La Sicilia è fra le regioni dove si è registrato il maggiore incremento di consumo di suolo nelle aree a rischio naturale. Cemento autorizzato là dove è più alto il pericolo di frane, alluvioni e terremoti
PALERMO – Non è soltanto la mancanza di prevenzione nei confronti del rischio naturale ad agitare i sogni dei siciliani e degli amministratori locali e regionali. In Sicilia, infatti, si continua a costruire, indipendentemente dai fattori di pericolosità e di fragilità del territorio.
Lo confermano gli ultimi numeri diffusi dall’Ispra sul consumo di suolo che ha registrato un sostanzioso incremento percentuale in Sicilia tra il 2012 e il 2015 proprio nelle zone a rischio sismico, idraulico e da frana che coinvolgono buona parte dei comuni isolani.
Dati che in diversi casi risultano superiori a quelli medi nazionali. Eppure costruire non serve, perché il futuro dell’edilizia e della sicurezza degli isolani ormai passa dalla messa in sicurezza del costruito.
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