I quotidiani per la rinascita della Sicilia - QdS

I quotidiani per la rinascita della Sicilia

Dorotea Di Grazia

I quotidiani per la rinascita della Sicilia

sabato 26 Marzo 2016

Necessario salvaguardare le testate regionali: garanzia di pluralità dell’informazione a servizio dei cittadini. Se n’è discusso nei giorni scorsi in un evento promosso dal Lions club Catania host

CATANIA – La stampa come garante della democrazia e della trasparenza, stimolando il confronto e la circolazione delle idee. Il futuro  della carta stampata sicula è stato il tema centrale del Caminetto “La funzione dei quotidiani per la rinascita della Sicilia”, promosso lo scorso venerdì 11 marzo presso l’Etis 2000 dal Lions club Catania host. L’evento, moderato dal presidente del Lions Club Catania host Elio Dottore, ha visto alternarsi tra i relatori il nostro direttore, Carlo Alberto Tregua, e il condirettore de “La Sicilia”, Domenico Ciancio Sanfilippo.
Ad aprire il confronto è stato Elio Dottore che ha citato l’articolo 21 della Costituzione, sulla libertà di manifestazione del penserio, principio sancito dalla nostra Carta fondamentale affinché la società possa essere realmente democratica. “Solo in questo modo può nascere la cultura necessaria per lo sviluppo economico – ha spiegato Dottore – e una buona governance, grazie anche ai mezzi di comunicazione che tengono informati i cittadini”.
“Il mondo dell’informazione – ha proseguito Dottore – è protagonista da anni di grandi trasformazioni che risentono fortemente degli intrecci economici e politici, come emerge anche dal rapporto ‘Freedom House’ del 2010 che analizza la libertà di stampa in Italia”.
Sia Ciancio che Tregua hanno evidenziato come negli ultimi tempi l’autonomia della stampa è stata messa in crisi dal sopraggiungere di grandi gruppi editoriali che lavorano nel settore dei media o da privati che hanno acquisito la proprietà dei giornali, generando così dei conflitti di interesse. L’importanza della pluralità di idee è stata sottolineata citando l’editoriale scritto da Domenico Tempio su “La Sicilia”, nel quale si legge che “avere più voci è garanzia di libera circolazione di idee e diversità ideologica”.
Con gli accorpamenti di testate storiche (come avvenuto con l’accordo Gruppo Espresso-Itedi), hanno evidenziato Ciancio e Tregua, questa pluralità è messa a serio rischio, prospettando solo il sopraggiungere dell’omologazione culturale.
Secondo Ciancio, per questo la funzione della stampa è fondamentale in quanto “offre alla gente una chiave di lettura per interpretare ogni notizia, garantendo la polarità di idee tipica dell’opinione pubblica”.
“La condizione di difficoltà in cui versa l’editoria isolana”- ha fatto presente il direttore Tregua – “ è specchio delle difficoltà regionali”. La Sicilia infatti registra una disoccupazione giovanile sempre più alta e aumentano le imprese in fallimento. L’eventuale infiltrazione dei gruppi editoriali del Nord nell’Isola, attraverso l’acquisizione di alcuni giornali locali in modo da rafforzare l’influenza nei processi decisionali regionali e nazionali, non può che peggiorare la situazione. Proprio per questo è necessario salvaguardare le testate regionali in quanto possono trasformarsi in baluardo del pluralismo ideologico. Perché, come ha ricordato Ciancio, “il confronto tra idee diverse è il sale della democrazia”.
È necessario distinguere la qualità dell’informazione su Internet da quella cartacea: le notizie sulla Rete sono facilmente fruibili ma non sempre attendibili visto che chiunque può diffonderle. Le notizie presenti sul giornale, invece, sono frutto di analisi e ricerca da parte di professionisti competenti. “I quotidiani locali – ha precisato il nostro direttore – per rilanciarsi devono puntare proprio sulla capacità di esaminare e rilevare i problemi del territorio, proponendo delle soluzioni e approfondendo gli argomenti”.
Il futuro della stampa dipenderà quindi anche dal senso di responsabilità e dalla passione che spinge gli addetti ai lavori a diffondere una informazione libera e trasparente, necessaria per la democrazia.

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