Verifiche su Garanzia Giovani: i risultati non sono entusiasmanti - QdS

Verifiche su Garanzia Giovani: i risultati non sono entusiasmanti

Chiara Borzi

Verifiche su Garanzia Giovani: i risultati non sono entusiasmanti

giovedì 21 Luglio 2016

Missione nel Sud Italia (e in Sicilia) per la Commissione Controllo dei bilanci del Parlamento europeo. La nostra Isola più di altre ha bisogno di collaborazione a livello nazionale

CATANIA – La Commissione Controllo dei Bilanci del Parlamento Europeo è stata in missione nel Sud Italia, in particolare in Sicilia e Calabria, per controllare l’operato delle amministrazioni regionali sul fondo Garanzia Giovani. Con in testa la vice presidente Martina Dlabajova, un raggruppamento di 7 parlamentari (di cui solo 3 appartenenti strettamente alla commissione: Ines Ayala Sender, Caterina Chinnici e Marco Valli) ha fatto tappa a Catania visitando il centro per l’impiego, l’Università e Villa Fazio nel quartiere di Librino, sede di un progetto avviato grazie allo schema Garanzia Giovani.
Riuniti poi in conferenza stampa presso la sede centrale dell’ateneo etneo, la delegazione ha riferito precise considerazioni. “Abbiamo avuto la possibilità di verificare alcuni progetti attivati in Sicilia con Garanzia giovani, che hanno portato dei risultati concreti nonostante le difficoltà iniziali – ha dichiarato la vice presidente della commissione Martina Dlabajova -, questo è un buon punto di partenza ma bisogna fare di più perché restano diverse criticità a livello amministrativo e burocratico che generano ritardi nei pagamenti. Sono molto impressionata dall’entusiasmo che c’è in questa regione e vorrei che fosse la base da cui partire per aiutare di più i giovani e per recuperare il ritardo di utilizzo dei fondi.
La Sicilia – ha continuato l’europarlamentare – è forse la regione che più di altre ha bisogno di una collaborazione stretta e intensa con il livello nazionale e anche con il livello europeo. Chiederemo alle autorità regionali e al Ministero del Lavoro di darci altri dati da esaminare per capire qual è il vero utilizzo dei fondi di Garanzia Giovani. Faremo poi una relazione approfondita per capire, inoltre, valore aggiunto che avrà portato questo programma”.
Secondo le stime snocciolate dalla capo delegazione i giovani siciliani che hanno aderito al programma sono stati 277.892 ma solo 121.587 sono stati presi in carico. Nonostante ciò il messaggio è passato comunque chiaro, l’Europa è ancora pronta a tendere la mano alla Sicilia pur consapevole delle negligenze cui si è resa protagonista la regione. Si spera in un nuovo piano di programmazione affrontato facendo tesoro delle esperienze pregresse ed in cui l’amministrazione regionale si dimostri maggiormente in grado di gestire l’attività legata alla misura. Serve comunque continuare a credere in quest’opportunità, come ha spiegato l’eurodeputato siciliano Giovanni La Via, presente ai sopralluoghi anche se membro della Commissione per l’ambiente.
“Ai giovani diciamo di partecipare a Garanzia Giovani – ha confermato l’esponente Ppe – spesso sono stati loro a portare le imprese nei centri per l’impiego e a favorire il consolidarsi dei rapporti. Ci sono state alcune misure che hanno funzionato bene, altre che hanno funzionato male e si sono accumulati ritardi – ha ammesso La Via – ma i problemi vanno risolti. La nostra visita serve a far riflettere l’amministrazione regionale sulle criticità, ad ottenere miglioramenti che si devono riscontrare nella programmazione successiva”.
Da quanto appreso servirà dell’altro materiale per far si che la relazione finale della Commissione Bilancio sia basata su un insieme corretto d’informazioni. “Abbiamo chiesto di avere una documentazione più completa – ha dichiarato a margine della conferenza l’eurodeputato Caterina Chinnici – ci serve altro materiale per capire. Pur con le criticità riscontrate, essendo stata positiva l’impressione generale avuta durante la visita, credo che non si prospetti per la Sicilia un’ipotesi di ritiro di fondi, ma piuttosto nuove indicazioni per le correzioni date in un’atmosfera di collaborazione. Noi vogliamo un rapporto di questo tipo, acquisire conoscenza e correggere le disfunzioni”Michael Cunningham.

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