Enti regionali più "leggeri" per una loro valorizzazione - QdS

Enti regionali più “leggeri” per una loro valorizzazione

Mario Antonio Pagaria

Enti regionali più “leggeri” per una loro valorizzazione

sabato 09 Aprile 2016

Giuseppe Margiotta, commissario dei Consorzi di bonifica della Sicilia orientale, parla della riforma

Giuseppe Margiotta, ingegnere del Genio Civile di Enna, recentemente è stato nominato commissario dei Consorzi di Bonifica della Sicilia Orientale ovvero quelli di Catania, Messina, Siracusa, Enna, Ragusa e Caltagirone. Lo abbiamo intervistato per capire la difficile situazione che stanno affrontando questi enti.
I Consorzi stanno attraversando un momento di crisi e di transizione. Crisi perché la Regione avrebbe deciso di tagliare, progressivamente, i trasferimenti relativi al personale, e transizione perché gli importanti enti si avviano ad essere azzerati per dare spazio a due “Super strutture regionali”.
A che punto è la situazione relativa ai trasferimenti. Sappiamo che ci sono stati dei parziali  ripensamenti.
“Nell’attuale Finanziaria c’è stato un finanziamento di circa 36 milioni, circa 3 milioni in più rispetto all’anno precedente. Per adesso il problema della riduzione dei fondi è “congelato”. Vedremo cosa accadrà successivamente. Sono stati posti, tuttavia, alcuni paletti per i Consorzi che dovranno, entro sessanta giorni dall’entrata in vigore della Finanziaria, presentare il rendiconto dell’anno precedente, insieme a un Piano che preveda il taglio del 20 per cento dei costi di gestione. In assenza i Consorzi non riceveranno contributi”.

Ma forse tutto andrà rimesso in discussione visto che gli 11 attuali Consorzi saranno eliminati per confluire in due mega consorzi , uno per la Sicilia Occidentale e uno per quella Orientale, con la conseguente nomina di due “Super direttori”.
“In effetti il compito precipuo per il quale siamo stati nominati entrambi i commissari è proprio quello da lei accennato. Dobbiamo fornire all’assessorato uno schema di riorganizzazione dei Consorzi che prevede l’azzeramento di tutti gli attuali 11 consorzi e la relativa loro confluenza in due consorzi che prevedono, ad esempio, l’istituzione di un unico ufficio legale regionale”.
Attualmente ce n’è uno ma non comprende tutti i consorzi. Un altro obiettivo che si dovrebbe raggiungere è quello dell’istituzione di un unico Ufficio tributi interconsortili. Ma il messaggio che Margiotta intende far passare va verso la valorizzazione del Consorzio di Bonifica, inteso non più come mero ente territoriale che nella maggior parte dei casi si identifica con le ex province, bensì come struttura regionale, quindi “maggiormente istituzionalizzata” – come egli stesso la definisce – un “ente più leggero”.
Bisogna tener conto, chiaramente, che le strutture regionali, fino ad oggi, hanno lasciato un po’ a desiderare, per cui l’idea di Margiotta potrebbe avere i suoi “contro”, ma analizzata sotto l’aspetto del risparmio che ne scaturirebbe per i contribuenti, è senz’altro da prendere in considerazione.
In questo caso gli agricoltori iscritti ai consorzi, che, va ricordato, principalmente, ma non soltanto, gestiscono la distribuzione delle risorse idriche in agricoltura attraverso le stagioni irrigue, potrebbero anche beneficiare di risparmi nelle bollette che, nell’ultimo periodo hanno avuto un incremento, suscitando molte reazioni. 
Intanto, si registra la protesta di Gaetano Punzi, direttore del Consorzio di Bonifica di Enna, il quale fa sapere che i costi del personale in Sicilia sono pari a 55 milioni mentre le spese di gestione ammontano a circa 25 milioni per un totale di 80 milioni.
“I 36 milioni stanziati in Finanziaria – ha detto Punzi – sono assolutamente insufficienti, per cui stiamo già organizzando la protesta”. Va ricordato che Punzi, insieme al suo collega di Catania, Barbagallo, aveva già denunziato con forza tale situazione nei mesi scorsi, tant’è che i deputati all’Ars Alloro e Panepinto hanno proposto degli emendamenti alla Finaziaria, ma i risultati, stando a quando dichiara Punzi, sarebbero stati parziali.

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