Università siciliane, le casse piangono - QdS

Università siciliane, le casse piangono

Paola Giordano

Università siciliane, le casse piangono

mercoledì 30 Marzo 2016

Indagine Sole 24 Ore su dati Miur: tra il 2010 e il 2014 meno entrate. Catania (-28,1%), Messina (-21,6%) e Palermo (-3,7%)

CATANIA – I conti delle università statali dell’Isola non quadrano e, a dirla tutta, neanche quelli degli altri atenei del Bel Paese sembrano tornare. È quanto emerge dall’indagine svolta dal Sole 24 Ore sulla base dei dati estrapolati dal Ministero dell’Istruzione e da quelli dei bilanci degli singoli atenei.
La situazione delle casse delle Università siciliane è sconfortante: tra il 2010 e il 2014 i nostri atenei, infatti, hanno visto sfumare fette consistenti di entrate, dovute per lo più alla drastica diminuzione del numero degli iscritti iniziata addirittura – secondo quanto si evince dai dati dell’Anagrafe nazionale studenti universitari – dieci anni fa.
Ad aver perduto i maggiori incassi è l’ateneo catanese: nel 2014 ha incamerato 271,1 milioni di euro, vale a dire il 28,1% in meno rispetto al 2010. Segue l’Università di Messina che, avendo incassato 203,6 milioni di euro, ha avuto una contrazione delle entrate pari al 21,6% rispetto alla cifra di quattro anni prima. L’ateneo palermitano risulta il più “fortunato” dei tre: con i suoi 327,3 milioni di euro di entrate nel 2014, ha perso in quattro anni solo il 3,7% degli incassi.
Ad aver registrato un’ingente contrazione sono stati anche – e di conseguenza vista la flessione delle prestazioni dovuta alla perdita di studenti – i finanziamenti statali. Anche in questo caso è l’Università etnea ad aver subìto i tagli più consistenti, ricevendo 188,5 milioni di euro nel 2014, ovvero il 28,1% in meno rispetto al 2010. L’ateneo di Messina, avendo ottenuto 155,8 milioni di euro, ha perso ben il 26,5% dei fondi. Quella palermitana ha visto ridotti i propri finanziamenti del 6,6% rispetto a quattro anni fa: nel 2014 ha disposto, infatti, di 224,3 milioni di euro.
Anche, e soprattutto, in conseguenza dei tagli alle entrate, le Università sono state costrette a operare una sforbiciata alle uscite. L’ateneo palermitano, avendo registrato 340,7 milioni di euro di uscite nel 2014, è riuscito ad aumentare del 2,5% rispetto al 2010 la quota dei pagamenti. Le uscite delle Università etnea e messinese, invece, sono state rispettivamente 276,1 e 226,3 milioni di euro, vale a dire il 18,1 e l’8,2% in meno a confronto con quattro anni prima.
Se questa è la situazione siciliana, segni meno connotano, da Nord a Sud, la maggior parte delle Università italiane: in media, infatti, al Nord le entrate si sono ridotte del 10,2% e le uscite sono calate del 9,1%, mentre al Centro le prime hanno subìto una contrazione del 14,2% e le seconde hanno registrato -16,8%. Tutti nella stessa barca, insomma.

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