Pesca, sportelli informativi sui fondi europei disponibili

AGRIGENTO – Il Libero Consorzio Comunale di Agrigento ha aggiudicato l’incarico per l’attivazione dello sportello informativo di assistenza tecnica ai pescatori sui fondi per la pesca, o Feamp. La Commissione presieduta dal direttore del settore Ambiente Fabrizio Caruana, in seguito alla valutazione dei curricula presentati dalle società partecipanti al bando, ha aggiudicato il servizio alla Biotech di Trapani, che ha ottenuto il miglior punteggio. Seconda in graduatoria la Cooperativa Greenlife di Agrigento. La graduatoria finale è stata pubblicata su www.provincia.agrigento.it e nella sezione “Primo piano” dello stesso sito internet.
Si tratta di un servizio che rientra nell’azione E2 del progetto comunitario “Tartalife-Riduzione della mortalità della tartaruga marina nelle attività di pesca professionale”, finanziato dall’Unione europea con lo strumento Life+, del quale il Libero Consorzio è partner. La Biotech avrà il compito di attivare gli sportelli informativi a Licata, Porto Empedocle e Sciacca, ove sono presenti le marinerie più importanti, in modo da fornire ai pescatori tutte le informazioni sulle possibilità di accesso ai fondi europei per la pesca.
Tra le attività previste dal servizio l’organizzazione di un seminario per ciascuna marineria, al quale saranno invitate le imprese marinare e gli operatori del settore ittico. Tali incontri serviranno a fornire tutte le informazioni sui nuovi fondi europei per il settore, con gli eventuali approfondimenti e chiarimenti sugli obiettivi della nuova politica comunitaria nella Pesca, nonché sulle varie opportunità offerte dagli assi di intervento. Ovviamente gli sportelli saranno preziose opportunità per i pescatori, con possibili facilitazioni nell’accesso ai Fondi europei per la Pesca, orientati peraltro, nella programmazione 2014/2020, a finanziare sistemi di pesca più rispettosi dell’ambiente e sostenibili.
Le varie azioni del progetto “Tartalife” sono elaborate in modo da ottenere la massima collaborazione dalle marinerie per evitare o contenere al massimo le, purtroppo, frequenti catture accidentali di Tartaruga marina legate alla pesca professionale, e al tempo stesso fornire ai pescatori gli strumenti tecnici per contribuire alla salvaguardia di questa specie a rischio di estinzione, iscritta nella Lista Rossa della Iucn (Unione mondiale per la conservazione della natura) e soggetta ad almeno 130.000 catture l’anno (dati stimati da autorevoli studi degli ultimi anni), senza compromettere la cattura delle specie ittiche più richieste sul mercato.
Entra dunque in una nuova fase operativa questo importante progetto, che ha nell’Istituto di Scienze Marine del Cnr l’ente capofila e vari partner oltre al Libero Consorzio di Agrigento, ovvero Ente Parco Nazionale dell’Asinara, Fondazione Cetacea, Cts, Amp Isole Egadi, Legambiente, Amp Isole Pelagie (Ente Gestore Comune di Lampedusa e Linosa) e Consorzio Unimar. Un passo in avanti importante verso l’obiettivo primario, ovvero la riduzione della mortalità della Tartaruga marina nelle attività di pesca professionale. I pescatori rappresentano, loro malgrado, una seria minaccia per la sopravvivenza delle tartarughe marine nel Mediterraneo, ma sono anche, grazie a “TartaLife”, i principali protagonisti della sperimentazione dei sistemi di pesca più selettivi, alcuni di questi messi a punto dal Cnr-Ismar, e tra i principali fautori del successo di TartaLife.