Spid ma non per tutta la Sicilia - QdS

Spid ma non per tutta la Sicilia

Adriano Agatino Zuccaro

Spid ma non per tutta la Sicilia

mercoledì 14 Settembre 2016

Privati, imprese e le Pa per attivare il servizio devono rivolgersi a uno dei gestori di identità accreditati. 220 comuni siciliani su 390 non si sono ancora adeguati al nuovo sistema web

ROMA – “Spid”, il sistema pubblico di Identità digitale promosso dall’Agenzia per l’Italia Digitale (Agid), prosegue il percorso di diffusione nel Paese. Trascorsi circa sei mesi dall’avvio, il numero dei servizi messi a disposizione dalle amministrazioni locali è in evidente aumento: per circa 3.300 comuni è accessibile il Suap (Sportello unico attività produttive); tra le amministrazioni centrali, dopo Inps, Inail e Agenzia delle Entrate, il nuovo sistema di login è stato adottato anche dall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AgCom) e da ACI. Ad inizio luglio i servizi attivi erano solo 648 suddivisi in 292 amministrazioni.
Dei 3.300 comuni coinvolti, 170 (su 390 in totale) sono siciliani; otto le Camere di commercio. Oltre la metà dei comuni isolani (220), dunque, non ha ancora aperto le porte a Spid. In Lombardia gli abilitati sono 802 su 1.527 comuni, in Lazio 184 su 378, in Toscana 141 su 279. Bene la Campania con 308 comuni su 550. Pessima la performance calabrese: appena 7 comuni coinvolti su 409 in totale!
Il sito www.spid.gov.it (rinnovato per garantire maggiore facilità nella fruizione delle informazioni e supporto al cittadino), lo ricordiamo, è stato messo in piedi con l’obiettivo di guidare cittadini ed imprese attraverso il percorso di registrazione che consentirà di effettuare prenotazioni sanitarie, iscrizioni scolastiche, di verificare situazione contributiva, le pratiche di impresa e qualsiasi servizio che richieda un’autenticazione accessibile da pc, smartphone e tablet con la stessa username e password.
Tra le iniziative degne di nota, a fine luglio è stato firmato il protocollo di intesa tra Mise, Mibact e Agenzia per l’Italia Digitale che pone le basi per la creazione di una rete di wi-fi federati, diffusi sul territorio italiano, accessibili attraverso Spid. “L’accordo rappresenta il punto di partenza per la  creazione di nuovi servizi digitali tematici che facilitino l’accesso e la fruizione del patrimonio artistico, naturale e culturale del Paese” si legge in un comunicato Agid.
I privati, le imprese e le Pa che volessero ottenere Spid devono rivolgersi a uno dei gestori di identità accreditati. L’Agenzia per l’Italia Digitale ha concluso le procedure di accreditamento di due nuovi identity provider: Aruba PEC S.p.A e Sielte S.p.A. Le due società, che da questo mese cominceranno ad erogare le credenziali a cittadini e imprese che lo richiederanno, vanno così ad aggiungersi a InfoCert, Poste Italiane e Telecom Italia Trust Technologies.
Da giugno, Spid è stato adottato dalla Sapienza, “prima università italiana ad aver consentito l’acceso a Infostud con il nuovo sistema di login per 110.000 studenti” scrive l’Agid. Oltre all’ateneo Romano, anche l’Università di Torino permette a studenti e dipendenti l’accesso ai propri servizi online con Spid. A Lecce è possibile presentare istanze per alcuni servizi scolastici o avviare pratiche edilizie mentre a Firenze si possono, ad esempio, richiedere certificati anagrafici.
Per i cittadini che necessitano di assistenza è attivo, dalle 9:30 alle 16 dal lunedì a venerdì, il numero 06.82888.736. Oltre all’assistenza telefonica, i cittadini avranno la possibilità (direttamente sul sito ufficiale) di inoltrare le proprie domande e ricevere risposta tramite e-mail. Nella nuova versione del portale inoltre, nella pagina dedicata, sono contenute indicazioni specifiche e dettagliate per guidare le pubbliche amministrazione nell’implementazione di Spid.

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