Pasticciaccio Garanzia Giovani, i dubbi restano ancora tanti - QdS

Pasticciaccio Garanzia Giovani, i dubbi restano ancora tanti

Michele Giuliano

Pasticciaccio Garanzia Giovani, i dubbi restano ancora tanti

giovedì 09 Giugno 2016

Poca chiarezza riguardo l’over booking per tirocinanti non pagati: dalla Regione risposte evasive. In difficoltà ci sono molte imprese che avevano anticipato i soldi agli stagisti

PALERMO – L’inghippo Garanzia Giovani e i mancati pagamenti ai tirocinanti rimangono ancora un punto oscuro in una vicenda che era partita con proclami e fuochi artificiali e sta finendo in un flop colossale.
L’audizione in commissione Bilancio all’Assemblea Regionale dell’assessore al Lavoro Gianluca Miccichè, richiesta dal Movimento 5 stelle per fare luce su tutta la faccenda, non ha permesso di chiarire molti dei punti fondamentali, tra cui la discrepanza tra i dati forniti dall’Inps sui pagamenti effettuati e quelli forniti dalla Regione.
“Rimangono troppi i punti oscuri, manderemo le carte in Procura – dicono le deputate Claudia La Rocca e Valentina Zafarana –. Tra l’altro, l’assessore non ha portato con sé nessuno documento. Ci ha assicurato che ci farà avere una relazione che aspetteremo solo per scrupolo di coscienza, ma intanto stiamo cominciando a scrivere l’esposto alla Procura della Repubblica e alla Corte di Conti, anche in considerazione del fatto che nel corso dell’audizione è emerso che ci sarebbe qualche giovane che pur avendo rinunciato al progetto, e quindi non avendo lavorato, è stato pagato. Vogliamo capire se si tratta di un caso isolato o di un fenomeno diffuso”.
I dati forniti dai due enti, Regione e Inps, differiscono infatti sia nei numeri dei tirocinanti che nelle cifre erogate e in maniera sostanziale. La Regione, infatti, dichiara un numero nettamente inferiore di tirocini pagati (si parla di uno scarto in negativo di oltre 30 mila tirocini) mentre la cifra erogata è maggiorata di oltre 9 milioni di euro.
Durante l’audizione è stato confermato l’overbooking di oltre 16 mila persone, cosa che cozza nettamente con la scelta successiva di riaprire i termini delle candidature sebbene non fossero stati recepiti nuovi fondi da sfruttare all’uopo. L’assessore ha spiegato che si tratta in realtà di una scelta legata alla metodologia di gestione scelta, e cioè la procedura detta “a sportello”.
In pratica i giovani hanno dovuto in una prima fase presentare l’istanza per la partecipazione ai tirocini, e in una seconda fase, che ha necessitato di una proroga della scadenza visto l’enorme numero di istanze pervenute, i giovani sono stati ‘profilati’ per individuare e classificare il loro rapporto con il mondo del lavoro. Si sarebbe trattato, quindi, più che altro di un problema legato a questioni prettamente burocratiche, e non una mancanza di lungimiranza economica. Ancora, l’assessore ha sostenuto che l’andamento del progetto è stato monitorato costantemente dal ministero del Lavoro, in quanto Garanzia Giovani è un progetto a livello nazionale in parte supportato dalla realtà regionale.
Il finanziamento permette inoltre una certa flessibilità nella gestione economica, tanto che la rimodulazione delle risorse, nel limite del 20 per cento di quanto programmato, non richiede particolari passaggi burocratici essendo sufficiente la comunicazione al ministero con esplicitazione dell’esigenza che la richiede.
“Pretendiamo chiarezza a nome dei tantissimi giovani che si sentono presi in giro – aggiungono Zafarana e La Rocca -. Non permetteremo che anche questa volta vengano deluse le aspettative di tantissimi giovani siciliani che hanno lavorato sino a oggi senza vedere un centesimo. Un governo che delude la speranza dei giovani può fare solo una cosa: farsi da parte”.
In questa vicenda rischiano pure parecchie imprese: “Numerose aziende – aggiunge l’altro deputato regionale pentastellato Giancarlo Cancelleri –, anche se non erano tenute a farlo, hanno anticipato le somme ai ragazzi che hanno lavorato e ora rischiano persino il fallimento. La cosa è intollerabile”.

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