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Catania – Lavoro irregolare, una violazione a ogni controllo

redazione

Catania – Lavoro irregolare, una violazione a ogni controllo

venerdì 06 Maggio 2016

Scoperti dalla Guardia di Finanza 79 soggetti in nero e tre irregolari

CATANIA – I militari del Comando provinciale della Guardia di Finanza hanno concluso nei giorni scorsi interventi in tutta la provincia a contrasto del fenomeno del lavoro sommerso, dell’evasione contributiva, previdenziale e assistenziale. Sono stati eseguiti complessivamente venti controlli, tutti con esito irregolare, che hanno portato alla scoperta di 79 lavoratori completamente in nero e tre irregolari.
Nell’ambito delle quotidiane attività di controllo economico del territorio condotte da tutti i reparti della Guardia di Finanza catanese, sono state intensificate le ispezioni volte a tutelare il corretto impiego dei lavoratori dipendenti.
Gli accertamenti hanno riguardato diverse categorie economiche, prevalentemente bar e ristoranti, ma anche autofficine, fabbriche e parrucchieri. Sono stati così sanzionati per l’illecito impiego di personale in nero tutti e venti i datori di lavoro ispezionati.
Tra i casi più significativi un ristorante del calatino, dove i militari della Compagnia di Caltagirone hanno scoperto ben otto dipendenti in nero fra camerieri e addetti alla cucina; una fabbrica di articoli per illuminazione di Riposto, dove i finanziari hanno rilevato tutti e 14 i dipendenti privi di qualsiasi forma contrattuale; e un supermercato nel paternese, dove le Fiamme gialle della locale Tenenza hanno trovato sette lavoratori irregolari, di cui sei completamente in nero. Infine, nel corso di un controllo in un salone di barberia del capoluogo, il Gruppo di Catania ha sorpreso cinque dipendenti, sui sei presenti intenti a servire clienti, risultati senza alcuna forma contrattuale sottoscritta con il proprio datore di lavoro.
Sono state così segnalate ai competenti uffici violazioni in materia di legislazione sociale per sanzioni amministrative complessive che vanno da un minimo di 1.500 euro a un massimo di 36.000 euro per ogni singolo lavoratore irregolare nonché, nei casi di impiego di manodopera irregolare in misura superiore al 20% del personale complessivamente dipendente, inoltrate alla Direzione provinciale del lavoro apposite segnalazioni per l’adozione delle misure di chiusura temporanea dell’attività.
Le attività svolte rientrano nell’obiettivo della Guardia di Finanza di tutelare le aziende sane che operano correttamente sul mercato e sono poste in pericolo da chi agisce nell’illegalità e sfrutta la mano d’opera in nero, a cui non viene riconosciuto alcun diritto né lavorativo né previdenziale.

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