Giunta Crocetta approva il Ddl di riforma dei rifiuti - QdS

Giunta Crocetta approva il Ddl di riforma dei rifiuti

Raffaella Pessina

Giunta Crocetta approva il Ddl di riforma dei rifiuti

giovedì 21 Luglio 2016

Ieri, intanto, seduta laboriosa all’Ars: prossima seduta martedì 26. Verrà illustrato prossima settimana. Più poteri ai sindaci

PALERMO – Il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta e l’assessore all’Energia, Vania Contrafatto, hanno comunicato che è stato approvato il ddl di riforma sui rifiuti. Verrà illustrato la prossima settimana alle forze politiche della coalizione, e “innova in modo radicale il sistema dei rifiuti e disciplina la transizione, per il passaggio al nuovo sistema”.
La legge conferisce più poteri agli enti locali e ai sindaci sulla base di 9 ambiti territoriali corrispondenti alle città metropolitane e ai liberi consorzi. Gli ambiti, definiti enti di governo territoriali, organizzeranno il sistema integrato del ciclo dei rifiuti, con particolare attenzione alla raccolta differenziata e stabiliscono la tariffa unica di ambito. All’atto di insediamento dei nuovi ambiti, le strutture territoriali (Srr) verranno assorbite e, tutti i contratti in essere, verranno trasferiti alla nuova autorità. Ciò permette di non avere alcuna interruzione nè dei servizi nè della gestione e consente di riorganizzare su base innovativa il ciclo dei rifiuti. Il presidente Crocetta e l’assessore Contrafatto, ribadiscono di essere stati e di essere totalmente a disposizione dei sindaci dei comuni interessati, per affrontare ogni situazione specifica nel migliore dei modi, invitano tutti alla collaborazione e ad esercitare la massima vigilanza per il controllo del territorio, al fine di evitare conferimenti illegittimi nelle aree cittadine, reprimendo comportamenti irresponsabili e a implementare la raccolta differenziata per contribuire alla salvaguardia dell’ambiente e al rispetto della normativa.
Sul fronte Ars, seduta laboriosa ieri pomeriggio a Sala d’Ercole, dove però si è lavorato solo per riportare i ddl in commissione di merito oppure per votare la non discussione di alcuni disegni di legge.
Così è avvenuto per i ddl sulle adesioni dei comuni di Gela, Piazza Armerina e Niscemi alla città metropolitana di Catania e di Licodia Eubea al Libero consorzio comunale di Ragusa (nn. 1190/A- 1191/A – 1192/A – 1193/A). La richiesta della commissione è avvenuta ai sensi dell’art. 64 comma 3 del regolamento interno dell’Ars (Qualora un disegno di legge sia stato respinto dalla commissione competente, la discussione in Assemblea ha luogo sulla proposta della commissione di non passaggio all’esame degli articoli, che dopo la discussione, viene posta ai voti). Un’unica discussione per tutti e quattro i disegni di legge, ma quattro votazioni diverse (il primo ddl , n.1190 su 65 ha avuto 51 a favore, il n. 1191 49 voti favorevoli su 65, il n. 1192 48 su 64 e l’ultimo, il n. 1193 47 a favore su 63).
L’Aula presieduta dal presidente Giovanni Ardizzone ha deciso anche il rinvio in commissione di merito per approfondimenti il ddl “Riordino dell’Istituto zooprofilattico sperimentale della Sicilia” (nn. 537- 567/A). Sulla questione, proposta dal capogruppo di Ncd Nino D’Asero, si sono espressi sia i deputati a favore che i contrari. Le motivazioni sul tavolo sono state, per coloro che erano a favore del rinvio come il capogruppo di Fi Marco Falcone e Totò Cordaro, capogruppo del Pid, la mancata discussione di molte questioni come la governance e il coordinamento tra i servizi veterinari e l’osservatorio epidemiologico, solo per citarne alcuni. Falcone ha sottolineato come  qualche tempo fa l’allora assessore alla salute decise di commissariare l’istituto, pur sapendo che quella nomina non era regolare perchè la competenza di tale nomina ricadeva in capo al Ministero alla salute. “Successivamente si è ripristinata la regolarità procedurale e il ministero è intervento con una nomina nazionale.Questo ddl – ha ribadito Cordaro deve tornare in commissione perchè rischiamo di approvare una norma superata in partenza e che non ha recepito normative comunitarie già recepite dal nostro paese”.
Contro il rinvio si era espresso Giuseppe Digiacomo del Partito democratico che ha sottolineato come “non si possa stare con le mani in mano per un ddl, depositato nel 2013 ed ancora in itinere, solo perchè il parlamento nazionale sta trattando la materia”. Digiacomo ha suggerito di utilizzare gli emendamenti per integrare i vulnus e con la promessa di recepire le direttive del governo nazionale a tempo opportuno. Ma la sua richiesta è caduta nel vuoto.
Sempre in Aula ieri pomeriggio si è svolta la discussione generale del recepimento del testo unico in materia edilizia (decreto del Presidentedella Repubblica 6 giugno 2001, n. 380 ddl n. 841/A). Il presidente Ardizzone ha fissato il termine per la presentazione degli emendamenti per il prossimo lunedì alle ore 13.

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