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Catania – Amt, ormai è crisi nera. Salta l’accordo con i sindacati

Melania Tanteri

Catania – Amt, ormai è crisi nera. Salta l’accordo con i sindacati

venerdì 16 Settembre 2016

L’intesa, che prima era stata ben accolta, è saltata in seguito al vaglio delle assemblee sindacali. Il presidente Lungaro: “Stiamo facendo di tutto per rimettere in piedi l’azienda”

CATANIA – Vertenza ancora aperta in Amt, con conseguenti disagi per il trasporto pubblico. Non si fermano le polemiche in relazione all’Azienda metropolitana trasporto e alla sua gestione, rinforzate al contrario da una comunicazione, apparsa pure sulla pagina facebook dell’azienda  con la quale si conferma che, a causa del ridotto numero, il servizio potrà subire intoppi. “Si avvisa l’utenza che, a causa dell’attuale carenza di autobus – si legge – il servizio invernale sarà notevolmente ridotto. L’azienda si scusa per il disagio arrecato, e si impegna a risolvere in tempi rapidi le predette difficoltà”.
Un’ammissione che ha sin da subito scatenato le dure reazioni dei sindacati, in particolare di quelli autonomi, Fast Confsal e Faisa Cisal, le stesse sigle che hanno proclamato lo sciopero di 24 ore per il prossimo lunedì, 19 settembre.
“Quanto comunicato dall’Amt ieri alla cittadinanza – scrivono i due rappresentanti sindacali, Giovanni Lo Schiavo e Aldo Moschella in una nota congiunta – è l’amara e triste conclusione di una vicenda surreale, una vergogna tutta catanese, e con essa la prova provata di come la politica locale, l’amministrazione comunale e il presidente Lungaro, abbiano fallito, avendo sottovalutato la crisi della partecipata e quindi dovranno assumersi la responsabilità nei confronti dei Catanesi e dei lavoratori di aver mandato al macero un’azienda che doveva e poteva essere, invece, punto di riferimento trasportistico pubblico urbano, almeno, per buona parte dell’aria metropolitana di Catania”.
Un’impasse di cui è consapevole il presidente Carlo Lungaro che risponde ai sindacati, evidenziando come la società stia facendo di tutto per risanare i conti e rimettere in piedi il servizio. “Questa è la situazione – ammette il presidente Lungaro – ma noi stiamo facendo di tutto per recuperare e rimettere in piedi l’azienda”.
Nel frattempo, però, sembra naufragare anche l’accordo sottoscritto tra vertici Amt e Cgil, Cisl, Uil e Ugl, che prevedeva la riduzione delle linee, che da 50 passeranno a 35, ma anche l’acquisto di nuovi mezzi – 104 entro giungo 2017 – nonché importanti risparmi per quanto riguarda il personale, e maggiori ricavi da vendita dei tagliandi e da lotta ai furbetti del biglietto che, in città, pare siano ancora la stragrande maggioranza, maggiori economie con la dismissione dei fitti e il trasferimento di tutto a Pantano D’Arci.
L’intesa, inizialmente accolta dai sindacati confederali, è stata rispedita al mittente dopo il vaglio delle assemblee sindacali. “Abbiamo sottoposto ai nostri iscritti le  modifiche all’ordine di servizio 38 che avevamo inserito nell’accordo – spiega Giuseppe Scannella, segretario cittadino dell’Ugl – ma l’assemblea dei lavoratori non lo ha digerito e questo ci ha portato a dare parere negativo all’azienda”.

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