Illegittima la sottrazione del gettito "regionale" - QdS

Illegittima la sottrazione del gettito “regionale”

Raffaella Pessina

Illegittima la sottrazione del gettito “regionale”

martedì 17 Maggio 2016

Lo ha stabilito la sentenza della Consulta n. 103 del 12 maggio. Sancita l’intangibilità della nostra autonomia finanziaria

“Se si difendono le prerogative dello Statuto, e non si rinuncia a tutto, come hanno fatto Crocetta&Faraone, si ottengono risorse per i siciliani, per chi ha bisogno, per le infrastrutture, per il futuro dei nostri ragazzi”. Così in una comunicazione su Facebook il leader di Sicilia Nazione Gaetano Armao ha scritto qualche giorno fa, quasi in contemporanea con l’anniversario dello Statuto siciliano. Il motivo è la vittoria in Corte costituzionale per un ricorso promosso nel 2012 proprio dal movimento nato in difesa dell’autonomia siciliana.
“E questa (vittoria) – ha ribadito Armao – vale, solo per quell’anno, 355 milioni di euro. Con la sentenza n. 103 del 12 maggio 2016 la Corte ha infatti riconosciuto l’illegittimità della sottrazione di gettito di esclusiva spettanza regionale attraverso l’attuazione degli accantonamenti disposti unilateralmente dal ministero dell’Economia e le finanze a valere sulle quote di compartecipazione regionale ai tributi erariali”.
E prosegue: “Quel che riconosce la Corte, l’intangibilità della nostra autonomia finanziaria, dimostra quanto sia ancora efficace e perché questi ascari lo vogliono smantellare …in cambio di ciò che ci viene sottratto”.
E conclude: “La rinuncia a 5 miliardi di euro fatta da Crocetta&PD suona ancor più come il trofeo di incompetenti ed in mala fede”.
E proprio il Governatore Crocetta questo pomeriggio dovrebbe assistere in Aula alla discussione della mozione n. 552  su : Impegno del Presidente della Regione alla costituzione in giudizio innanzi la Corte Costituzionale contro l’impugnativa del Governo nazionale sulle leggi approvate dall’Assemblea regionale siciliana.
Un altro degli argomenti scottanti di questi ultimi mesi, da quando cioè il Consiglio dei Ministri ha cominciato ad impugnare molte delle leggi approvare dal Parlamento siciliano, quasi in una forma di commissariamento da parte del governo di Roma. La mozione è stata firmata da molti capigruppo parlamentari in forma trasversale e l’aspettativa è che il Presidente della Regione venga effettivamente questo pomeriggio in Aula per condividere le richieste della maggior parte del Parlamento. In alternativa, la sua assenza sarà motivo di ulteriori polemiche.
 
Intanto si fa sentire la voce del renziano Davide Faraone, Sottosegretario all’Istruzione in merito alla visita del ministro Maria Elena Boschi in Sicilia. Faraone ha ribadito che la visita del ministro è stata legata esclusivamente al referendum è stato un tour legato esclusivamente al referendum di ottobre sulle riforme.
Sul prossimo presidente della Regione Sicilia Faraone ha detto che “sarà scelto in Sicilia e il ministro Boschi ha dimostrato nei suoi interventi di nutrire profondo rispetto per le autonome scelte dei siciliani. Il ministro Boschi ha manifestato apprezzamento per l’azione messa in campo in questo ultimo anno dal governo regionale, in raccordo con il governo nazionale. è chiaro che – ha concluso Faraone – ci auguriamo tutti che chi sarà chiamato a guidare l’isola, lo faccia in coerenza con quello che si sta facendo con determinazione, rapidità e ottimi risultati nel resto del paese”.
 

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