Tutela della biodiversità e turismo accessibile - QdS

Tutela della biodiversità e turismo accessibile

Grazia Ippolito

Tutela della biodiversità e turismo accessibile

giovedì 19 Novembre 2009

Forum con Ettore Foti, commissario straordinario Parco dell’Etna

Qual è il principale obiettivo perseguito dall’Ente Parco dell’Etna?
“Stiamo attuando un serio progetto di governance del territorio che prevede un’intensa collaborazione con i Comuni, gli enti, le associazioni e tutti i cittadini che operano all’interno del Parco. Per troppo tempo il Parco è stato considerato un ente burocratico che impone divieti e limitazioni, senza manifestare apertura nei confronti dell’esterno. Vogliamo dunque cambiare una cattiva immagine del Parco che si è consolidata nel tempo”.
In che modo il Parco si apre verso l’esterno?
“Innanzitutto, attraverso il decentramento amministrativo: per agevolare coloro che hanno difficoltà a raggiungere la nostra sede principale, nel Comune di Nicolosi, abbiamo attivato uno sportello decentrato nel Comune di Randazzo, in modo da coinvolgere maggiormente la popolazione di quel versante del Parco”.
In che modo cercate di rendere il Parco più fruibile per tutti?
“Il Parco dell’Etna intende favorire la sensibilizzazione sul problema della salvaguardia della biodiversità. A tal fine è stato realizzato un sentiero, accessibile a tutti, nella Banca del Germoplasma che si trova presso la nostra sede. Il campo collezione della Banca è stato realizzato per favorire la conservazione del patrimonio genetico vegetale etneo: si estende su una superficie di circa tre ettari e ospita specie di notevole interesse naturalistico e agrario.
“Il sentiero del Germoplasma, lungo 1153 metri, è stato realizzato all’interno del campo collezione, in modo tale da poter essere fruito anche dalle persone diversamente abili. Sono stati anche installati, con la collaborazione della Stamperia Braille di Catania, appositi strumenti per non vedenti. è stato realizzato un “Sentiero dei cinque sensi”, che rappresenta per i diversamente abili un’importante possibilità di svago e di recupero del contatto con la natura. La realizzazione del sentiero, inaugurato il 19 ottobre, è stata favorita da un finanziamento dell’assessorato regionale Turismo e dalla collaborazione attivata con le Soat, sezioni locali dell’assessorato regionale Agricoltura e Foreste.
“Per il raggiungimento dei nostri obiettivi puntiamo molto sulla creazione di sinergie con altri enti e istituzioni, in modo da realizzare grandi cose, senza sostenere da soli spese eccessive. Vorrei ricordare che, dal dicembre 2008, facciamo parte del consiglio direttivo di Federparchi: si tratta di un importante riconoscimento e di un’opportunità da sfruttare per l’attivazione di sinergie”.
Collaborate con altri enti anche per le attività di manutenzione?
“A breve firmeremo un protocollo d’intesa con l’Azienda regionale delle foreste demaniali: gli operatori forestali si occuperanno di garantire la manutenzione dei sentieri da noi individuati. Uno dei nostri obiettivi, infatti, è il miglioramento della fruizione dell’area protetta attraverso la manutenzione di tutti i sentieri, che si estendono all’interno del Parco, su un territorio di 59 mila ettari, che comprende 20 Comuni. Per garantire la fruibilità, la manutenzione è di fondamentale importanza”.
Per quanto riguarda i rifugi e le strutture ricettive?
“La maggior parte dei rifugi è di pertinenza dell’Azienda delle foreste demaniali. Altre strutture ricettive, in via di realizzazione, sono di nostra competenza. Contiamo di completarle attingendo ai fondi comunitari. Una volta completate, le daremo in gestione a enti in grado di gestirle secondo la loro finalità istituzionale: essere punti di riferimento per l’escursionismo, luoghi di ristoro e siti di attrazione turistica”.
Avete già avviato dei lavori?
“Sono stati avviati i lavori di recupero del Rifugio Citelli (nel territorio del Comune di Sant’Alfio), di completamento del restauro e di Villa Manganelli (nel territorio del Comune di Zafferana Etnea), di recupero della Casermetta comunale e dell’area circostante, in contrada Piano dei Grilli (nel territorio del Comune di Bronte). Abbiamo inoltre firmato un protocollo d’intesa con l’Agenzia foreste demaniali per l’apertura di punti informativi sui territori dei Comuni di Randazzo, Milo e Linguaglossa”.
 


Riduzione degli incendi boschivi obiettivo raggiunto ma si è in attesa dell’approvazione del Piano territoriale

Che risultati avete raggiunto, negli ultimi anni, nell’ambito delle attività antincendio?
“Negli ultimi due anni, siamo riusciti a ridurre gli incendi del 60%. Si tratta di un importante risultato, raggiunto attraverso un’attività di messa in sicurezza delle aree e pulitura del sottobosco, realizzata con la collaborazione del Corpo forestale e delle istituzioni. Notevole è stato soprattutto il contributo di circa 100 volontari che hanno assicurato una presenza attiva sul territorio, soprattutto nei periodi in cui il rischio incendi è maggiore”.
Avete approvato il Piano territoriale?
“Il nostro ente ha completato quasi tutte le azioni di propria competenza. Stiamo apportando dei piccoli aggiustamenti riguardanti l’indicazione delle attività esercitabili all’interno del Parco, per poi attendere l’approvazione da parte dell’assessorato regionale. Presumibilmente l’approvazione definitiva avverrà entro il primo trimestre del 2010”.
Quanti dipendenti avete? Sono sufficienti?
“L’ente Parco dell’Etna ha 40 dipendenti. Sono decisamente insufficienti per lo svolgimento ottimale di tutte le nostre attività. Un grosso problema è dato dalla totale assenza di guardia-parco (la pianta organica ne prevedeva 70, attualmente ne prevede 10)”.
Chi sono i componenti del comitato esecutivo?
“Ettore Foti (commissario straordinario), Giuseppe De Luca (vice presidente), Francesco Borzì, Mario Bonsignore, Marisa Mazzaglia, Luigi Arcidiacono, Antonino Lo Dico”.

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