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Terna mette in rete l’eolico di Caltanissetta

redazione

Terna mette in rete l’eolico di Caltanissetta

giovedì 14 Aprile 2016

Sviluppo infrastrutturale e soluzioni innovative: attivato nuovo impianto per convogliare l’energia pulita prodotta nella zona

Caltanissetta potrà sfruttare 35 MW di energia pulita grazie all’entrata in esercizio di un nuovo impianto di Terna. Nei giorni scorsi, infatti, i tecnici della società che in Italia gestisce la rete elettrica di alta tensione, hanno concluso i lavori di realizzazione della stazione elettrica di Butera, localizzata lungo la direttrice tra Caltanissetta e Gela, un impianto elettrico funzionale alle energie rinnovabili. Ultimata in appena sei mesi, la stazione è oggi allacciata all’infrastruttura di trasporto elettrico principale, pronta a convogliare tutta l’energia rinnovabile prodotta da due impianti situati nelle vicinanze. Si tratta dei produttori Energia Pulita e SolarWind2, i cui parchi eolici hanno capacità rispettivamente di 16 e 18 MW. Lo snodo elettrico di Butera, che potrà così trasportare in rete 35 MW complessivi di energia pulita, rientra tra i progetti finanziati dal POI Energia, il programma operativo interregionale energie rinnovabili e risparmio energetico del 2007-2013, che riguarda anche l’efficientamento energetico, il sostegno agli investimenti, il potenziamento della rete e la realizzazione di studi e la valutazione del potenziale di sviluppo energetico.
 
L’impegno di Terna per l’integrazione delle energie pulite – L’impianto di Butera è solo un tassello del più ampio progetto di Terna volto a migliorare e rafforzare la rete elettrica nella Regione e in tutta Italia, per aumentare la sicurezza e l’efficienza, nonché per favorire la piena integrazione delle energie rinnovabili. In questi anni di grandi cambiamenti per il sistema elettrico, anche a livello europeo, la società ha impresso una forte accelerazione sul fronte degli investimenti per potenziare la rete elettrica, anche per favorire come detto l’integrazione delle energie pulite: i 10 miliardi di euro investiti dal 2005 a oggi hanno consentito a Terna di connettere alla rete già quasi 28 mila MW di nuova capacità elettrica da fonte rinnovabile (fotovoltaico e eolico) con evidenti benefici economici e ambientali. Attualmente, infatti, le rinnovabili soddisfano quasi il 40% del fabbisogno elettrico italiano. Per integrare al meglio le rinnovabili, cresciute esponenzialmente nell’arco di pochi anni, Terna si è concentrata in particolar modo sul rafforzamento, il controllo e il monitoraggio della rete, con investimenti in tecnologie in grado di garantire l’equilibrio fra domanda e offerta di energia e una gestione coordinata delle reti di trasmissione e distribuzione. Questo perché in Italia la maggior parte delle centrali eoliche e fotovoltaiche è concentrata prevalentemente nelle regioni del Sud, e lontane dai centri di consumo, cosa che comporta il trasporto dell’energia per lunghe distanze, attraversando il territorio. Ecco perché si è reso necessario, e lo sarà anche in futuro, realizzare nuovi elettrodotti e nuove stazioni. Gli interventi di Terna sono localizzati soprattutto nel Mezzogiorno – e la Sicilia, tra impianti eolici e fotovoltaici, è tra le regioni regine d’Italia per le rinnovabili – dove queste stanno diventando la principale fonte di copertura del fabbisogno elettrico. Il settore elettrico è in una fase di rapido cambiamento: le fonti di produzione da energia rinnovabile, che garantiscono come visto una quota rilevante dei consumi elettrici, rappresentano oggi uno strumento formidabile per l’integrazione, l’efficienza e la sicurezza delle reti, anche a livello continentale. Il pieno sfruttamento di queste fonti passa quindi necessariamente anche da uno sviluppo sempre più tecnologico della rete elettrica – grazie anche all’impiego di soluzioni sempre più innovative e in grado di garantire il massimo rispetto dell’ambente – con l’obiettivo di integrare le diverse fonti di generazione e di gestirne in sicurezza i flussi in rete.

L’elettrodotto “Sorgente-Rizziconi” – In tema di rinnovabili va ricordata l’importanza del nuovo collegamento, in costruzione, tra la Sicilia e la penisola italiana, la linea elettrica “Sorgente-Rizziconi”, un’opera di rilevanza nazionale che, una volta ultimata, consentirà di rafforzare il collegamento elettrico tra la nostra Regione e il resto del Paese grazie al più lungo cavo elettrico marino al mondo in corrente alternata. Un’infrastruttura che svolge un ruolo fondamentale nell’ambito del Piano di Sviluppo della rete elettrica in Sicilia, che servirà a mettere in sicurezza l’isola e quindi evitare blackout. Grazie alla riduzione del differenziale di prezzo dell’energia nell’isola e il pieno utilizzo delle fonti rinnovabili e l’esportazione di produzione rinnovabile verso il continente di 700 MW, l’opera consentirà un risparmio complessivo per imprese e famiglie pari a circa 600 milioni di euro l’anno. Una linea elettrica anche dai risvolti ambientali notevoli: l’elettrodotto consentirà di evitare l’immissione in atmosfera di 675 mila tonnellate di CO2 e permetterà la demolizione di 170 km di vecchie linee e di 550 sostegni e di liberare al vincolo di servitù dell’elettrodotto 264 ettari di territorio (pari ad oltre 350 campi da calcio). A cui si aggiunge il fatto che sono stati utilizzati gli innovativi pali monostelo, che hanno un ingombro al suolo inferiore di 15 volte quello dei tralicci tradizionali.

Con la rete FS maggior integrazione delle rinnovabili – Va proprio in questa direzione anche la recente acquisizione da parte di Terna della Rete di Ferrovie dello Stato, operazione che si è conclusa a fine 2015, che consentirà l’integrazione delle due reti dando vita a un’unica rete di trasmissione – evitando duplicazioni – ma che significa anche una maggiore capillarità della rete di trasmissione in tutta la penisola, la garanzia di una maggiore sicurezza, efficienza e risparmi per gli italiani, oltre che grandi benefici ambientali, grazie anche a una sempre maggiore integrazione in rete della produzione rinnovabile.

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