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Catania – Nesima, le due facce di un quartiere difficile

Melania Tanteri

Catania – Nesima, le due facce di un quartiere difficile

martedì 17 Maggio 2016

Un uomo, scappato di fronte a un posto di blocco, è stato aiutato da alcune persone del quartiere. Il Comune ripristina le porte di un campetto di calcio accanto all’Eredia

CATANIA – Un quartiere dalla doppia faccia, come tanti in città. Nesima – San Leone, zona ovest di Catania, la scorsa settimana è stato protagonista di due episodi che mostrano il duplice volto di una delle aree più problematiche dell’area urbana, ma anche una delle più attive. Mentre i carabinieri venivano assaliti dalla folla urlante, in occasione del fermo di un uomo che, di fronte a un posto di blocco, ha pigiato sull’acceleratore tentando una fuga – riuscita proprio per l’intercessione di alcune persone del quartiere che, dopo aver circondato le forze dell’ordine, hanno letteralmente strappato il sospettato dalle mani dei militari – dall’altro lato del rione, verso la circonvallazione, il consigliere di quartiere, Maurizio Zarbo, ha segnalato e ottenuto il ripristino delle porte di un campetto di calcio.
 
L’impianto, adiacente al Filippo Eredia, inaugurato nel mese di marzo dopo una profonda riqualificazione, non poteva essere utilizzato dai ragazzi del quartiere proprio perché incompleto. La richiesta di Zarbo è stata immediatamente soddisfatta dall’amministrazione, e in particolare dall’assessore allo Sport, Valentina Scialfa, che ha chiamato gli operai delle manutenzioni e, nel giro di qualche ora, ha fatto sostituire le parti mancanti.
“Ho pensato fosse doveroso – ha spiegato l’assessore Scialfa – sistemare anche il campetto che si trova accanto l’Eredia. Abbiamo provveduto a sostituire le porte  – ha concluso – in modo che, da oggi, i campi a disposizione del quartiere siano due e tutti completi”.
Quanto accaduto sembra raccontare quanto accade in una città come Catania dove, da un lato, sembra rimasta agli anni Ottanta, quando vigeva una sorta di coprifuoco e le strade non erano certo un luogo sicuro, per camminare e dunque anche per giocare – e dall’altro prova a rialzare la testa attraverso le reti civiche.
Un altro esempio di questa dicotomia è San Berillo: il quartiere centralissimo, ancora in parte occupato dai bassi dove operano le prostitute, se da un lato è rimasto un quartiere degradato, centro ad esempio di spaccio di marijuana, dall’altro prova a reagire. E lo fa, grazie a numerose associazioni che, da anni, organizzano manifestazioni, feste e tour guidati proprio per raccontare un quartiere diverso, fatto di operosità, che mira a tornare il cuore pulsante della città.
Proprio domenica, in concomitanza con il tour “Catania Segreta”, oltre 80 persone tra nuovi soci della nostra associazione e bambini, genitori e corpo docente della classe 1D della scuola elementare “Teresa di Calcutta” di Canalicchio, di Tremestieri Etneo hanno visitato il rione. L’iniziativa dedicata a far riscoprire questo borgo nascosto di Catania ha avuto dunque una valenza pedagogica interculturale.

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