Unioni civili, sì a fiducia. Opposizioni in rivolta - QdS

Unioni civili, sì a fiducia. Opposizioni in rivolta

redazione

Unioni civili, sì a fiducia. Opposizioni in rivolta

giovedì 12 Maggio 2016

Premier Renzi: “Oggi giorno di festa. Non si poteva più aspettare”

ROMA – L’aula della Camera ha votato la fiducia posta dal governo sul ddl sulle unioni civili con 369 voti a favore. I deputati presenti erano 564, 2 gli astenuti, i voti contrari sono stati 193. “È un giorno di festa per tanti, oggi. Per chi si sente finalmente riconosciuto. Per chi vede dopo anni che gli vengono restituiti diritti talmente civili da non aver bisogno di altri aggettivi”, ha scritto ieri mattina su Facebook il presidente del Consiglio Matteo Renzi.
Il premier ha anche spiegato il ricorso alla fiducia, atto contestato dalle opposizioni: “Non erano possibili ulteriori ritardi dopo anni di tentativi falliti. Scriviamo un`altra pagina importante dell`Italia che vogliamo. Lo facciamo – ha spiegato il premier – mettendo la fiducia perché non erano possibili ulteriori ritardi dopo anni di tentativi falliti”.
Molti deputati dem hanno indossato in Aula nastrini colorati, mentre il ministro per le Riforme Maria Elena Boschi ha esibito, nel corso della discussione e delle votazioni, una coccarda arcobaleno sulla giacca bianca.
“Senza di noi le unioni civili sarebbero state una fotocopia del matrimonio e le adozioni per le coppie gay sarebbero state consentite. Questa è la verità. In questo Paese, purtroppo, abbiamo la straordinaria capacità di parlare di una legge senza parlare di che cosa quella legge dice. Approveremo oggi una legge sulle unioni civili e tutti discutono di voto di fiducia, dimenticando come era il testo di quella norma quando è arrivata al Senato e come ne è uscita dopo il lungo e duro lavoro di Area popolare per farne una legge, appunto, sulle unioni civili e non sui matrimoni omosessuali”. è quanto ha ha precisato il ministro Angelino Alfano che è tormato a ribadire che la legge, al voto oggi alla Camera, “riconosce un nuovo istituto nettamente diverso dal matrimonio e dalla famiglia, creato in base all`articolo 2 della Costituzione, che parla di formazioni sociali, e senza alcun riferimento all`articolo 29, quello sulla famiglia”.
Meno contento Massimo Gandolfini, portavoce del comitato Difendiamo i nostri figli, che organizza il Family day: “Matteo Renzi va fermato e a ottobre bisogna dire no al referendum costituzionale”. “Non usiamo vendetta – haribadito – Non ce l’ho personalmente con Renzi. Ma penso che vada fermato prima che trasformi l’Italia in un ‘premierato’.
Oggi, inoltre,  presso la sala stampa della Camera dei deputati un gruppo di parlamentari del centrodestra terrà una conferenza stampa per presentare iniziative per l’indizione di un referendum abrogativo in materia di unioni civili.

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