Riscossione Sicilia, via due membri dal Cda - QdS

Riscossione Sicilia, via due membri dal Cda

Raffaella Pessina

Riscossione Sicilia, via due membri dal Cda

martedì 01 Marzo 2016

Per statuto, risulta così decaduto anche il terzo consigliere, Antornio Fiumefreddo. Ars, la società partecipata ancora nella bufera

Weekend di duro lavoro a Sala D’Ercole per i deputati regionali, impegnati nella approvazione della Finanziaria anche nella giornata di ieri.
Ecco il resoconto di quanto approvato in questi giorni: approvato l’articolo 28 sulla proroga dei contratti dei precari degli enti locali. Con un emendamento della commissione Bilancio a firma del Presidente Vinciullo, è stata estesa la proroga anche per quei comuni dichiarati in dissesto. Si tratta di 14 comuni, tra i quali Brolo e Scaletta Zanclea nel Messinese.
L’emendamento prevede che le amministrazioni in dissesto possano utilizzare prioritariamente per il personale precario le somme derivanti dalle economie del fondo per detti comuni. Approvata anche la norma che sospende per quattro mesi il turn over dei forestali. Approvato un finanziamento di 20 milioni di euro per incrementare i fondi unici dell’Ircac e il fondo di rotazione della Crias. Via libera alla costituzione all’Irfis di un fondo unico per agevolare l’accesso al credito delle Pmi dell’agricoltura, dell’industria, del turismo, del commercio, dell’energia, editoria e dell’agroindustria. Approvata anche la norma che prevede, in caso di liquidazione di società partecipate, che il personale dipendente confluisca nella società che ne assuma le funzioni, fatti salvi gli equilibri finanziari della società stessa. Inoltre, da oggi in poi basteranno le autorizzazioni per aprire i distributori di carburanti, sottoposti finora al regime delle concessioni.
Polemiche per le risorse da destinare alle calamità naturali. Si tratta di norme contenute negli articoli 57 e 58, “norme in favore di imprese agricole danneggiate dalle alluvioni del 10 ottobre 2015 e del 31 dicembre 2014”. Il governo, sollecitato dal presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone, ha presentato una riscrittura in relazione a un fondo unico da utilizzare a questo scopo in base ai danni certificati. Forte la contestazione del presidente della commissione Bilancio, Vincenzo Vinciullo, che ha minacciato di dimettersi e ha chiesto la restituzione dei 8,8 milioni di euro tolti per chiudere la Manovra Finanziaria l’anno scorso a beneficio dei forestali.
Ieri l’Ars ha approvato con voto nominale, l’articolo 7 che prevede l’utilizzo di una quota del Fondo sanitario per il finanziamento di un debito tra il ministero dell’Economia e la Regione siciliana dell’importo annuo di 127 milioni e 850 mila euro.
Via libera dell’Ars anche all’articolo 6, riguardante il cofinanziamento dei programmi comunitari e gli interventi per il settore agricolo-forestale. Il cofinanziamento ripartisce, a beneficio soprattutto del settore agricolo-forestale, 233 milioni di euro per il 2016 e 25 milioni per il 2017 del Fondo di sviluppo e coesione.
Ieri pomeriggio è ripresa la discussione sull’articolo che riguarda Riscossione Sicilia e sull’argomento è intervenuto in Aula il Presidente della Regione Crocetta: – “Non si può pensare di salvare o meno l’ente di riscossione siciliano a seconda dell’indice di gradimento che il suo presidente riscuote. Qui stiamo parlando di un problema strutturale di un ente il cui presidente non dura in eterno, serve pertanto un approccio strategico”. Il governo aveva presentato un emendamento che ne risolleva le sorti da un default ormai prossimo con 11 milioni e 900 mila euro per il 2016 e con 23 milioni per il 2018. Previsto anche il budget per la ricapitalizzazione con 2 milioni e mezzo a partire da quest’anno. Su questa norma si è verificata una forte polemica a causa delle azioni del presidente Antonio Fiumefreddo che aveva mesi fa pubblicato una lista di parlamentari morosi. Il Movimento Cinquestelle e Fi  privilegiano l’ipotesi di affidamento dei servizi ad Equitalia.
Per Crocetta “l’ipotesi di bocciatura dell’articolo che salva Riscossione metterebbe in campo non l’arrivo di Equitalia, bensì il ripristino di vecchi business in Sicilia. C’è in atto un disegno strategico per privatizzare i servizi di informatica, vedi quello che è successo con Sicilia-e Servizi, e delle tasse. Si tornerebbe alla Sicilia dei Salvo”. Nel tardo pomeriggio è arrivato il colpo di scena: Con le dimissioni di due dei tre consiglieri del Cda di Riscossione Sicilia, Maria Filippa Palagonia e Eustachio Cilea, secondo lo statuto della società, è decaduto il terzo consigliere, ovvero lo stesso presidente Fiumefreddo.
Mentre scriviamo l’Aula è ancora in corso. Oggi si tiene la conferenza dei capigruppo per stabilire l’ordine dei prossimi lavori d’Aula.

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