Palermo - Teatro Massimo, continua la fase di rinascita dell'Ente - QdS

Palermo – Teatro Massimo, continua la fase di rinascita dell’Ente

Gaspare Ingargiola

Palermo – Teatro Massimo, continua la fase di rinascita dell’Ente

martedì 28 Giugno 2016

L’utile netto di 103.240 € raggiunto permette l’accesso al premio del governo per le Fondazioni virtuose. Approvato il bilancio consuntivo 2015, promosso un intervento da 22 milioni

PALERMO – Il Consiglio di indirizzo del Teatro Massimo di Palermo ha approvato il bilancio consuntivo 2015 con un utile netto di 103.240 euro che consente l’accesso al premio previsto dal governo per le Fondazioni virtuose che chiudono tre bilanci consecutivi in attivo. La premialità consiste nella distribuzione tra i “virtuosi” del 5 per cento del Fus, il Fondo unico per lo spettacolo.
Il miglior viatico per i 120 anni di vita che il Teatro si appresta a festeggiare l’anno prossimo, e che potrebbero coincidere con un deciso restyling grazie a un intervento da 22 milioni di euro promosso dall’Amministrazione comunale.  Un momento florido per un ente che, da quando si è insediato il nuovo sovrintendente Fabio Giambrone, ormai più di due anni fa, vive una fase di rinascita. “Questo bilancio – ha detto Giambrone – certifica una cosa importante: il Massimo è adesso un teatro che costa meno e produce di più. Ma è anche un teatro che sta lavorando per reggersi sempre di più sulle proprie gambe. Un trend dovuto da un canto a un accurato controllo dei costi, a partire da quello del personale, e d’altro canto al rilancio della produzione, che è stata premiata da un significativo incremento di spettatori e di occupazione delle sale e quindi da maggiori entrate proprie”.
“Ci muoviamo – ha aggiunto il direttore operativo Elisabetta Tesi – nel solco del piano di risanamento che ha ottenuto il via libera definitivo a gennaio scorso e che ci consente di accedere a un prestito da 8 milioni di euro a tasso agevolato da parte del ministero dell’Economia. Mentre aspettiamo a breve l’erogazione del mutuo, ci atteniamo strettamente ai parametri che sono definiti nel piano”.
Gli spettatori nel 2015 sono stati 114.112 (contro i 105.860 del 2014, +7,83%); la percentuale di occupazione media delle sale è stata del 72,5% (contro il 67,9% del 2014); le alzate di sipario in sala Grande 114 (contro le 103 del 2014). E a fronte delle maggiori attività proposte dalla Fondazione, si è registrata una seppur contenuta riduzione della voce relativa al personale, che si ferma a poco più di 19 milioni e 181 mila euro: meno 609 mila euro rispetto al 2014. Altro segno più (+15,4% rispetto al 2014) si registra sui ricavi propri.
 
Gli incassi da botteghino segnano un +12,3% per effetto principalmente dell’aumento dei biglietti venduti (+24,7%). Anche la voce “Altri ricavi e proventi” registra un +12,8%. In questo ambito il dato più evidente è quello relativo alle visite guidate, che passano dalle 48.575 del 2014 alle 73.331 nel 2015 (+51%, 126.917 euro in più). Ma altrettanto significativo è il dato relativo ai proventi legati al Caffè del Teatro che ha iniziato l’attività a marzo 2015 facendo registrare un ricavo per la Fondazione pari a 84.682 euro. Così come il dato relativo all’affitto delle sale segna un +8%. Infine, in crescita è anche il dato relativo ai partner privati della Fondazione che nell’arco del 2015 hanno fatto registrare un incremento del 23% rispetto all’anno precedente.
 Una parte del merito per questi risultati va attribuita al nuovo modello gestionale “aperto”: si pensi all’apertura dei cancelli del Massimo, alle scalinate sempre piene di turisti e cittadini che sfruttano il wi-fi gratuito, alle diritte in streaming di alcuni spettacoli o, infine, alle proiezioni in piazza Verdi (la Bohème) o in piazza Magione (la Cavalleria Rusticana), che hanno fatto registrare il pienone.
 Il valore e i costi della produzione non contabilizzano significative variazioni rispetto al 2014: il valore, infatti, ammonta a 28,667 milioni contro i 28,600 milioni dell’esercizio precedente, con un aumento di 67 mila euro (+0.23%) mentre i costi sono pari a 28,3 milioni contro i 28,5 del 2014, con una riduzione di 150 mila euro (-0,53%) dovuta alla già citata riduzione dei costi del personale. Nel 2015 non sono stati necessari interventi straordinari da parte dei soci (come era avvenuto nell’esercizio 2014 in ragione della grave situazione economico-finanziaria rilevata all’atto di insediamento dei nuovi organi, nel luglio 2014) a conferma del progressivo consolidamento della gestione e del controllo della spesa e dei ricavi.
“Si è peraltro riusciti – ha precisato una nota della Fondazione – a fare fronte a una riduzione del contributo dello Stato (pari a 420 mila e 300 euro) grazie a un comportamento gestionale virtuoso  che ha permesso di valorizzare al massimo il nuovo strumento finanziario introdotto dalla Regione siciliana (il Furs), la cui attivazione ha portato a un incremento dello stanziamento regionale rispetto a quanto preventivato, in ragione della piena aderenza delle performance della Fondazione a parametri di efficienza e di produttività. L’incremento degli stanziamenti della Regione ha, di fatto, assorbito la riduzione del Fus, neutralizzando gli effetti negativi sul bilancio dalla contrazione del contributo statale. Dal punto di vista gestionale-amministrativo l’anno 2015 si è caratterizzato, inoltre, per la messa a punto di una serie di documenti e di atti previsti dalla normativa. Si è proceduto all’aggiornamento del Regolamento per l’acquisto di beni e servizi, strumento che garantisce che i principali processi aziendali siano supportati da procedure codificate. Contestualmente si è proceduto all’aggiornamento dell’albo dei fornitori”.
 

 
Positivi i risultati della gestione di Leonardo Di Franco
 
PALERMO – La Fondazione Teatro Massimo ha ridotto drasticamente il contenzioso passivo (da 139 a 60 cause), ha avviato un’operazione sistematica di recupero dei crediti e azzerato gli incarichi di consulenza legale. Questi i risultati del biennio di lavoro del vice presidente, Leonardo Di Franco. In due anni la Fondazione ha gestito ben 139 cause legate anche al clima fortemente conflittuale degli anni precedenti, adesso sono 60, un abbattimento del 56.8 %.
“Il 73,4 % delle liti che abbiamo definito in questi due anni – ha spiegato Di Franco –hanno avuto esito favorevole, e per questo dobbiamo certamente ringraziare i nostri legali. Ma soprattutto registriamo una drastica riduzione delle cause nuove, grazie anche al positivo clima interno e alla politica di relazioni sindacali portata avanti dal sovrintendente Francesco Giambrone. Un Teatro che abbatte il contenzioso è un Teatro più stabile e sicuro, e meno esposto a rischi”.
“La riduzione del contenzioso, oltre a positivi effetti finanziari – ha detto Leoluca Orlando, sindaco di Palermo e presidente della Fondazione – è certamente conferma di una condizione di complessiva buona salute del Teatro, punto di riferimento di attività artistico-culturali di alta qualità ma anche struttura aziendale finanziariamente virtuosa e sempre più efficiente”.
Parallelamente la Fondazione ha avviato una sistematica operazione di recupero delle spese processuali liquidate in suo favore dai giudici. Un’attività non sempre semplice che sta cominciando a ottenere i suoi risultati sia in termini economici sia in funzione deflattiva del contenzioso.
“Abbiamo anche sbloccato – ha aggiunto il vicepresidente – oltre 838 mila euro vincolati in banca a causa di pignoramenti nei confronti della Fondazione le cui procedure esecutive si erano da tempo estinte. Questa consistente somma, in parte bloccata sin dal 2007, è stata finalmente recuperata all’attivo del Fondazione”.
Risparmi anche sul fronte degli ingaggi degli avvocati reclutati: grazie alla disponibilità dei professionisti di sposare la politica di contenimento, i compensi concordati, prevedono un abbattimento dei parametri forensi di oltre il 50%.
“Una politica – ha detto Di Franco – che nel 2015, solo per i tagli alle consulenze, ha consentito risparmi per circa 100 mila euro”.

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017