Sanatoria, lo scontro si sposta in Aula - QdS

Sanatoria, lo scontro si sposta in Aula

Raffaella Pessina

Sanatoria, lo scontro si sposta in Aula

mercoledì 03 Agosto 2016

Il presidente Ardizzone ha invitato i firmatari dell’emendamento a ritirarlo. Critico Fazio (Misto): “Nessun profilo di incostituzionalità”

PALERMO – L’Assemblea regionale ha ripreso ieri i lavori sul testo unico per l’edilizia. Il presidente Giovanni Ardizzone, intervenendo in Aula, ha invitato il deputato Mimmo Fazio (Misto) e i firmatari dell’emendamento sulla cosiddetta “sanatoria” che tentava di sanare le costruzioni sorte entro i 150 metri dalla costa, a ritirarlo. “Avverto sin d’ora che in mancanza di ritiro lo stesso emendamento sarà dichiarato inammissibile – ha detto ieri Ardizzone che aveva già annunciato nei giorni scorsi che lo avrebbe bloccato perché gli uffici dell’Ars ne avevano rilevato profili di incostituzionalità”. “Sull’emendamento (A2) presentato dall’onorevole Fazio, gli Uffici hanno condotto un’approfondita analisi dalla quale sono emersi profili di violazione dei parametri costituzionali”, ha detto Ardizzone, indicando i punti in cui la norma non può essere ammessa al vaglio dell’Aula.
 “Non può invocarsi – ha scritto il presidente in una nota – la violazione del legittimo affidamento da parte di quei privati che, prima del 1991, hanno realizzato costruzioni entro i 150 metri dalla battigia. Infatti, come la Corte costituzionale ha chiarito da tempo, la tutela del legittimo affidamento, la cui copertura costituzionale deve rinvenirsi nell’art. 3 della Costituzione, non preclude al legislatore di adottare disposizioni aventi efficacia retroattiva”. La norma violerebbe, secondo Ardizzone, il principio di ragionevolezza, poiché amplierebbe l’applicazione del condono edilizio e il principio della certezza del diritto e di legittimo affidamento. “I divieti di costruire entro i 150 metri dalla battigia devono intendersi direttamente ed immediatamente applicabili ai privati fin dal 1976”. Critico Fazio: “Sono state messe in atto una serie di iniziative per farmi tacere”.
 
Fazio punta il dito sia contro Ardizzone “che ha ritenuto inammissibile l’emendamento anche se non presenta alcun profilo di incostituzionalità” sia contro il presidente della commissione Ambiente dell’Ars Giampiero Trizzino (M5S). “Dalla ricostruzione del puzzle normativo sulle norme in materia di edilizia, è venuto fuori uno scenario desolante. Avevo presentato un ddl organico sull’argomento nel 2014, messo da parte dal presidente della commissione Ambiente Giampiero Trizzino, mai incardinato, nonostante fosse precedente a tanti altri disegni di legge”. “è chiaro – ha aggiunto Fazio –  che la verità dà fastidio. Alcuni cittadini siciliani sono stati sanzionati senza aver violato alcun precetto, perché in materia di abusi sulle coste non abbiamo avuto mai certezza normativa. E il mio emendamento sanava questo vulnus”.
Dopo la soppressione del documento Fazio ha convocato una conferenza stampa nel corso della quale ha detto che “l’emendamento non premia gli abusivi, ma sana solo un pasticcio normativo che punisce retroattivamente chi ha costruito entro i 150 metri anche quando la legge non poneva alcun vincolo” Ed ha aggiunto: “Sono stato boicottato su tutti i fronti, non mi si è data la possibilità di illustrare in commissione Ambiente, né in Aula la norma che mira solo e unicamente a sanare un vulnus normativo”. Fazio ha concluso dicendo che i siciliani devono sapere “che un parlamento irresponsabile finora non è stato in grado di formulare un precetto preciso e puntuale e che la legge in vigore si basa su una norma arrivata solo nel ‘91 e applicata con effetto retroattivo punendo siciliani del tutto inermi di fronte ai pasticci legislativi in vigore”.

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