Certificazione energetica per l’Isola è ancora un tabù - QdS

Certificazione energetica per l’Isola è ancora un tabù

Bartolomeo Buscema

Certificazione energetica per l’Isola è ancora un tabù

sabato 21 Novembre 2009

Dal 1° luglio 2009 è obbligatoria la documentazione “verde” per gli edifici di nuova costruzione. Poco diffusa la figura del tecnico abilitato per adeguare le abitazioni

PALERMO – La certificazione energetica è un processo finalizzato a far conoscere al cittadino le caratteristiche energetiche del “sistema edificio-impianto” che sta per acquistare o per affittare. Attraverso il confronto con le prestazioni energetiche di un edificio efficiente (classi A+, A, B) e grazie alle informazioni riportate sull’attestato di certificazione energetica (Ace), l’utente è in grado di compiere una scelta più consapevole.
Ricordiamo che dal 1° luglio 2009 l’attestato di certificazione energetica è richiesto, oltre che per edifici di nuova costruzione, anche per il trasferimento a titolo oneroso delle singole unità immobiliari.
Inoltre, dal 1° luglio 2010 diverrà obbligatorio anche nel caso di contratti di locazione, di locazione finanziaria e di affitto di azienda comprensivo d’immobili, siano essi nuovi o rinnovati, riferiti a una o più unità immobiliari. Le regole per la certificazione sono chiare e accettate da tutti. Così non è per i certificatori o meglio per i requisiti che devono avere coloro che emettono la certificazione energetica. Attualmente c’è una bozza di decreto, attuativa della lettera c) dell’articolo 4 comma 1, del Dlgs 192/2005 ,che traccia i profili professionali e quindi i criteri di accreditamento dei certificatori.
Secondo quanto contenuto nella bozza, hanno accesso alla qualifica di “tecnico abilitato” alla certificazione energetica, senza obbligo di frequenza di un corso specifico, i laureati e in architettura e ingegneria (edile, civile, per l’ambiente e il territorio, dei sistemi edilizi, dei materiali, ma anche aerospaziale, chimica, dell’automazione, della sicurezza, elettrica, energetica, meccanica, gestionale, navale e industriale), in scienze e tecnologie agrarie, forestali e ambientali. Sono abilitanti anche i diplomi di geometra, perito industriale, perito agrario o agrotecnico, limitatamente al proprio specifico ambito di competenza.
Qualora il tecnico non sia competente in tutti i campi citati (progettazione di edifici e progettazione d’impianti asserviti agli edifici stessi), egli dovrà operare in team con altri tecnici, in modo che il gruppo copra tutti gli ambiti professionali per cui è richiesta la competenza.
Invece, per i laureati in fisica, matematica, urbanistica, chimica, geologia, ingegneria biomedica, elettronica, informatica e delle telecomunicazioni, scienze e tecnologie per l’ambiente e il territorio, sarà obbligatorio frequentare specifici corsi di formazione per la certificazione energetica degli edifici, tenuti da università, enti di ricerca, regioni, ordini e collegi professionali e organismi privati accreditati.
La bozza di decreto, com’era prevedibile, ha già sollevato perplessità e reazioni con sapore corporativistico.
Quello che per noi conta è la reale competenza nella progettazione dell’isolamento termico e degli impianti di climatizzazione, che potrebbe essere attestata direttamente dall’Ordine o Collegio professionale o dall’ente pubblico di appartenenza.
Sarebbe opportuno che, oltre agli elenchi regionali previsti per i certificatori, ciascuna Regione si dotasse di un proprio catasto, ovvero di un sistema informatico unico nel quale registrare i dati concernenti la certificazione energetica degli edifici.

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