Psr, la Sicilia scommette sul biologico - QdS

Psr, la Sicilia scommette sul biologico

Valeria Arena

Psr, la Sicilia scommette sul biologico

venerdì 06 Maggio 2016

10 milioni ad aziende che non hanno mai applicato tali metodi di coltivazione o sistemi di controllo dal 15/11/2015. La durata dell’impegno è di due anni, alla quale segue l’operazione relativa al mantenimento

PALERMO – Lo scorso 2 maggio l’Assessorato regionale dell’agricoltura, dello sviluppo rurale e della pesca ha pubblicato, nell’ambito del Programma di sviluppo rurale (Psr) Sicilia 2014-2020, lo strumento di finanziamento e attuazione del Fondo europeo agricolo di sviluppo rurale (Feasr) dell’Isola, un nuovo bando che mette a disposizione 10 milioni di euro per la coltivazione biologica, rivolto a coltivatori e allevatori, con l’obiettivo di incrementare ulteriormente la superficie agricola coltivata in biologico. La Sicilia, per altro, registra un primato in tale ambito, possedendo attualmente una delle aree agricole di coltivazione biologica più estese d’Europa.
In particolare, lo scopo del bando presentato dall’assessore Cracolici a inizio settimana, come recita lo stesso documento, è quello di contribuire “al miglioramento della qualità del suolo e dell’acqua, alla mitigazione e all’adattamento ai cambiamenti climatici e al miglioramento della biodiversità. Tutto ciò grazie al non uso di prodotti chimici di sintesi per la difesa antiparassitaria e per le fertilizzazioni, alle rotazioni colturali, all’uso di fertilizzanti organici per il miglioramento della sostanza organica del suolo”.
Nel dettaglio, la sottomisura 11.1 “Pagamenti per la conversione all’agricoltura biologica” inserita nella misura 11 “Agricoltura Biologica” è indirizzata esclusivamente a incentivare aziende agricole e zootecniche che non hanno mai applicato tali metodi di coltivazione o che hanno aderito ai sistemi di controllo del biologico a partire dal 15 novembre 2015. La durata dell’impegno è di due anni, trascorso il quale i beneficiari potranno transitare all’operazione successiva, definita 11.2.1, relativa al mantenimento, fino al completamento di un periodo di impegno complessivo di 7 anni. A quel punto i fondi a disposizione potranno essere incrementati o da ulteriori risorse comunitarie e nazionali o da economie derivanti dall’applicazione della misura per gli impegni assunti dai precedenti bandi e somme derivanti dal trascinamento della precedente programmazione.
Il bando inoltre stabilisce che non possono accedere ai contributi le aziende che, al momento, hanno in corso impegni assunti con la misura 214/1 del PSR 2007/13 (Bando 2012 per l’azione 214/1F e Bando 2013 per le azioni 214/1A, 214/1B) e con la misura 11 del Psr 2014-2020 (bando 2015).
Per quanto riguarda la presentazione delle istanze e della documentazione, i richiedenti dovranno presentare domanda telematicamente entro e non oltre il 16 maggio 2016. Successivamente, tali domande dovranno essere stampate e presentate corredate della documentazione cartacea prevista dalle “disposizioni attuative”, entro il termine del 5 luglio ai competenti Usa (Uffici Servizi in Agricoltura).
Nelle disposizioni attuative sono inoltre presentate le condizioni di ammissibilità e gli obblighi di coltivazioni e allevatori, tra cui il possesso di partita Iva e e il rispetto del sistema dicontrollo dell’agricoltura biologica ai sensi dei Regolamenti (Ce) n. 834/2007 e n. 889/2008.
Il seguente bando si va ad aggiungere alle sottomisure “Sostegno alla nuova adesione a regimi di qualità” e 3.2 “Sostegno per attività di informazione e promozione svolte da associazioni di produttori nel mercato interno”, la cui dotazione finanziaria è stata fissata a 11 milioni di euro: 3 milioni per le nuove adesioni e 8 milioni per le attività da parte di associazioni di produttori. In più, contributi a fondo  perduto: 100% per le nuove adesioni e 70% per le associazioni di produttori.
 

 
La Regione punta al primato dell’Isola in Europa
 
Rendere la Sicilia un fondamentale punto di riferimento in materia di coltivazione biologica. Questo è l’obiettivo dell’Assessorato regionale dell’Agricoltura e del Psr siciliano 2014-2020. L’assessore Cracolici, durante la riunione di insediamento del Comitato di sorveglianza del PSR ha voluto ribadire l’intenzione: “Vogliamo fare della Sicilia la terra biologica più pulita d’Europa che fa della qualità e della salubrità dei propri prodotti agricoli una strategia prioritaria per competere nel mercato globale. Gusto, territorio e sicurezza alimentare dovranno diventare le colonne portanti del brand Sicilia”.
Per fare questo, però, è necessario aiutare e incentivare anche le zone svantaggiate e vincolate dal punto di vista geografico; ecco perché sono stati messi a disposizioni altri 50 milioni di euro per i coltivatori e gli allevatori che si trovano in questa difficile condizione. “Il Psr ogni giorno fa un ulteriore passo avant – ha dichiarato Cracolici – Sono 48 milioni e 400 mila euro i fondi europei del Psr a disposizione per le indennità destinate alle aziende agricole e zootecniche che operano in aree geograficamente svantaggiate o soggette a vincoli naturali come zone montane o riserve, esposte a perdita di reddito o a maggiori costi di produzione”.
Il futuro e il successo economico dell’Isola, anche e soprattutto a livello europeo, sembra passare proprio dalla sua terra.

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