Elettrodotto Sorgente-Rizziconi alla fase finale - QdS

Elettrodotto Sorgente-Rizziconi alla fase finale

Rosario Battiato

Elettrodotto Sorgente-Rizziconi alla fase finale

mercoledì 17 Febbraio 2016

L’annuncio di Terna: entro quest’anno sarà operativo l’infrastruttura che raddoppierà lo scambio elettrico tra Sicilia e Calabria. Quasi del tutto completati i lavori sul lato siciliano, risparmi da 600 mln e rilancio per le rinnovabili

PALERMO – Manifestazioni del popolo del no, sequestri giudiziari, proteste degli amministratori locali. Questi anni di lavori per la realizzazione dell’elettrodotto Sorgente-Rizziconi tra Sicilia e Calabria sono stati quasi una corsa a ostacoli per Terna, che potrebbe comunque essere in grado di rendere operativa l’infrastruttura per giugno prossimo. Diversi i vantaggi che si potranno ottenere da questa nuova autostrada dell’energia.
L’ultima conferma in ordine di tempo è arrivata da Matteo Del Fante, ad di Terna, che appena qualche giorno fa ha ribadito che “entro quest’anno Terna potrà dire di aver connesso tutta l’Italia”. Il riferimento è chiaramente all’elettrodotto Sorgente-Rizziconi che avrà un ruolo determinante nell’abbassamento dei costi dell’energia e nella produzione rinnovabile. Dalla parte siciliana i lavori sono ormai quasi del tutto completati e pertanto si può finalmente azzardare una visione del traguardo finale. E c’è anche un conferma governativa. Quattro giorni fa, in occasione dell’avvio dell’operazione di Terna di dismissione dei tralicci sulle colline a sud di Firenze “ho chiesto a Terna di chiudere definitivamente la vicenda tra la Calabria e la Sicilia, hanno detto che entro l’anno lo faranno e io sono ottimista anche su questo”. Così ha parlato all’Adnkronos Luca Lotti, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio.
“Il ruolo di Terna – ha spiegato Del Fante – è quello di fare in modo che l’energia verde dal Sud salga verso il centro e il nord Italia, soprattutto in un’ottica anche di accomodamento sempre più efficace della produzione rinnovabile. Sappiamo che quello è il futuro. Oggi Terna è il primo operatore d’Europa per chilometri gestiti possedendo 72 mila chilometri di rete”. Nell’ultimo decennio il gestore della rete nazionale ha investito tra 9 e 10 miliardi.
L’infrastruttura completa, costo stimato in circa 700 milioni, consentirà all’Italia di risparmiare a regime circa 600 milioni di euro all’anno sui costi della bolletta elettrica. L’attuale prezzo dell’elettricità, a causa di impianti vecchi e di una rete inadeguata, continua ad avere il picco più proprio in Sicilia anche se poi i costi si distribuiscono su tutto il Paese.
E non solo. “Il nuovo collegamento e gli interventi ad esso correlati – scrivono gli esperti dell’assessorato all’Energia nell’ultimo rapporto – garantiranno una maggiore sicurezza della connessione della rete elettrica siciliana a quella peninsulare, favorendo gli scambi di energia con evidenti benefici in termini di riduzione dei vincoli per gli operatori del mercato elettrico e di maggiore concorrenza”. In ballo ci sono anche le rinnovabili visto che la nuova infrastruttura favorirebbe la connessione “alla rete siciliana di un maggior numero di impianti da fonte rinnovabile”.
In questo modo la Sicilia non sarebbe più quello che l’Osservatorio regionale e Ufficio statistico per energia considera un “esportatore fittizio” di energia verso la penisola. “La grande produzione di energia da fonti rinnovabili è, infatti, non programmabile e quindi non coincide sempre con i picchi di richiesta, che devono essere gestiti tramite l’accensione delle centrali termoelettriche e quindi con costi molto superiori rispetto a quelli che si avrebbero in presenza di una rete magliata e dell’attivazione del raddoppio della linea di collegamento con la penisola ‘Sorgente- Rizziconi’”.

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