ROMA – Ogni anno, in occasione degli esami di Maturità, tra gli studenti si diffondono informazioni errate in merito alle procedure d’esame. Così, se da un lato alcuni credono sia possibile conoscere le tracce in anticipo attraverso Internet, per altri sorge la convinzione di essere controllato dalle autorità. Se quest’ultima informazione, non veritiera, è alla fine un buon deterrente contro l’utilizzo di strumenti tecnologici per alterare il risultato dell’esame, la ricerca di fantomatiche anticipazioni sui testi d’esame, invece, fa perdere tempo e potenzialmente anche denaro.
La conferma si trova nella ricerca realizzata per la Polizia di Stato da Skuola.net, su un campione di circa 2.700 studenti del quinto anno. Ben uno studente su 7 crede di poter trovare su Internet le tracce delle prove d’esame e quasi altrettanti sono convinti che la Polizia controlli i telefonini degli studenti per scoprire chi sta copiando. L’opinione è totalmente falsa: il controllo della rete non avverrà su questa scala.
Ma il campionario delle false credenze non termina qui: il 47% teme di poter essere letteralmente “perquisito” dai prof di commissione e circa il 13% crede che la scuola sarà “schermata” per impedire ai cellulari di connettersi ad internet. Non meno rilevante è il dato dell`8% dei maturandi che, invece, si aspetta di trovare in dotazione dei commissari d`esame strani dispositivi di rilevamento magnetico contro i telefonini.
Se, poi, gran parte dei ragazzi (94%) è cosciente del fatto che essere trovati ad usare il telefonino equivale all’espulsione dalle prove d`esame, rimangono le incertezze per quanto riguarda ciò che è ammesso o vietato durante la maturità. Per il 37% dei ragazzi, infatti, non costituisce reato ricevere le soluzioni delle tracce dall’esterno mentre la prova è in pieno svolgimento, convinzione, questa, pericolosamente sbagliata.
Così per l’ottavo anno consecutivo la Polizia Postale e delle Comunicazioni in collaborazione con il portale degli studenti Skuola.net, si appresta a lanciare la campagna di sensibilizzazione “Maturità al sicuro”, con l’obiettivo di debellare il fenomeno ed evitare che gli studenti, oltre a perdere del tempo prezioso, possano anche rimetterci del denaro alla ricerca della soffiata giusta.
Peraltro, la migliore conoscenza delle regole del gioco da parte dei maturandi, accertata dalla ricerca in questione, conferma la bontà delle campagne informative sin qui svolte.
L’iniziativa “antibufale” si serve delle forme di comunicazione e degli strumenti preferiti dai giovani per veicolare i messaggi di sensibilizzazione, ed è finalizzata ad aiutare i ragazzi ad affrontare l’esame con maggiore serenità, confidando nei propri mezzi e nella preparazione che hanno ricevuto durante gli anni passati a scuola, senza cercare scorciatoie truffaldine che comporterebbero solo l’esclusione dalla prova d’esame.