverranno dunque custodi”. Di certo non sarebbe il primo tentativo. Sulla Real Tenuta sono stati spesi fiumi di parole ma finora i risultati latitano.
Risale a due anni fa, per esempio, il flop della pedonalizzazione. “Ci abbiamo sbattuto la faccia”, ammise Orlando in Consiglio comunale.
La chiusura parziale e sperimentale di viale Diana e viale Ercole (dal cancello del Chiusino a piazzale Matrimoni) durante i weekend ottenne il solo risultato di creare tappeti di macchine in viale dell’Olimpo e nel vicino quartiere Pallavicino scatenando la rabbia di residenti e automobilisti. Allo stesso modo sembrano ormai accantonate le due delibere con le quali il predecessore di Raimondo, Giuseppe Barbera, aveva concertato un “piano d’uso” con l’ausilio di esperti, associazioni e semplici cittadini durante una serie di incontri partecipati.
Un piano “dimenticato”, ebbe a dire qualche tempo fa l’ex assessore, che suddivideva i 235 ettari di verde in diversi settori e distingueva il parco urbano propriamente inteso, quello della Favorita, dalla Riserva di Monte Pellegrino, studiando le possibili pedonalizzazioni di Villa Niscemi, Palazzina Cinese, Città dei ragazzi e Museo Pitré.
Il programma di Barbera, finanziato da fondi europei, puntava al restauro dei muri antichi e delle ville storiche, al ritorno degli agricoltori nella Riserva con la rinascita degli agrumeti, all’avvio di piccole attività ecosostenibili come i chioschetti di frutta biologica, al rilancio della mobilità dolce con l’inaugurazione di piste ciclabili e all’istituzione di aree giochi e relax, aree per la sgambatura dei cani e itinerari naturalistici per i turisti.
Fra gli intervesti previsti c’erano la messa in sicurezza del sistema idrogeologico pedemontano e dei versanti a rischio di Monte Pellegrino; il recupero di elementi storici come le antiche aree di caccia ad uso del re, la colonia comunale, il campo ostacoli e i campi Malvagno; la cura di agrumeti tradizionali e agricoltura asciutta (mandorli e ulivi), orti, giardini (come quelli della Palazzina Cinese e di Villa Niscemi) e boschetti storici (come Bosco Niscemi e Bosco di Diana); il rapporto con le aree di margine del parco, ossia le ville storiche, le borgate costiere, gli impianti sportivi e la Città dei Ragazzi; il potenziamento di attività sportive e naturalistiche compatibili (orienteering, tiro con l’arco, nordic walking, arrampicata); infine, la regolamentazione dei sistemi ecologici di attraversamento (navette elettriche, stazioni di bike sharing, recupero dei sentieri a valle e a monte).
Resta da vedere se qualcosa di questo articolato piano resterà nel nuovo progetto di Palazzo delle Aquile.
“La Favorita – ha sottolineato Orlando – è una grande risorsa per tutti i cittadini e siamo certi che in tanti vorranno e potranno proporre iniziative per manifestazioni, attività e piccoli progetti che aumentino le occasioni di svago, sport ed utilizzo intelligente di questo grande polmone verde”.

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