Rapporto Mondiale della Felicità 2016. L'Italia al cinquantesimo posto - QdS

Rapporto Mondiale della Felicità 2016. L’Italia al cinquantesimo posto

redazione

Rapporto Mondiale della Felicità 2016. L’Italia al cinquantesimo posto

giovedì 17 Marzo 2016

Danimarca prima classificata: seguono Svizzera, Islanda e Norvegia. Gli Usa guadagnano due posizioni. Il documento, giunto alla sua quarta edizione, è stato presentato ieri mattina a Roma

ROMA – Il Rapporto Mondiale della Felicità 2016, che classifica 156 paesi in base al loro livello di felicità, è stato presentato ieri mattina a Roma, prima della giornata mondiale della Felicità delle Nazioni Unite che ricorre il 20 marzo.
La diffusa attenzione verso il Rapporto, giunto alla sua quarta edizione, testimonia il crescente interesse a livello globale ad utilizzare la felicità ed il benessere soggettivo come indicatori primari della qualità dello sviluppo umano.
Il Rapporto Mondiale della Felicità 2016 è stato presentato nell’ambito della Conferenza della Felicità 2016, una tre giorni di incontri e dibattiti su felicità e benessere soggettivo.
“La misurazione della felicità percepita e il raggiungimento del benessere dovrebbero essere attività all’ordine del giorno di ogni nazione che si propone di perseguire obiettivi di sviluppo sostenibile” – ha affermato Jeffrey Sachs, direttore dell’Earth Institute presso la Columbia University. “Infatti gli obiettivi stessi comprendono l’idea che il benessere umano dovrebbe essere promosso attraverso un approccio olistico che combina obiettivi economici, sociali e ambientali. Al posto di adottare un approccio incentrato esclusivamente sulla crescita economica, dovremmo promuovere società prospere, giuste e sostenibili dal punto di vista ambientale”. 
Quest’anno, per la prima volta, il Rapporto sulla Felicità affida un ruolo speciale alla misurazione e le conseguenze della disuguaglianza nella distribuzione del benessere tra i paesi. Nelle precedenti edizioni gli autori avevano sostenuto che la felicità fornisse un migliore indicatore del benessere umano rispetto a reddito, povertà, educazione, salute e buon governo, misurati separatamente. Ora emerge che la disuguaglianza nella felicità fornisce una misura più ampia della disuguaglianza in senso stretto. Risulta che le persone sono più felici vivendo in società in cui c’è meno disuguaglianza di felicità. Si evidenzia anche che la disuguaglianza di felicità è aumentata in modo significativo (confrontando il periodo 2012-2015 rispetto al 2005-2011) nella maggior parte dei paesi, in quasi tutte le regioni del mondo, e per la popolazione del mondo nel suo complesso.
Il Rapporto 2016 individua i primi 10 paesi nelle stesse posizioni dello scorso anno anche se l’ordine in classifica è cambiato nuovamente: la Danimarca riconquista il primo posto, seguita da Svizzera, Islanda e Norvegia. Seguono nella top 10 Finlandia, Canada, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Australia e Svezia. Gli Stati Uniti si classificano al tredicesimo posto, due posizioni più in alto rispetto allo scorso anno.
L’Italia si è classificata al cinquantesimo posto.

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