L’acqua imbottigliata controllata e certificata - QdS

L’acqua imbottigliata controllata e certificata

L’acqua imbottigliata controllata e certificata

mercoledì 18 Novembre 2009

Forum con Francesco Federico, amministratore delegato Cavagrande Spa

Come nasce il Gruppo Mangiatorella?
“La fonte Mangiatorella, che si trova a 1.200 metri di altezza slm in un ambiente boschivo e ricco di vegetazione del Parco delle Serre Calabre, si trova nel Comune di Stilo da dove ha inizio la nostra storia. In origine, la nostra famiglia non trasportava acqua bensì persone sostituendosi agli attuali autobus locali che collegavano fra loro, i comuni limitrofi a Reggio Calabria. Nel dopoguerra, trasportavano beni di prima necessità, poi via via, si unirono anche i passeggeri fino a che tra gli Anni 50 e gli Anni 70, mio padre che era il primo di quattro fratelli, pensò di far fruttare quei trasferimenti e investì tutto nonostante il difficile periodo (la zona della Locride era presidiata da famiglie camorriste). Da Stilo dove l’autobus faceva la sosta del capolinea e si ricevevano le merci degli imprenditori lombardi visto che non esisteva una piattaforma delle acque minerali, partì l’avventura”.
Suo padre fu quindi, un pioniere…
“Tra la fine del 1969 e l’inizio del 1970, iniziarono i primi investimenti anche di piccoli imprenditori tanto che fu realizzato il primo deposito. Non passarono molti anni che la crisi finanziaria degli Anni 70 colpì anche la nostra impresa. Per fortuna però, le difficoltà economiche non durarono a lungo ma avendo perso molto terreno, mio padre decise di entrare a far parte del Cda allo scopo di non depauperare ulteriormente gli ultimi fondi rimasti. Era il 1972 e nel giro dei quattro anni successivi, grazie anche, all’aiuto di piccoli imprenditori locali che contribuirono a rafforzare lo stabilimento d’imbottigliamento, riuscì a sanare la situazione debitoria e a credere che poteva funzionare”.
Poi, con il rilancio economico degli Anni 80, qualcosa accade.
“Negli anni 80 l’utilizzo dell’acqua minerale a tavola, ebbe una vera e propria esplosione. Le prime bottiglie di vetro iniziavano sempre di più ad essere esposte. Esplosione che ci ha consentito negli anni, di diventare uno dei principali punti di riferimento per i consumatori del Sud Italia per la produzione, l’imbottigliamento e la distribuzione dell’acqua minerale. Negli anni 90 poi, grazie ai risultati ottenuti, aprimmo la sede per la produzione dell’Acquarossa e solo successivamente (nel 1996), lo stabilimento di Cavagrande. Il Gruppo ad oggi, consta di 4 marchi: Cavagrande, Mangiatorella, Acquarossa e Hidria e colloca sul mercato un volume di circa 200 milioni di litri annui di acqua minerale”.
In termini di mercato, in che posizione vi collocate?
“Acquarossa e Hidria sono acque effervescenti, di target medio, mentre Mangiatorella e Cavagrande sono acque piatte, ossia acque oligominerali. Si contraddistinguono dalle altre dal buon rapporto-prezzo e si pongono in fasce medio-alte di target. Posizione complessiva, cha ci ha fatto guadagnare il 9% del mercato siciliano. In Italia, sono 250 i marchi che producono e imbottigliano acque minerali, ma il mercato siciliano è fortemente controllato da aziende nazionali. Tra Palermo e Agrigento ad esempio, la San Pellegrino ha rilevato uno stabilimento per l’imbottigliamento dell’acqua Vera-Nestlé. Da quando è stata data l’opportunità di unificare il nome della fonte al nome del marchio dell’azienda che imbottiglia, i grandi colossi hanno acquistato molti stabilimenti dislocati in giro per l’Italia, al fine di poter distribuire meglio l’acqua che però, non è originaria della sorgente di cui fa riferimento l’etichetta”.
Dunque i vostri concorrenti diretti, sono le aziende locali…
“A livello regionale, i concorrenti diretti sono i marchi locali quali “Fontalba” (prodotta a Montalbano Elicona nel messinese); “Santamaria” (della sorgente Santa Maria Zappulla a Modica, nel ragusano); “Milicia” (dei Monti Fastuchera di Altavilla nel palermitano) che è un’azienda giovane; e l’acqua “Gerasia” (proveniente da Alì Terme, Messina).
Quindi in termini di fatturato?
“Il Gruppo Mangiatorella esprime un giro d’affari annuo intorno ai 25 milioni di euro, ed è totalmente gestito dalla nostra famiglia. I dipendenti del gruppo sono circa 100 unità”.
 

 
Da maggio 2008 energia alternativa per imbottigliare avendo fondato il Parco fotovoltaico “Le Fonti dell’Etna”

Con quali strategie aumenterete la percentuale sul mercato siciliano?
“Prima degli Anni 80 non si beveva l’acqua imbottigliata. Ora è diventata quasi una necessità perché l’acqua imbottigliata è controllata e certificata. Nonostante si tratti di un segmento stazionario del settore produttivo, riteniamo di poter aumentare di due punti percentuali la presenza sul mercato siciliano, entro i prossimi tre/quattro anni. Il fatturato di acqua minerale pesa in Sicilia per 300 milioni di euro l’anno, senza contare i costi di gestione (spese elettriche) e di distribuzione – i più cari in tutta Italia – per via della mancanza d’infrastrutture. I costi di produzione sono infatti, la nostra spina nel fianco: incidono per il 30% delle spese”.
Quindi avete realizzato un Parco Solare per l’imbottigliamento…
“Lo abbiamo inaugurato nel maggio del 2008. Il Parco Fotovoltaico “Le Fonti dell’Etna” si trova a Belpasso (Ct) in prossimità dello stabilimento d’imbottigliamento delle acque minerali Hidria e Acquarossa. Il Parco fornisce un significativo contributo alla riduzione dell’inquinamento. Grazie all’uso dell’energia alternativa, siamo in grado di produrre naturalmente l’energia necessaria ad alimentare lo stabilimento di Belpasso”.
Parlando di produzione: i siciliani, bevono molto?
“La media siciliana si aggira attorno ai 170 litri l’anno, un po’ al di sotto della media nazionale, che si attesta sui 190 litri procapite l’anno”.

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