Per i lavoratori della Formazione ammortizzatori sociali possibili - QdS

Per i lavoratori della Formazione ammortizzatori sociali possibili

Michele Giuliano

Per i lavoratori della Formazione ammortizzatori sociali possibili

giovedì 30 Giugno 2016

Accordo sottoscritto dai sindacati, l’assessore del Lavoro Gianluca Miccichè e la parti datoriali. Altro nodo: lo stato di crisi richiesto dalla Regione per risollevare il settore

PALERMO – Anche i lavoratori del settore della Formazione professionale potranno accedere agli ammortizzatori sociali in deroga. La misura riguarderà il 2014, 2015 e 2016 sulla base delle istanze regolarmente presentate e secondo un rigoroso criterio cronologico. I lavoratori possono finalmente tirare un sospiro di sollievo dal momento che oramai quasi tutti sono stati licenziati o sospesi per via del prolungato blocco delle attività dei corsi. La notizia è filtrata a conclusione dell’incontro al dipartimento regionale del Lavoro che ha portato i sindacati alla sottoscrizione dell’accordo quadro sugli ammortizzatori sociali in deroga per il 2016. Accordo sottoscritto alla presenza del dirigente generale del dipartimento Lavoro, Maria Antonietta Bullara, dei referenti di Inps e Italia Lavoro, dall’assessore regionale al Lavoro Gianluca Miccichè e dalle altre parti datoriali.
“Saranno oltre 20 mila i soggetti destinatari delle misure – dice Giuseppe Messina, Responsabile dell’Ugl Sicilia – ai quali aggiungere i lavoratori della formazione professionale e degli studi professionali. L’accordo è esteso anche ai lavoratori dipendenti, ovvero licenziati o dimessi per giusta causa degli studi professionali. Sottolineiamo con favore un importante passo in avanti dell’assessore Miccichè che ha  ripristinato le regole per l’accesso agli ammortizzatori sociali dopo tre anni di buio ed assunto con le parti sociali l’impegno, riportato nell’accordo quadro,  di definire entro il mese di giugno un piano per le politiche attive in Sicilia in sinergia con l’Anpal”.
C’è però un altro nodo, e per certi versi ancor più cruciale, che sta interessando la formazione siciliana. Stiamo parlando infatti dello stato di crisi richiesto oramai da tempo dalla Regione nel tentativo si risollevare il settore dopo decenni di sprechi e gestioni dissennate. L’assessore regionale alla Formazione e all’Istruzione della Regione Bruno Marziano ha incontrato in questi giorni a Roma, nella sede del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, il sottosegretario Luigi Bobba. Durante l’incontro si è discusso proprio della richiesta avanzata dal Governo siciliano: “Ho illustrato al sottosegretario Bobba i motivi alla base di questa richiesta, contenuti nella lettera che il presidente della Regione Crocetta ha inviato al ministro Poletti.
 
“La condizione attuale del settore – dice Marziano – richiede infatti strumenti e misure straordinarie per affrontare le criticità che hanno portato a questa situazione. La Regione intende agire principalmente su tre leve: prepensionamenti ed incentivi all’esodo, rafforzamento del sistema Iefp dell’ex obbligo formativo e un piano di stabilizzazione quinquennale dei corsi di formazione professionale e tradizionale. Ho trovato grande attenzione disponibilità da parte del sottosegretario – prosegue Marziano – che ha preso atto dei contenuti del documento e della sua concretezza, e si è fatto carico di discutere con il ministro della nostra richiesta. L’obiettivo infatti, una volta dichiarato lo stato di crisi, è attivare un tavolo nazionale per mettere in campo tutti gli strumenti previsti dalle norme attuali, e da eventuali modifiche normative, per affrontare le emergenze e creare le condizioni per rilanciare, finalmente, il sistema della Formazione professionale in Sicilia”.
Secondo i primi calcoli sommari con i prepensionamenti si potrebbe sgravare il settore di ben 1.500 unità e sarebbe un vero e proprio respiro per una Sicilia “infestata” da enti pieni zeppi di dipendenti, il più delle volte in evidente sovrannumero rispetto alle reali esigenze dell’ente stesso.

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