La Sicilia resta l'unica regione senza Garante per l'infanzia - QdS

La Sicilia resta l’unica regione senza Garante per l’infanzia

Serena Giovanna Grasso

La Sicilia resta l’unica regione senza Garante per l’infanzia

mercoledì 30 Marzo 2016

“Istituzioni sorde ad ogni sollecitazione. Per provocazione abbiamo istituito il garante ombra”. La Lr 47/12 mai stata applicata. Parla la presidente di Asa Onlus, Maria Virgillito

PALERMO – Anno dopo anno, la Sicilia continua a guadagnare primati, purtroppo per noi tutt’altro che positivi. Accanto ai disastri occupazionali ed economici, è possibile osservare l’assenza della tutela e protezione dei piccoli ed indifesi minori. Infatti, la Sicilia rimane l’unica regione priva della figura del Garante dell’infanzia e dell’adolescenza.
Nonostante la norma istitutiva della suddetta figura risalga ormai a quasi quattro anni fa (Legge regionale 47 dell’agosto 2012), il Garante non è mai stato nominato. Specifichiamo che il nostro è un “primato”, poiché la Sicilia è l’unica regione ad essere sprovvista della figura.
Si tratta di una figura cruciale, i cui compiti attengono alla vigilanza sui fenomeni di esclusione sociale e discriminazione, promozione della partecipazione alla vita delle comunità locali, promozione delle iniziative volte alla prevenzione dello sfruttamento pornografico e abusi sessuali, vigilanza sui fenomeni dei minori scomparsi, sulla presenza nel territorio di minori non accompagnati e sui fenomeni dell’elusione ed evasione dell’obbligo scolastico. Ma non è tutto. Infatti, ha anche il compito di esprimere pareri e formulare proposte in ordine alla normativa esistente e ai provvedimenti da adottare, volti a rimuovere le cause che impediscano la tutela dei diritti dei minori.
Dunque, comprendiamo bene quanto è ampio il vuoto che le istituzioni lasciano incolmato e quanto assai numerosi sono i diritti dei bambini e degli adolescenti non adeguatamente tutelati. In questa ottica si inserisce l’iniziativa promossa da Meter onlus e Asa onlus (Associazione solidarietà adozioni), due associazioni no profit che ormai da molti anni a questa parte lottano giorno dopo giorno per la difesa dei diritti dei minori e che hanno istituito l’Ufficio del “Garante ombra”, al fine di colmare il vuoto lasciato dalla politica.
Al fine di approfondire l’iniziativa, il QdS ha intervistato Maria Virgillito, presidente di Asa onlus, associazione che si occupa di adozioni internazionali.
Che tipo di impegno ha profuso l’Asa onlus affinché la Regione nomini il Garante dell’infanzia e dell’adolescenza?
“Il nostro impegno è cominciato già nel 2012 per fare approvare la Legge regionale n.47. Infatti, nel 2012 la Sicilia non possedeva ancora alcuna Legge che prevedeva l’istituzione del Garante dell’infanzia e dell’adolescenza. Le iniziali proposte erano assurde poiché prevedevano l’equiparazione economica della figura del Garante a quella di un onorevole, mentre allo stato attuale si tratta di una carica onorifica tenuta a corrispondere prestazioni a titolo gratuito. Dal momento dell’approvazione della Legge non abbiamo mai smesso di fare pressioni per ottenere la nomina del Garante. Nel 2013 ho incontrato personalmente il presidente della Regione Crocetta, il quale mi promise la nomina dell’istituzione. Da allora sono passati tre anni (e quattro dalla Legge 47), ma ancora non vi è traccia alcuna. Abbiamo interpellato ogni possibile ramo della Regione , anche con il supporto di altre associazioni come Telethon e Unicef Sicilia, ma tutto continua a tacere. A livello nazionale, abbiamo spinto affinché l’autorità Garante per l’infanzia e l’adolescenza Vincenzo Spadafora intervenisse. Ma neppure l’impegno di Spadafora è valso ad ottenere risultati”.
Nonstante il selenzio assordante del Governo regionale, non vi siete arresi.
“L’anno scorso insieme a don Di Noto, presidente di Meter onlus, abbiamo deciso di intraprendere la via della provocazione dando alla luce l’ufficio del Garante ombra. Naturalmente noi non abbiamo alcuna legittimazione dal punto di vista giuridico, quindi non ci è possibile spingerci oltre. Così i bambini rimangono ancora privi di tutela e della promozione dei diritti. A livello nazionale nessuno fa valere la voce dei nostri bambini e ragazzi, quindi l’Isola non viene in alcun modo rappresentata. Purtroppo un bambino siciliano ed un bambino settentrionale non hanno le stesse opportunità, contrariamente al principio di eguaglianza prescritto dall’articolo 3 della Costituzione, e non vi è la figura preposta all’eliminazione di queste differenze”.
Cosa fa Asa onlus al fine di tutelare i diritti dei bambini?
“Noi istituzionalmente svolgiamo il ruolo di garantire al bambino il diritto ad avere una famiglia. Accompagniamo all’estero la coppia che dichiara la propria disponibilità ad adottare. Quindi, noi rappresentiamo lo Stato italiano negli altri Paesi”.
Concludiamo dunque con l’augurio e la speranza che quest’appello non rappresenti l’ennesima goccia nel mare, ma convinca le Istituzioni a provvedere finalmente alla nomina del Garante dell’infanzia e dell’adolescenza.

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