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Catania – Bagarre sui conti comunali. Sotto accusa Piano riequilibrio

Desiree Miranda

Catania – Bagarre sui conti comunali. Sotto accusa Piano riequilibrio

mercoledì 25 Maggio 2016

Dura la missiva arrivata pochi giorni fa dal presidente della Corte dei Conti per la Regione Siciliana. Sicuro del proprio operato Giuseppe Girlando: “Parlerò sabato con i dati alla mano”

CATANIA – Bagarre sui conti del Comune di Catania. Pochi giorni fa è arrivata una dura missiva (un’altra) da parte del presidente della Corte dei Conti per la Regione Siciliana tramite la quale si fanno alcune osservazioni relativamente al Piano di riequilibrio finanziario pluriennale inviato dal Comune di Catania e pertanto si convocano i rappresentanti a Palermo il prossimo 31 maggio.
Tanti sono i punti che vengono sottolineati dalla Corte dei Conti mentre in città sia Catania Bene Comune che l’amministrazione comunale hanno organizzato un incontro per parlare dei conti pubblici. “Parlerò solo sabato con i dati alla mano per chiarire una volta per tutte qual è la situazione”, afferma l’assessore al bilancio del Comune, Giuseppe Girlando, contattato telefonicamente. Sembra essere sicuro del suo operato l’assessore e quando gli chiediamo se comunque conferma le rassicurazioni che ha sottolineato in questi mesi non ha dubbi: “Certo, lo dimostreremo”, dichiara.
In particolare, la Corte dei Conti osserva che “nell’esercizio 2012, alla procedura di riequilibrio finanziario pluriennale, sono emersi allo stato degli atti i seguenti profili di criticità: il notevole incremento del disavanzo di amministrazione che da 140 milioni 106 mila e 96 euro al 3l dicembre 2011 risulta aumentato, al 31.12.2014, a 169 milioni 706 mila 813,80 euro; un’esposizione debitoria al 31.12.2015, in notevole aumento rispetto a quella rappresentata al momento dell’approvazione del piano di riequilibrio finanziario; una situazione finanziaria in termini di cassa, che sembra evidenziare rilevanti aspetti di criticità in merito alla capacità dell’ente di garantire gli equilibri di cassa negli esercizi futuri; il persistere delle criticità inerenti la gestione dei residui che, contrariamente a quanto programmato al momento dell’approvazione del piano, registrano nel corso dell’ultimo quadriennio, un aumento dell’importo dei residui totali al termine dell’esercizio”.
 
Le obiezioni della Corte dei Conti presieduta da Giovanni Di Pietro, non riguardano però solo il passato, perché anche per quanto riguarda il perseguimento degli obiettivi intermedi fissati nel piano di riequilibrio pluriennale ci sarebbero dubbi. “Dall’aggregazione dei dati forniti dal Collegio dei revisori per i due semestri dell’esercizio finanziario 2015, emergerebbe il sostanziale mancato perseguimento degli equilibri finanziari – si legge sul documento in cui si spiega che – senza considerare le ulteriori passività emerse e non ricomprese nel piano di riequilibrio in esame (maggiore disavanzo di amministrazione, emersione di ulteriori debiti fuori bilancio, passività da contenzioso, maggiori interessi passivi da anticipazione di tesoreria e di liquidità CC.DD.P’P.) si rileva che a fronte di un aumento degli impieghi pari a circa il 51 per cento l’Ente consegue, nell’esercizio 2015, un aumento delle risorse in misura inferiore, pari a circa il 27 per cento, che non garantirebbe la copertura finanziaria delle passività scaturenti”.
Una situazione complicata soprattutto legata ai debiti fuori bilancio quella che l’assessore Girlando spiegherà il prossimo sabato e che secondo Calogero Cittadino, ex revisore dei conti al Comune di Catania, risiede nella mancanza “dell’applicazione del regolamento comunale di contabilità che in materia di debiti fuori bilancio fra l’altro obbliga l’ufficio ragioneria dell’Ente di tenere un libro dei debiti fuori bilancio con la relativa annotazione di ogni singolo debito e della data con la sottoscrizione del ragioniere generale”, sostiene.
Un caso non isolato quello catanese, come ricorda Marco Falcone, capogruppo di Forza Italia all’Ars, che imputa la colpa delle difficoltà economiche in cui si trovano diversi Comuni, ai minori trasferimenti statali e regionali. “Fa in fretta Roma a dire che a livello centrale non vi è un aumento della pressione fiscale – sostiene -. L’amara verità è che riducendo i trasferimenti sono consequenziali l’aumento della tassazione a livello periferico e, in un momento di grande disperazione socio-economica come quello che attraversiamo, dell’evasione. Il sindaco Bianco faccia sentire la propria voce a Roma, anche con l’aiuto delle forze sociali, diversamente fra due anni in questa città avremo soltanto macerie”.
 


Il presidente della commissione Bilancio del Comune di Catania, Vincenzo Parisi: “Situazione conti appresa dai giornali”
 
CATANIA – “In commissione Bilancio si discute con grande preoccupazione di un argomento che da un paio di giorni riempie le pagine dei giornali, ma sul quale non abbiamo ricevuto alcuna comunicazione formale. La situazione appare davvero paradossale”. Lo afferma il presidente della commissione Bilancio del Comune di Catania, Vincenzo Parisi.
“Dai giornali – aggiunge – apprendiamo che l’assessore si sia sentito in dovere di convocare una conferenza stampa il prossimo sabato, ma al contempo non abbia ritenuto utile riferire alla commissione Bilancio, né tantomeno al Consiglio comunale, quali siano le ragioni per le quali la Corte dei Conti ritiene drammaticamente grave e strutturalmente compromessa la situazione dei conti comunali. Appare opportuno ricordare all’assessore – sottolinea – che i severi giudizi della Corte dei conti partono dallo studio dei bilanci che questa Amministrazione ha proposto e che questo Consiglio comunale ha deliberato, e da tutta quella documentazione prodotta dagli Uffici e vagliata dall’Amministrazione su cui noi Consiglieri non abbiamo avuto la possibilità non solo di confrontarci, ma anche di prenderne semplicemente visione”.
“Per questo motivo – annuncia Parisi – abbiamo ritenuto di convocare per domani (oggi, ndr) alle 12.00 a Palazzo dei Chierici in commissione l’organo di revisione che ci relazionerà per quanto di propria competenza. Venerdì, invece, sarà la volta dello stesso assessore che dovrà fornirci i debiti chiarimenti”.

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