Ai siciliani non piace il trasporto pubblico - QdS

Ai siciliani non piace il trasporto pubblico

Rosario Battiato

Ai siciliani non piace il trasporto pubblico

venerdì 15 Aprile 2016

Indagini telefoniche e online sulle abitudini degli isolani per l’aggiornamento del Piano regionale del settore locale. Istat: Campania e Sicilia sono già in fondo a tutte le graduatorie di gradimento per il tpl

PALERMO – La Regione si appresta ad aggiornare il proprio Piano dei Trasporti. Lo farà a partire dalla esigenze dei siciliani che sono chiamati a partecipare a una campagna sull’analisi della mobilità. Il QdS è in grado di anticipare queste risposte, basandosi sugli ultimi dati relativi alla mobilità dell’Istat e dell’Ispra, e pertanto può già esprimere le sfide che la Regione dovrà affrontare: per adeguarsi alle migliori esperienze europee in materia dovrà rivoluzionare regole e qualità del tpl e invertire in questo modo le abitudini dei siciliani.
È online sul sito del dipartimento regionale delle Infrastrutture la nota del 12 aprile che rende noto l’avvio delle “indagini telefoniche e online sulle abitudini di spostamento dei residenti siciliani per l’aggiornamento del Piano Regionale dei Trasporti”. Un’azione che la Regione intende realizzare con un particolare approfondimento sul tema del trasporto pubblico locale in ambito extraurbano. In tal senso “sarà realizzata una campagna di indagini in merito alle abitudini di spostamento sul territorio regionale”. Il questionario è già disponibile online con un link sul sito del dipartimento delle Infrastrutture.
Alla versione da compilare autonomamente online si affiancheranno anche le interviste telefoniche, informazioni che “costituiranno un valido strumento – leggiamo nell’avviso della Regione – per comprendere meglio le abitudini di spostamento dei residenti, ma anche dei non residenti, sul territorio siciliano al fine supportare l’analisi delle necessità di mobilità sul territorio regionale e identificare gli interventi di miglioramento e sviluppo del sistema dei trasporti nel suo complesso”. Un lavoro necessario visto che lo stato attuale dei trasporti isolani è tra i peggiori d’Italia e pessime sono anche le abitudini degli isolani.
Gli ultimi dati sui passeggeri trasportati dal tpl registrano un continuo crollo nelle città isolane con numeri dimezzati a Catania (da 26 a 13 milioni tra il 2008 e il 2014, dati Istat) e un risultato altrettanto pessimo per Palermo (10 milioni in meno). Al ribasso anche la disponibilità di autobus che risulta negativa in buona parte dei comuni capoluogo isolani, così come in contrazione sono stati anche i posti offerti che in alcuni casi sono stati addirittura dimezzati. Un problema che non è soltanto siciliano, ma che si estende all’intera macroarea. “Nelle città del Nord come in quelle del Centro – spiega l’Istat –, l’offerta complessiva è di circa 5.500 posti-km per abitante, più del doppio delle città del Mezzogiorno (2.178). In generale, domanda e offerta di Tpl presentano dinamiche divergenti fra Centro-Nord e Mezzogiorno, soprattutto nelle grandi città”.
E possiamo anche anticipare il grado di soddisfazione che i tecnici del dipartimento troveranno dagli utenti di autobus, tram e filobus per frequenza delle corse, puntualità, possibilità di trovare posti a sedere, velocità delle corse, comodità di attesa delle fermate, possibilità di collegamento tra zone del comune, costo del biglietto e comodità degli orari. Netto è, infatti, il giudizio dell’Istat: “Campania e Sicilia si collocano in fondo alle graduatorie di gradimento per tutte le caratteristiche analizzate, ma anche in Puglia, Lazio e Calabria si rilevano percentuali di utenti soddisfatti generalmente basse”.

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