Protezione civile: si salvi chi può - QdS

Protezione civile: si salvi chi può

Oriana Sipala

Protezione civile: si salvi chi può

sabato 17 Settembre 2016

La spesa dei Comuni siciliani è nettamente inferiore a quella degli altri Enti del Nord e del Centro Italia. Piani obbligatori per legge dimenticati mentre i sindaci non investono in sicurezza

PALERMO – I Comuni siciliani si sono spesso dimostrati poco attenti alla protezione del territorio e alla prevenzione dei rischi. Per capirlo è sufficiente guardare al totale delle spese che gli Enti locali affrontano in un anno per coprire i costi del servizio di Protezione civile. Con poche eccezioni, tali spese risultano spesso insufficienti a garantire l’integrità della vita, dei beni e dell’ambiente colpito da eventuali calamità naturali. Nell’Isola, dunque, nonostante la particolare esposizione al rischio sismico e a quello idrogeologico, la guardia sembra tenuta sempre troppo bassa.
I numeri dei bilanci consuntivi a questo proposito non lasciano adito a dubbi, soprattutto se confrontati a quelli delle città del Centro e del Nord Italia, dove la sensibilità a questo argomento sembra essere decisamente maggiore.
 
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