Ars, Finanziaria bis prima della pausa - QdS

Ars, Finanziaria bis prima della pausa

Raffaella Pessina

Ars, Finanziaria bis prima della pausa

venerdì 05 Agosto 2016

Rinviate elezioni Liberi consorzi e città metro. Ok al rendiconto 2015. Gruppo Musumeci, Barbagallo subentra all’uscente Ioppolo

PALERMO – L’Ars ha approvato il ddl che rinvia le elezioni dei Liberi consorzi e Città metropolitane, inizialmente previste a settembre. In base alla norma approvata dall’Ars, l’assessore regionale alle Autonomie locali dovrà ora indicare la nuova data in un giorno compreso fra il primo ottobre e il 30 novembre del 2016.
 
Ed è maratona per approvare la Finanziaria bis. Presentata dall’assessore all’Economia Alessandro Baccei in solo 4 articoli, in commissione la legge è stata ampliata a 32 articoli. Il termine per gli emendamenti è scaduto ieri alle 12. I correttivi prevedono una spesa aggiuntiva per il personale delle province, che arriva a 9 milioni di euro; 3 milioni e 700 mila euro in più ai consorzi di bonifica; 2 milioni e 400 mila euro per le scuole paritarie; 26 milioni di euro per opere pubbliche strutturali e strade dissestate; 18 milioni ai complessi termali di Sciacca e Acireale; 3 milioni di euro per il settore vinicolo. Nella manovra rientrano anche i provvedimenti per i dipendenti delle società partecipate in liquidazione che confluiranno, per 144 unità, nella Servizi Ausiliari Sicilia e graveranno per 3 milioni in più nelle casse regionali. Tra questi anche gli ex dipendenti di Sviluppo Italia Sicilia e Cerisdi. Una norma nella mini finanziaria obbliga l’Irfis a servirsi del personale delle ex partecipate in caso di necessità di espansione dell’organico. Prevista anche un proroga per i bandi sull’edilizia agevolata e le cooperative giovanili.
In apertura il Presidente Ardizzone ha comunicato che con una nota Alfio Barbagallo che è subentrato all’uscente Gino Ioppolo ha deciso di aderire al Gruppo Lista Musumeci, garantendogli così la sopravvivenza, così come stabilito da Ardizzone nei giorni scorsi. Sempre in apertura è stato ricordata la figura di Paolo Iocolano che militò nella Democrazia cristiana e che si è spento nei giorni scorsi. Nato nel 1923 e deputato per quattro legislature nonché assessore regionale agli enti locali, fu anche sindaco di Collesano, sua città natale. L’Ars ha osservato un minuto di silenzio.
Nella seconda parte della seduta l’Ars ha approvato, nel giro di pochi minuti e nel disinteresse generale, tranne il Movimento cinquestelle che ha votato contro, il rendiconto delle entrate e delle spese dell’Assemblea regionale siciliana per l’anno finanziario 2015 (doc. n. 151) ed approvato dal Consiglio di presidenza lo scorso 2 agosto (ma i resoconti sul sito ufficiale dell’Ars sono aggiornati al Dicembre del 2015).
La seduta, durata circa un paio d’ore,è stata rinviata a questa mattina alle 11 e si prevede per approvare la finanziaria bis e la riforma elettorale che il Parlamento siciliano dovrà riunirsi anche sabato mattina. Intanto è levata di scudi contro l’appoggio da parte dell’Italia agli Stati Uniti per la guerra in Libia: Vincenzo Figuccia, vice capogruppo di Forza Italia ha detto che “L’appoggio non solo va riconsiderato, ma non deve mettere a repentaglio la Sicilia e i suoi abitanti. Trovo davvero inusuale che non si sollevi una voce da parte delle Istituzioni regionali contro il rischio concreto di porre la nostra Isola in una situazione di grave rischio per la scelta di utilizzare la base di Sigonella come postazione strategica per gli attacchi aerei in Libia. Ogni tanto il governo nazionale si ricorda che la Sicilia fa parte di questo Paese, e lo fa con le mance di Renzi, come l’accordo al ribasso che ci ha portato solo 500 milioni a fronte di 4 miliardi che spettavano alla Regione, oppure ponendo la nostra terra siciliana come avamposto di guerre. è ora di dire basta. Faccio appello alla autodeterminazione dei siciliani affinché si oppongano a scelte scellerate e rischiose del governo italiano. Trent’anni fa un’intera classe politica siciliana si oppose ai missili a Comiso. è giunta l’ora di gridare che la Sicilia non si presta alla guerra ma è terra votata alla pace”.

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