Accordo Ue-Turchia, al via rimpatrio migranti - QdS

Accordo Ue-Turchia, al via rimpatrio migranti

redazione

Accordo Ue-Turchia, al via rimpatrio migranti

martedì 05 Aprile 2016

Ieri mattina tre navi sono partite dalle isole di Lesbo e Chios verso Dikili

LESBO –  Sono partite ieri mattina le prime operazioni di rimpatrio degli immigrati illegali a seguito del controverso accordo stipulato tra la Turchia e l’Unione europea. Al sorgere del sole, sulle isole di Lesbo e Chios, circa 200 migranti, soprattutto pakistani e bangladesi, sono stati riportati da tre battelli in Turchia, facendo a ritroso la pericolosa traversata sui canotti che li ha portati in Europa in cerca di asilo.
La Ue spera che l’intesa con Ankara scoraggi i migranti dall’intraprendere un viaggio che è costato centinaia di vite umane e riduca i flussi di rifugiati che ha messo a dura prova la coesione dei Ventotto.
Sotto gli occhi della polizia in tenuta antisommossa, “la procedura è stata molto calma, tutto è stato ordinato”, ha dichiarato la portavoce della forza europea di confine Frontex Ewa Moncure al porto di Lesbo. Centinaia di rappresentanti dell’agenzia, tra cui esperti di diritto d’asilo e interpreti, sono arrivati sulle isole greche nel weekend per assistere le procedure di rinvio. Qualche decina di attivisti ha protestato a Chios scandendo la parola “libertà”, sotto striscioni dove si leggeva “fermate l’accordo sporco”, “stop deportazioni” “svegliati Europa”.
Un paio di ore più tardi il primo battello ha attraccato nella cittadina costiera turca di Dikili, davanti al cui porto sono state allestite tende rosse per ricevere gli arrivi. Mustafa Toprak, governatore della regione di Smirne, ha detto che i migranti si fermeranno brevemente a Dikili e nella località balneare di Cesme, secondo punto di accoglienza, prima di essere trasferiti. Ma l’intesa non sembra aver bloccato i tentativi di arrivare in Europa attraversando l’Egeo: ieri mattina la quardia costiera turca ha bloccato un barcone con 60 persone a bordo, in gran parte afgani.
La Ue ha mantenuto la promessa relativa alla sua parte dell’accordo e 16 richiedenti asilo siriani sono arrivati in aereo in Germania, paese che l’anno scorso ha accolto il numero record di 1,1 milioni di migranti. Un secondo gruppo è atteso nella città di Hannover nel corso della giornata.
Alcune decine di rifugiati arriveranno anche in Francia, Finlandia e Portogallo, secondo fonti di governo tedesche.
Per ciascun rifugiato siriano rinviato, un altro verrà trasferito dalla Turchia alla Ue, per un massimo di 72.100 persone. Con i primi rinvii di oggi, il ministro dell’Interno turco Efkan Ala ha detto che il suo paese è pronto a ricevere 500 persone e che la Grecia ha fornito 400 nomi. Fonti di polizia a Lesbo, isola greca punto di arrivo di decine di migliaia di persone dalla Turchia, hanno riferito che c’è stata un’ondata di richieste d’asilo all’ultimo minuto. “Abbiamo oltre duemila persone che hanno espresso il loro desiderio di chiedere asilo e dobbiamo vedere un processo credibile da parte dei servizi d’immigrazione greci per coloro che esprimono timori relativi alla loro protezione” ha detto Boris Cheshirkov, portavoce dell’Agenzia Onu per i rifugiati a Lesbo.
Dura, a tal proposito, la reazione della presidente della Camera Laura Boldrini, intervistata da Isoradio: “L’Unione europea a causa dell’egoismo e della miopia di alcuni Paesi si è arresa e invece di accettare un accordo al suo interno sull’immigrazione ha chiuso un accordo con la Turchia, a cui delega la gestione del diritto d’asilo pur sapendo che non offre standard di protezione adeguati. Questo accordo funzionerà difficilmente sul piano pratico ma ha già creato una macchia sull’Europa come continente dei diritti. Mai e poi mai avrei pensato che si sarebbe arrivati fino a questo punto”.
“La maggior parte delle vittime del terrorismo – ha aggiunto – è stata colpita nel Sud del mondo, quindi c’è un dovere ad accogliere persone che fuggono da quella violenza cieca”.

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