Il pranzo degli Italiani a Pasqua? Dieta mediterranea batte colomba - QdS

Il pranzo degli Italiani a Pasqua? Dieta mediterranea batte colomba

redazione

Il pranzo degli Italiani a Pasqua? Dieta mediterranea batte colomba

sabato 26 Marzo 2016

È quanto emerge da uno studio promosso dal Polli Cooking Lab, l’Osservatorio su tendenze alimentari. Una festa all’insegna della salute: molta verdura e poca carne, alcolici limitati

ROMA – Se nel film “Pranzo di Pasqua” del 1962 Charlton Heston ritrovava i suoi poveri piccioni viaggiatori cucinati a puntino sulla tavola pasquale dal padrone di casa che lo ospitava a Roma, oggi gli italiani sembrano avere le idee più chiare su cosa preparare per gli ospiti in arrivo per festeggiare la Pasqua.
 
Infatti, secondo una larga parte degli esperti in fatto di gusto e cucina (79%), sarà la dieta mediterranea a monopolizzare le tavole del Belpaese con i piatti tipici della tradizione culinaria locale. Celebrata dalle più autorevoli testate internazionali come il New York Times, che l’ha definita un vero e proprio “Stile di vita, dove il cibo è una scusa per socializzare con amici e familiari”, e l’ABC, che ne ha celebrato in un ampio servizio tv i benefici a livello di invecchiamento cellulare e nella perdita di peso, la dieta mediterranea invaderà i piatti degli italiani con verdure (88%), pesce (82%) e cereali (78%). Il motivo di tale successo? Secondo il 75% degli esperti è dovuto all’attenzione sempre maggiore rivolta alla salute, al prezzo vantaggioso dei prodotti locali (69%) e alla riscoperta delle tradizioni culinarie (64%). In netto calo invece l’utilizzo di carne rossa (31%), insaccati (28%) e superalcolici (23%). Da chef stellati e rinomati food-blogger del Bel Paese arrivano inoltre i 3 menù perfetti per deliziare i commensali in arrivo per Pasqua, in linea con le ultime tendenze culinarie.
È quanto emerge da uno studio promosso dal Polli Cooking Lab, l’Osservatorio sulle tendenze alimentari dell’omonima azienda toscana, condotto mediante metodologia WOA (Web Opinion Analysis) su circa 100 esperti tra chef, food-blogger e antropologi dell’alimentazione attraverso un monitoraggio online sui principali social network, blog, forum e community per capire cosa porteranno in tavola gli italiani per festeggiare la Pasqua e quanto è importante la dieta mediterranea nella tradizione culinaria del Belpaese.
“La dieta mediterranea non è una dieta ma uno stile di vita – spiega lo chef nato a Palermo Filippo La Mantia, Oste e Cuoco dell’omonimo ristorante di Piazza Risorgimento a Milano – Tutto passa attraverso il contadino: materia prima ottima, stagionale e di grande apporto nutrizionale. La tradizione culinaria passa anche attraverso le festività religiose come la Pasqua: nella mia Sicilia per la ricorrenza si utilizzano ad esempio verdure, riso e ricotta di pecora. Ottimi piatti vengono realizzati con il cous cous, che gode in Sicilia di tradizione antichissima, senza dimenticare l’olio extravergine di oliva che è il primo ingrediente in assoluto. Il mio menù pasquale prevede come antipasto un filetto di sgombro panato, infornato con cous cous tostato; come primo un timballo di anelletti infornati, seguito da un rollò di pesce spatola con la salsa di pistacchio e finocchietto fresco. Per chiudere in bellezza la cassata siciliana con il latte di mandorla e menta”.
Ma quali sono i cibi in testa alle preferenze degli italiani che finiranno sulle tavole di tutto lo Stivale a Pasqua? Se come già anticipato dagli esperti sarà la dieta mediterranea a invadere i piatti degli italiani, al primo posto ci sono le verdure (88%): nella speciale top 10 degli ortaggi pasquali primeggiano i carciofi (91%), seguiti da olive (88%), asparagi (86%), peperoni (84%), insalata (82%), melanzane (79%), cipolle (77%), zucchine (76%), capperi (75%) e pomodori (73%). Al secondo posto il pesce (82%), di gran tendenza sulle tavole e nelle proposte degli chef di tutta Italia con il pesce azzurro (84%), lo sgombro (82%) e il salmone (80%). Molto utilizzati infine i cereali (78%), alla base di pasta (80%), pane (78%) e cous cous (75%). In netto calo invece l’utilizzo di carne rossa (31%), formaggi stagionati (28%) e superalcolici (23%), stesso discorso per le fritture (21%) e le carni lavorate (20%), segno di una crescente attenzione alla linea e alla salute.
Secondo gli esperti quindi durante il pranzo di Pasqua si mettono in pratica le tradizioni della cucina italiana ereditate dalle precedenti generazioni: avviene infatti una concreta riscoperta degli usi e dei costumi locali tramandati, in primis appunto l’utilizzo di materie prime locali genuine (71%) e a chilometri zero (67%), alimenti alla base della dieta mediterranea. Ma da dove deriva questa crescente popolarità della cucina tradizionale del Belpaese? secondo il 75% degli esperti questa tendenza è dovuta all’attenzione sempre maggiore rivolta alla salute, in secondo luogo al costo contenuto dei prodotti locali (69%). Secondo chef ed esperti è in atto anche una riscoperta delle tradizioni culinarie (64%), un fenomeno culturale che tocca sempre più italiani.

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