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Messina – A Taormina già si lavora per il G7

Massimo Mobilia

Messina – A Taormina già si lavora per il G7

mercoledì 01 Giugno 2016

L’atteso incontro a presidenza italiana tra i grandi della Terra si terrà il 26 e 27 maggio 2017. Importanti strutture ricettive, ma molte criticità dal punto di vista infrastrutturale

TAORMINA (ME) – La conferma tanto attesa alla fine è arrivata direttamente dal Giappone: il prossimo G7 a presidenza italiana si terrà a Taormina il 26 e 27 maggio del 2017. Mentre si trovava al vertice nipponico insieme agli altri grandi della Terra, il premier Matteo Renzi ha confermato infatti quella che sino ad ora era stata soltanto un’ipotesi, come “dovere morale verso il Sud e la Sicilia” ogni giorno in prima linea nel dramma dell’immigrazione. L’isola di Lampedusa non avrebbe potuto garantire le strutture necessarie né tantomeno la possibilità di far atterrare i grandi aerei. Meglio puntare su Taormina, vicina allo scalo di Fontanarossa ma anche di Sigonella, e raggiungibile in elicottero.
Bisognerà adesso soltanto attendere i sopralluoghi tecnici che il Governo inizierà a fare già dai prossimi giorni, per definire l’impianto logistico, le sedi del vertice, e tutto il sistema di sicurezza che ruota attorno al summit più importante del mondo.
A dispetto dell’ottimismo mostrato dal sindaco, Eligio Giardina, che ha ribadito come Taormina sia “pronta e qualificata” ad ospitare un evento di tale spessore, sono tanti i punti oscuri su cui bisognerà riportare la luce in una città che attualmente attraversa una crisi economica senza precedenti. Come avevamo già anticipato, infatti, le casse comunali si trovano in una condizione deficitaria per oltre 40 milioni di euro, a causa di un’elevatissima mancata riscossione fiscale, unita a numerosi giudizi pendenti con la Impregilo, società che negli anni Novanta costruito in città grandi parcheggi. Entro il mese di giugno, l’amministrazione dovrà mettere nelle mani della Corte dei Conti una relazione convincente per accedere al Piano di riequilibrio pluriennale, dopo la prima bocciatura dei giudici perché nel documento venivano accertati soltanto 13 milioni di euro. D’altronde negli ultimi anni gli investimenti comunali sono stati pari a zero e l’unica ricetta economica è stata quella di aumentare le tasse.
Inoltre, se la città da un lato è dotata di strutture alberghiere capaci di accogliere Capi di Stato e diplomatici da tutto il mondo, numerose rimangono le carenze infrastrutturali: a cominciare dal Palazzo dei Congressi in gran parte inagibile e conteso tra Comune e Regione (da risolvere anche il nodo TaoArte), mentre i privati che vorrebbero investire a costo zero per il pubblico sono stati messi alla porta. Senza dimenticare i problemi di viabilità, con la Ztl mai avviata, l’accesso a sud con l’ospedale e Giardini Naxos ancora in cantiere, appena dieci Vigili urbani in servizio e una gestione del servizio rifiuti in fase di transizione e in attesa di avviare l’Aro, lasciando una città non propriamente pulita.
E’ indubbio che, una volta fatta la lista della spesa delle incompiute taorminesi, il Governo stanzierà piogge di finanziamenti per rimettere a posto le cose e presentarsi in regola di fronte al prossimo presidente degli Stati Uniti d’America e ai premier di Regno Unito, Germania, Francia, Giappone e Canada.
I tempi sono però molto stretti (meno di un anno) e, considerando come è stata sin ora gestita la cosa pubblica, rimane il dubbio che i finanziamenti vengano utilizzati in maniera corretta. Il Governo ha già firmato il “Patto per il Sud”, con le città di Palermo e Catania, e stanziato quasi 1 miliardo e mezzo di euro per la Sicilia, a patto che la Regione faccia fruttare questi trasferimenti approvando le riforme richieste.
Un’importante occasione di rilancio dunque, sia per Taormina e i propri amministratori, che per gli inquilini dell’Ars, chiamanti all’ennesimo riscatto per la Sicilia e siciliani. “Una grande soddisfazione per il posto più bello del mondo” ha commentato il ministro dell’Interno, Angelino Alfano. “Il G7 in Sicilia ricolloca l’Isola al centro e all’attenzione del mondo”, l’eco del presidente regionale di Confcommercio, Pietro Agen. I siciliani attendono al varco.

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