Credito difficile per le aziende agricole - QdS

Credito difficile per le aziende agricole

Chiara Borzi

Credito difficile per le aziende agricole

mercoledì 04 Maggio 2016

Poca fiducia alle imprese del settore in Sicilia e al Sud più in generale: se ne è discusso in un convegno a Catania. Serve uno sblocco della burocrazia e l’utilizzo dei fondi del Psr 2014/20 per rilanciare l’economia primaria

CATANIA – Alle aziende agricole che dal 2008 lottano contro la crisi viene riconosciuto un comportamento eroico, ma non dignità, nè fiducia, per accedere al credito.
Dei problemi che allontanano le imprese agricole dalle banche si è parlato recentemente a Catania. Come è noto le aziende meridionali versano nelle condizioni peggiori in Italia, ma sono spesso artefici del proprio destino perchè, come spiegato dal sub-commissario Ismea Franco Laratta, sono ad esempio colpevoli del 70 per cento delle pratiche truffa che arrivano a Roma.
 
Investire in agricoltura vuole più dire, anche in Sicilia, scommettere su un orizzonte più ampio della semplice produzione dei prodotti. È il significato di nuova green economy, spiegato dal presidente Confagricoltura Catania Giovanni Selvaggi: “Green economy è tutto ciò che riguarda il mondo rurale, nel rispetto delle tematiche legate all’ambiente, all’applicazione di meccanismi innovativi in azienda. Ahimè però siamo a Catania, e in Sicilia, terra che non ha dato mai giusta importanza a tutto il comparto agricolo. Non per nulla da due anni aspettiamo di vedere i 2 miliardi e 200 milioni del Psr, serve vero impegno istituzionale per capire come risolvere la nostra crisi agricola”.
Chiusi inspiegabilmente i rubinetti dalla Regione, toccherebbe alle banche sostenere gli imprenditori agricoli, tuttavia come testimonia Corrado Vigo, presidente dell’Ordine degli Agronomi, le garanzie richieste sono praticamente impossibili. “Mi tocca dirlo: gli agricoltori sono considerati dalle agenzie molto solvibili, ma nel comportamento delle banche non c’è coerenza visto che non concedono credito.
Richiedono per garanzia un’anticipazione di contributo pari a quello che si attende di ricevere, qualcosa d’insensato. Ecco perchè chiedo ad Ismea di mettere in campo nuovi strumenti finanziari. Nonostante la crisi, l’agricoltura non è sicuramente in crisi d’iniziativa”.
Serve dunque ragionevolezza e uno sblocco di burocrazia, visto che, come evidenziato dal parlamentare Pd Giuseppe Beretta, nei prossimi anni non mancheranno alla Sicilia fondi e sgravi che agevoleranno l’agricoltura. “Più che denaro serviranno idee – specifica il politico catanese – avremo a disposizione altri 54 miliardi di euro, si aggiungono ai 45 milioni stanziati quest’anno attraverso la legge di Stabilità per il rinnovo delle macchine agricole. Sono da contare esenzione dall’Imu e l’Irap e l’estensione dell’intervento di Ismea alla pesca e l’acquacoltura. Per mettere a frutto tutto questo, però, serve maggiore organizzazione da parte delle istituzioni e le organizzazioni”.
Dell’importanza di fare sistema per dare reale sostegno alle aziende agricole ha parlato il sub-commissario Ismea Franco Laratta.
“è vero che non riusciamo a sollevare come vorremmo questo settore – ha dichiarato intervenendo a Catania – pur avendo potenzialità enormi diciamo sempre che abbiamo un problema, ma non è di risorse se le regioni meridionali restituiscono ogni anno centinaia di milioni di euro all’Europa per mancato utilizzo di fondi. Negli ultimi anni – ha evidenziato Laratta – il Sud ha restituito 5 miliardi di euro in totale, come una manovra finanziaria regionale.
Rimane il problema delle banche, che scoppiano di denaro, ma non danno credito. A gennaio Ismea ha stretto un accordo con Intesa San Paolo che è in via di miglioramento ed in cui Ismea è pronta a farsi garante per i giovani agricoltori nel caso in cui non riuscissero a sostenere il finanziamento”.

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