Antonello Cracolici, bocciatura che fa discutere - QdS

Antonello Cracolici, bocciatura che fa discutere

Raffaella Pessina

Antonello Cracolici, bocciatura che fa discutere

venerdì 22 Aprile 2016

Grillini isolati: “La casta ha fatto quadrato come era facilmente prevedibile”. Tutte le reazioni alla mozione di censura respinta dall’Ars

PALERMO – “La casta ha fatto quadrato, come facilmente prevedibile“. Questo il commento del gruppo parlamentare del Movimento Cinquestelle. “La mozione, comunque, ha centrato il suo scopo: evitare che una pesantissima condanna della magistratura contabile passasse completamente sotto silenzio. La gestione dei soldi dei cittadini merita maggiore rispetto“.
L’Ars infatti mercoledì sera ha bocciato la mozione di censura presentata dai grillini nei confronti di Antonello Cracolici assessore all’Agricoltura. L’Ars ha respinto con 13 voti favorevoli, 50 contrari e 7 astenuti, la mozione di censura L’atto parlamentare ha ottenuto il consenso del solo gruppo Cinquestelle come già  prevedibile dalle dichiarazioni di voto di tutti gruppi politici che avevano espresso la loro contrarietà alla mozione dei pentastellati. Il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone aveva bocciato anche la richiesta di voto segreto del Movimento 5 Stelle “il voto segreto, non è ammissibile perché – ha detto Ardizzone –  si tratta di una valutazione politica, non personale di un componente della giunta e come tale è giusto che tutti sappiano“.
Il motivo della mozione era dovuto alla condanna da parte della Corte dei Conti per Cracolici a risarcimento di denaro speso quando era capogruppo del Pd a Palazzo dei Normanni. “Si è cercato di svilire – hanno detto i Cinquestelle – il valore di un atto che cercava di accendere i riflettori sui valori etici della politica, ormai, quasi del tutto scomparsi. All’estero ci si dimette pure per una multa, qui si sorvola pure su pesantissimi giudizi della magistratura“. “Un altro risultato concreto la mozione l’ha portato a casa – hanno concluso i parlamentari del movimento di Grillo – Ha riempito sala d’Ercole, una vera rarità nell’ultimo periodo. Si sono viste facce che avevamo quasi dimenticato“.
E così tutta l’Aula ha lasciato da soli i Cinquestelle: le opposizioni hanno dichiarato che non avrebbero votato l’atto di indirizzo dove si chiedono le dimissioni dell’esponente della giunta, presentato da Giorgio Ciaccio (M5S). “Cracolici è entrato nel tritacarne creato dal suo stesso partito, quel Pd che a partire dalla campagna elettorale del 2012 ha contribuito a creare un clima di crescente giustizialismo, e di un’antimafia ipocrita antimafia. Noi questa mozione non la condividiamo, ma i limiti di questo governo restano sotto gli occhi di tutti“, ha affermato il capogruppo di Fi Marco Falcone che durante le dichiarazioni di voto ha espresso contrarietà alla mozione contestata, oltre che dallo stesso Cracolici, anche da altri esponenti delle opposizioni. Poi il capogruppo del Mpa Roberto Di Mauro ha detto che la mozione era  demagogica e non meritava nemmeno di essere discussa.
Ha espresso voto contrario anche Mimmo Turano, capogruppo Udc. Nello Musumeci, presidente della commissione regionale antimafia ha detto: “Ci affidiamo alla sensibilità dell’assessore Cracolici, egli sa che al di là del codice civile e penale c’è un codice di norme non scritte, che disciplina ciò che appare, se egli ritiene che possa restare al suo posto, risponda alla propria coscienza e al popolo siciliano. Ma dica il presidente della Regione Crocetta se l’assessore Cracolici, condannato in primo grado per un illecito contabile, può restare al governo“. Per Musumeci “l’assenza di regole faceva comodo a tutti, la politica però è stata delegittimata, se fosse stato approvato il codice etico oggi non saremmo stati qui a discutere“.

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